Grottaferrata | La lapide che ricorda le vittime dei bombardamenti della 2a guerra mondiale ormai illeggibile: il dovere della memoria

Pubblicato: Sabato, 02 Luglio 2022 - Fabrizio Giusti

 
GROTTAFERRATA (attualità) - Un intervento per ristabilire un dignitoso ricordo
 
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L'8 Settembre del 1943 anche Grottaferrata fu colpita, qualche istante prima, dal bombardamento che distrusse Frascati. Decine  furono i morti.
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Una lapide ormai dimenticata e illeggibile, ma di grande significato storico, si trova a nella rotonda di Squarciarelli alla base della edicola con il crocefisso. Pochi ne sono a conoscenza.
 
Il monumento recita: “Il popolo di Poggio Tulliano nel rimettere con vera pietà cristiana al suo posto questo venerato crocifisso, profanato da mani empie e sacrileghe, colloca accanto al martire del Golgota i nomi di coloro che rimasero vittime dei bombardamenti aerei dell’8 settembre 1943, del 17 febbraio 1944 e a causa di altri incidenti bellici”. La memoria di quegli istanti terribili è tutta in questa epigrafe realizzata probabilmente nel 1958 in ricordo delle donne e degli uomini deceduti innocentemente in quella immane tragedia. Della cronaca di quelle drammatiche ore dell'8 settembre sappiamo che un ordigno si infilò in una vecchia grotta per conservare il vino, trasformata in un rifugio all'interno del cortiletto retrostante il negozio di alimentari di proprietà di Sante e Francesco De Santis, all’inizio di Via delle Sorgenti. Altre vittime furono rinvenute a causa delle conseguenze della deflagrazione di una bomba di fronte un rifugio a Via Isonzo. Qui, a causa di una pericolosa formazione di gas, i cadaveri non furono estratti immediatamente. Solo nel tardo pomeriggio passarono i tedeschi con le maschere antigas ed estrassero i corpi di 16 cittadini. Un altro cadavere fu trovato dopo nove giorni.

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Recentemente le vittime dei bombardamenti a Grottaferrata sono state ricordate con l'apposizione di una nuova lapide, realizzata durante la Giunta Andreotti, sulla facciata del Comune. Ma quella di Squarciarelli, in particolare, andrebbe conservata e mantenuta perché fu edificata di chi  era sopravvissuto a quegli eventi. È la testimonianza in cui in ogni nome è raccontata una storia, un frammento di umanità disperso nelle esplosioni. Fatti che sono giunti a noi grazie agli appunti e alle memorie di un giovane monaco, Padre Giannini, caro ai grottaferratesi poiché ricoprì tra il 1976 ed il 1994, il ruolo di l'Archimadrita del Monastero Esarchico di San Nilo.
 
I caduti si chiamavano Achilli Teresa, Buzi Arcangelo, Ceci Raimondo, Cupelli Anna Maria, Cupelli Antonio, Cupelli Tomassina, Cupelli Valeria, Fra Michele Cruzar (francescano), De Santis Dina, De Santis Elvira, De Santis Francesco, De Santis Giuseppina, D’Ottavi Agostino, Ferretti Amelia, Fortini Ada, Fortini Giorgio, Guglielmi Andrea, Guglielmi Domenico, Leandri Alberto, Leandri Otello, Massacci Anna, Mecozzi Angela, Mecozzi Massimo, Mecozzi Roberto, Pulci Bruna, Consoli Ines, Pulci Gisella, Proietti Natalina, Ricci Chiara, Ricci Luciano, Ricci Maria, Sabellico Maria, Scotti Francesca, Zoffolan Vanilia, Ceci Sandro, Ceci Franco e Pezzetta Augusta. 
 
Con un lavoro di pochi euro è sicuramente possibile ridare visibilità e dignità al monumento che li ricorda. L' appello è rivolto alla nuova amministrazione affinché si recuperi un frammento di storia locale, da consegnare al presente e alle nuove generazioni (magari rendendola visibile anche dalla strada togliendo un paio di plance pubblicitarie).