Per il DTT Tokamak il Centro Enea di Frascati e Zingaretti hanno 5 Regioni da battere
Pubblicato: Venerdì, 29 Dicembre 2017 - redazione attualità
FRASCATI (scienza) - Il 16 dicembre la visita del governatore del Lazio a via Fermi per confermare la candidatura tuscolana per il prestigioso (e ricco) progetto internazionale di fusione nucleare
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Il Centro Enea di Frascati e la Regione Lazio vedono crescere in questi giorni la concorrenza nel cammino, tutt'altro che scontato, verso la conquista del progetto per le realizzazione del DTT, il Divertor tokamak test facility, progetto da diverse centinaia di milioni di euro.
Dopo la visita del governatore Nicola Zingaretti a via Enrico Fermi, sede dell'Enea di Frascati, lo scorso 16 dicembre e la conseguente candidatura ufficiale dei laboratori tuscolani ad ospitare, come potrebbe essere naturale pensare, il prestigioso progetto internazionale, si attende con ansia la chiusura della fase istruttoria per la presentazione delle candidature stesse.
In questi ultimi giorni, al già cospicuo numero di Regioni interessate ad acquisire il diritto a realizzare sul proprio territorio una macchina ritenuta tappa importantissima nel percorso verso la fusione nucleare.
Alle già note Emilia Romagna (la concorrente che sulla carta appare la più insidiosa anche per il sostegno della Toscana), Piemonte, Liguria e Puglia (che avrebbe confermato la sua intenzione di candidarsi), la novità arriva dalla Campania.
"La scelta di Frascati - aveva detto il direttore dei laboratori Enea castellani, l'ingegner Aldo Pizzuto - rappresenta quella che appare la scelta più scontata per la tradizione della nostra struttura, il nostro "pedigree" e la vocazione per la ricerca che questo centro, questo insediamento, questa città e questo territorio hanno sempre mostrato".
In poche parole: a Frascati sanno come e cosa fare. Ma per riuscire a conquistare l'assegnazione del DTT, che avverrà solo a marzo, serve un'ampia comunione di intenti e l'effettiva disponibilità di risorse importanti.
"Per Frascati - dicono dal centro Enea - si tratta di un treno fondamentale che non possiamo perdere. In caso contrario, si rischia il ridimensionamento".
