Grottaferrata | La strada degli ‘abbandoni': il degrado di ex Bazzica, Villa Dusmet, strada e marciapiedi

Pubblicato: Domenica, 12 Dicembre 2021 - Fabrizio Giusti

 

GROTTAFERRATA (attualità) – Viale Kennedy: una via trafficatissima da auto e pedoni che merita di essere riqualificata

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Due edifici abbandonati (uno pubblico e uno privato: l’Ex Bazzica e Villa Dusmet), uno mai valorizzato completamente (Villa Muti) per la sua storia e la sua peculiarità ambientale, una strada e un marciapiede a tratti indecorosi. Sono i tanti e troppi 'abbandoni' di Viale Kennedy, via di collegamento trafficatissima che meriterebbe molta più attenzione da parte delle autorità e che invece da anni subisce più situazioni di degrado da risolvere.

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Partiamo dal caso più noto: l’ex Bazzica. E' un ex ristorante sottratto alla criminalità organizzata e affidato dall’Agenzia dei Beni Confiscati al Comune di Grottaferrata nel lontano 2010. Undici anni di parole, nulla di fatto. Ogni iniziativa ed ogni tentativo di recupero a finalità sociale è naufragato prima di cominciare. Durante l’ultima Giunta l'area è persino diventata una sorta di isola ecologica fittizia. Un abbandono totale per il quale sembra non esserci più rimedio. Uno degli esempi plastici della incapacità della politica locale (e sovracomunale...) di trasformare la città in una occasione di riscatto sociale.

Più in là, a pochi metri, fa bello scempio di sé un edificio privato ma di grande narrazione per la comunità locale: Villa Dusmet, un tempo conosciuta anche come la Villa di Faruk, notissima negli cinquanta e sessanta, persino assaltata da paparazzi in cerca di scoop o dai cinegiornali dell’epoca. Oggi è un cantiere fermo da tempo. Destinato ad un progetto, anche qui, che non ha più preso corpo. L’unico interesse documentato della politica locale a riguardo è una interrogazione del 2019 dell’ex consigliera comunale del PD, Paola Franzoso, in cui si chiese al sindaco di procedere con i vigili urbani al fine di sollecitare la proprietà e risolvere le condizioni esterne della dimora. La risposta dell’amministrazione comunale in consiglio fu di non sapere neanche di chi fosse l’immobile. E tuttavia un governo locale, anche quello che arriverà dalla prossima estate dopo l’esito delle urne, dovrebbe almeno preoccuparsi, anche se non sono di sua proprietà, dello stato di salute degli edifici che la occupano. Villa Rossellini – Dusmet, situata davanti villa Arrigoni-Muti è stata costruita alla fine del XIX secolo da Zeffiro Rossellini, poi acquistata nel marzo del 1919 dal marchese Alfredo Dusmet. In seguito è stata di proprietà dei conti Campello, nel 1940 requisita dall'aeronautica militare italiana e dall'8 settembre 1943 occupata dai tedeschi ed adibita a quartier generale del I Corpo Paracadutisti al comando del generale Alfred Schlemm. In seguito è stata in proprietà dei Campello, qui vi abitò nel periodo 1952-1953 il re d'Egitto Faruk (da qui il nome ‘popolare’ della dimora). Nel 1966 la villa venne acquistata dalle Suore Pallottine. L’immobile ha subito poi varie vicissitudini fino ad andare all’asta. All'interno della villa ci sono resti di una cisterna romana. Oggi è un posto in condizioni ignobili.

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Davanti alla Villa Dusmet giace Villa Arrigoni Muti: la su può riconoscere da un portale protetto da ponteggi da almeno un trentennio. All’interno vi è un giardino all’italiana di fine valore e una dimora che ospita affreschi databili al seicento. Già oggetto di infinite polemiche negli ottanta e novanta, fino a un decennio fa, è stata modificata da alcuni interventi per il suo recupero immobiliare. Detto questo, la sua completa valorizzazione non è mai avvenuta. Un luogo inaccessibile addirittura dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo che fu liberata dagli sfollati.

Tutto questo è nel giro di duecento metri in Viale Kennedy, strada conosciuta anche per il dissesto del suo manto stradale e soprattutto dello stato vergognosi di lunghi tratti dei suoi marciapiedi (frequentati abitualmente da sportivi, studenti e residenti)

Per questo, ed altro, il prossimo sindaco di Grottaferrata avrà un bel da fare. Ma è insito che tali questioni non potranno più passare inosservate per la dignità stessa del territorio e la sua valorizzazione complessiva.gottodoro mamilio

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Commenti  

# Editta Campello 2021-12-17 15:33
È un dolore incessante vedere la casa dove sono cresciuta per 16 anni ridotta così.
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