Frascati | Il "Terzo polo" si sgonfia: Mastrosanti punta su Mastrosanti e la diaspora è pronta
Pubblicato: Domenica, 09 Maggio 2021 - redazione politica
FRASCATI (politica) - Un percorso che era già difficile ma che ora, alternativo a centrosinistra e centrodestra, ora è ancora più complicato
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La politica è fatta di dinamiche, accordi, passaggi e soprattutto dialogo e mediazione. Lo dicevamo qualche giorno fa: se non si trova la quadra, si rischia la diaspora.
E dunque, l'ipotetico "Terzo Polo", che sembrava una buona idea governativa di "salute pubblica" (per usare una locuzione molto cara ad alcuni dei papabili animatori di questa iniziativa) e che soprattutto vedeva dialogare una serie di forze politiche e civiche che non si riconoscevano nelle coalizioni più o meno espresse di centrosinistra (dichiarata, a guida Pd e con Francesca Sbardella candidata sindaco) e di centrodestra (un bel punto interrogativo).
Sul tavolo del confronto, oltre al nome che pareva andare per la maggiore di Giorgio Rubini, c'erano però anche altri tre nominativi: quello di Anna Delle Chiaie (quota Fiasco, più volte espresso), quello di Lucia Santoro (quota 5 stelle) e quello di Giuliana Ricottini (quota civica di centrodestra). Ipotesi, nomi e gruppi sui quali si stava ragionando non senza difficoltà oggettive e per molti versi inevitabili.
Un'ipotesi dunque, quella del "Terzo Polo" che almeno nella forma ampia e decisamente pluralista nella quale lo si voleva costituire sembra essersi già sgonfiato.
Di fatto, a quanto pare, l'ex sindaco Roberto Mastrosanti (caduto meno di 3 mesi fa...), confrontandosi con alcuni esponenti del suo gruppo politico che hanno interloquito per il Terzo Polo, ha manifestato contrarietà sui vari nominativi emersi, lasciando intendere di che di fronte alle ipotesi avanzate l'unico nome che avrebbe potuto portarlo a convergere era quello di Roberto Mastrosanti stesso.
Una presa di posizione che potrebbe portare allo sfaldamento di quanto si stava faticosamente cercando di costruire come alternativa a centrodestra e centrosinistra e che, fattivamente, potrebbe portare a quella diaspora alla quale si faceva riferimento in apertura.
Un rischio che al momento, con tante "prime donne" pronte a rivendicare visibilità, sembra quantomai concreto.
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