Grottaferrata tra abbattimenti, palazzoni, lottizzazioni: una storia che va avanti da troppi anni

Pubblicato: Mercoledì, 16 Dicembre 2020 - redazione attualità

 

GROTTAFERRATA (attualità) – La cementificazione ha vissuto alti e bassi, ma è stata sempre costante

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Via dei Colli, Via delle Ginestre: è qui che tra poco sarà perpetrato l’ennesimo abbattimento di una villa storica, una delle tante che in questi anni sono state sacrificate per realizzare nuovi appartamenti che spesso, si badi bene, rimangono in gran parte invenduti (specie da dieci anni a questa parte).

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Grottaferrata questa triste storia la conosce bene, perché non è solo di oggi. E’ una vicenda fatta di colline sbancate, di piscine sorte dal nulla, di piani mai nati, di una Carta archeologica mai considerata, di costruzioni fatte sopra, in prossimità o addirittura distruggendo o annettendo gli stessi rilievi archeologici (basta leggere le schede della stessa carta archeologica per rendersene conto), di giardini spazzati via per fare spazio a palazzoni di dubbio gusto.

Leggi anche:  Grottaferrata, un’altra storica villa verso l’abbattimento per nuovi appartamenti? Polemiche: “Si preferisce sempre l’affare alla tutela”

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La cementificazione della città ha conosciuto delle fasi di alti e bassi, ma è sempre stata costante, e sopratutto non ha avuto ma un criterio. Non si è mai puntato ad una visone strategica, accompagnata magari da servizi e infrastrutture. L’unica idea generale, supportata dall’impianto politico, è stata sempre quello di realizzare residenziale. Niente altro. E Grottaferrata, proprio per questo, non ha uno stile, un’armonia, una coerenza. Ogni piccola lottizzazione è diversa dall’altra, i quartieri sono sganciati, le aree verdi sono diminuite, ed è stato perso un enorme potenziale sul piano dello sviluppo agricolo e autoctono. Basti vedere tutta la zona che va dal Corso a Poggio Tulliano nelle vecchie foto degli ani quaranta e cinquanta per rendersene conto, oppure Colle Sant’Antonio, Giardini di Tullia, Borghetto, Pratone.

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Si è buttato via un patrimonio fatto di villini architettonicamente di pregio (un tempo erano oltre 500) per dare spazio alla politica del mattone più spiccia, che aiuta gli imprenditori edili, certo, che ha fatto contento uno dei tanti sindaci e maggioranze di passaggio nella storia della città, ma che non ha mai arricchito davvero la città. Perché da un palazzo non si ricava nulla in termini di sviluppo, se non l’arricchimento di uno o poche persone.

Grottaferrata era chiamata il ‘Giardino dei Castelli Romani’, proprio per la sua caratteristica di avere molto verde, di unire l’ambiente ad un certo stile residenziale. In parte ciò si vede ancora, ma è enormemente ridimensionato rispetto a un tempo.

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Centinaia d alberi sono stati abbattuti nel corso degli ultimi anni e non sono stati mai sostituiti come prevederebbe il bilancio arboreo, sono state sacrificate le ultime aree libere per fare spazio a palazzoni bianchi, con le ringhiere, che somigliano a cliniche o uffici direzionali. Di casi, dal centro storico a Pratone, quartiere letteralmente massacrato dall’avanzare delle betoniere, se ne potrebbero citare molti.

L’approvazione di progetti che prevedono la demolizione di immobili storici o di pregio architettonico per la realizzazione di palazzi antiestetici e decontestaualizzati, è sempre una ferita, ogni volta.

Grottaferrata è un paese senza più identità, dove non esiste più, con la fine delle vecchie generazioni autoctone e l’introduzione di nuovi abitanti che si sono trasferiti dalla metropoli, soprattutto, non hanno creato una continuità con il passato. Nessuno ha creato i presupposti culturali per attuarla. Grottaferrata somiglia sempre più ad un quartierone tranquillo, e forse lo è. A parte le vie centralissime della cittadina, ha poco o nulla a che fare con la vecchia narrazione conosciuta da chi nella città è cresciuto.

E’ una città in cui non tutela più la storia e neanche, va detto, il territorio. Servizi scarsi, infrastrutture insufficienti, parchi abbandonati, nessuno spazio di aggregazione ragionato per i giovani, pochissima socialità, un settore commerciale perennemente in difficoltà, pochi progetti culturali, turismo zero ( ovviamente ci riferiamo al periodo prima della pandemia) nonostante ci sia un’Abbazia millenaria. L’Urbanistica, però, ha sempre tirato moltissimo. E oltretutto con interventi discutibili. Molto discutibili.

Sui social, in queste ore, un leggero fermento di critica nei confronti dell’ennesimo sfregio c’è stato. Qualcuno vorrebbe organizzarsi in qualche soggetto che possa finalmente intervenire e monitorare il territorio prima che determinate azioni cadano sul territorio.

Sarebbe un grande risultato. Perché se è vero che Grottaferrata è destinata ancora a vedere, secondo il vecchio Prg, altre migliaia di cubature innalzarsi per completare l’uccisione di ogni prospettiva alternativa, può ancora costruire una nuova coscienza collettiva che possa finalmente affrancarsi dalle generazioni che hanno compromesso qualità della vita, spazi, traffico, viabilità, carico antropico, risorse idriche.

La Giunta in carica non a fatto nulla per invertire la rotta. E’ stata eletta annunciando che a Grottaferrata ci sarebbe stata una ‘nuova stagione’ per l’Urbanistica. La pianificazione generale, che proprio in questo 2020 doveva avere la sua massima fase di lavoro, è lontana dall’essere attuata. Prima del 2022 non si arriverà neanche alla conclusione della studio. Nuove costruzioni sono avanzate inesorabilmente. E’ stato approvato il permesso di costruire convenzionato e bocciata una mozione per applicare il PTPG che avrebbe aiutato, secondo i suoi promotori, maggiori tutele.

Forse, dietro alle belle parole, era solo questo il progetto reale? Non è così, diranno gli amministratori, non è vero. Non sarà così, ma nei fatti è successo tutto in piena continuità con un passato (anzi, con maggiore spinta) da ‘esecutori materiali’ di un pessimo andazzo.

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Commenti  

# goodmorning 2020-12-17 06:37
a grottaferrata neo città dalla corona aurea e della "super[censored]la prematurata col doppio scappellamento a DX" sul "trash" edilizio
È nei fatti&misfatti = " la stori-accia politica " che la politica vuole dimenticare anziché ricordarla tutta :sad: Ma l'oblio, non nega la stori-accia :oops: ha fondamenta solide nella memoria ;-)
La miglior "testa da sindaco" (MA senza voti), consigliava di non ricordare&ricordarli = lasciarli perdere :eek: perché?
Una stori-accia che da 30 anni (90 ad oggi) ha visto abbattere&costruire senza criterio, ha lo scappellamento a DX "doppio" dello scappelamento a SX :sad: compresa quest'ultima sfumata di nero
Ecco perché la narrazione sulle responsabilità deve essere fedele alla realtà
Ilmamilio scrive che dai social potrebbe arrivare qualche novità :eek: un'altra sfumatura di nero?
Gli "abatini" conji fanno riferimento a tonyblair&alfiorentino :oops: gli piacciono i boss della city
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# NoicheNon 2020-12-17 12:03
crediamo alle coincidenze e neppure al destino prima di commentare ci documentano
Nel 2017 la città dello S-governo prometteva la salvaguardia del suolo :D :lol:
Infatti se abbatti una villetta e realizzi 18 appartamenti :eek: questi non poggiano al suolo restano sospesi per aria :oops:
Nel 2017 il concessionario eletto: "non tralasciando la salvaguardia del territorio con la rigenerazione urbana e la valorizzazione di alcuni immobili come l'EX mercato coperto wooooowwwww dopo 3anni e mezzo "già fatto?"
Se un tempo si diceva che moriremo democristiani, oggi il pericolo sono i narcisi. A Gtf è una malattia social&sociale
Non è solo colpa dei social network, ma di sicuro hanno aiutato i politicanti in questa trasformazione antropologica così che un politicante, quando ne incontra un altro o quando si fa un selfie, chieda serafico: Ciao, come sto?
God save the Community of Grottaferrata dai narcisi, avvelenano!
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# whistleblower 2020-12-18 18:05
i soffiatori di fischietti soffiano e fischiano al termine censured
Lo Zingarelli la inserirà nel prossimo dizionario
Il grandissimo Proietti fece un monologo sul termine "[censored]" presente sui dizionari
E come non ricordare i "cazzabubboli" in politica&non
I termini anche forti, non sono da censurare mentre i fatti&misfatti che le cronache e non le leggende, ci propinano giorno dopo giorno Sì pubblicandoli :eek:
Flli&sorelle d'Italia scavalcano fi per indagati sovranisti
Lega&company dai 49MLN&15% di ritorno, seminano odio&zizzania
fi fa il solito :eek: la Comi dall'UE ci disonora (500.000€)
Anche + a DX&sovranisti le cose hanno le stesse sfumature di NERO
F.N. cambia nome ma non la battaglia contro la DITTATURA sanitaria mentre elogia la DITTATURA nazifascista
+europa&giletarancioni&bandierinetricolori fanno il coro dei NERIxconvenienza
Mentre il matteo fiorentino "rosica"
Viva la democrazia
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# Carmela 2020-12-23 21:21
C'è da dire che ci sono diversi siti in cui la riqualificazione territoriale sarebbe una mano santa, come le proprietà annesse al forno "Valentino" e l'ex "Roseto" o addirittura il vecchio mercato cittadino vicino al Comune teatro di ben altre mostruosità. Non dimentichiamoci che l'amianto privato e pubblico è lì indisturbato in via del Pratone, via di Rocca di Papa, Squarciarelli, zona Comunale. Chi se ne fa carico? In questi contesti sarebbe ben vista una presa di posizione delle autorità competenti.
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