STORIE - Allumiere, fascino di un paese cresciuto sulle cave di alunite

Pubblicato: Martedì, 28 Luglio 2020 - Giulia Bertotto

ALLUMIERE (attualità) - Il nome stesso di Allumiere è riconducibile alla presenza di miniere di allume, scoperte da Giovanni da Castro

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Pochi insediamenti umani in Italia hanno instaurato un rapporto così viscerale con le ere geologiche e le risorse del sottosuolo profondo che li hanno preceduti, come Allumiere. Allumiere deve la propria origine urbana e moderna alla presenza delle miniere di alunite, un minerale formato dall'azione di soluzioni ricche di acido solforico su rocce vulcaniche durante l'ossidazione dei giacimenti di solfuri metallici. L'alunite inoltre si trova infatti vicino alle fumarole vulcaniche. Dall'alunite processato si ricava l'allume.

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Il nome stesso di Allumiere è riconducibile alla presenza di miniere di allume, scoperte da Giovanni da Castro nel 1462 e che permisero, sotto Papa Pio V, di finanziare l'ndustria delle armi e mezzi da guerra e vincere la guerra contro i turchi che si svolse nel 1571. La Battaglia di Lepanto vedeva fronteggiarsi le forze musulmane turche e quelle cristiane della Lega Santa. La vittoria della Lega Santa ebbe un forte impatto storico e religioso.

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Giovanni da Castro, commissario dello Stato Pontificio, aveva individuato sul territorio delle piante di agrifoglio: esse dimostravano la presenza di alunite nel sottosuolo, il prezioso minerale. Questo perché i Monti della Tolfa sono di origine vulcanica, come l'allume.
Nel 1462 Giovanni da Castro ottenne la concessione da parte dello Stato Pontificio per l’estrazione dell'alunite e nel 1500 si ebbe una svolta ad opera di Agostino Chigi il Magnifico che costruì lo stabilimento per la lavorazione del minerale. Il complesso acquisì il nome di Le Allumiere che darà poi nome al paese. Nel 1870 l’intera industria passò alla società francese Financière de Paris. Negli anni '30 alla minor richiesta di questo materiale, seguì la riduzione di minatori e l'abbassamento della produzione, finché progressivamente non si concluse l'esplorazione, lo sfruttamento e il legame della gente di Allumiere con questo antichissimo prodotto della terra e del lavorio delle sue ere. Oggi l'allume viene infatti sintetizzato in laboratorio.

Sono diversi i giacimenti da nominare ancora visibili sul territorio, che rendono affascinate il paesaggio: “Cava del Moro”, oggi conosciuta come la “Cava del Silenzio”, che si trova all’interno della faggeta di Allumiere, la “Cava della Paura”, nei pressi del Monte delle Grazie, la “Cava Gangalandi”, sulla strada che unisce Allumiere a Tolfa, la “Cava Grande”, la “Cava Civieri” e la “Cava Gregoriana”, lungo la strada che porta all’antico villaggio delle “Cave Vecchie”. Queste miniere hanno plasmato e poi modificato non solo fisionomia ma anche la storia, l'economia e così la società di Allumiere.
La più conosciuta tra queste è la “Miniera di S.Barbara”, così chiamata per l’altare di S.Barbara, posto quasi all’ingresso dello scavo, di fronte al quale i minatori pregavano prima di scendere nella miniera.