Roma, le follie di una squadra senza personalità. I tifosi (come sempre) gli unici a salvarsi

Pubblicato: Domenica, 02 Febbraio 2020 - Italo Lupi

 

ROMA (calcio) - La grave sconfitta di Sassuolo rimette in mostra il peggio di una formazione con pochi leader e troppi black out

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Personalità. Dal vocabolario: “L'insieme delle caratteristiche individuali, non fisiche, che in quanto tali costituiscono o conferiscono motivo di integrità o di distinzione”.

Ecco, alla Roma della stagione 2019-2020 manca questa caratteristica fondamentale che spiega tutto. Un problema, questo, oltre a quello della mentalità e della concentrazione, che già si era palesata a tratti nei primi sei mesi della gestione Fonseca, ma a cui il mister giallorosso aveva ottemperato in qualche misura.

L’inizio del 2020 ha messo in evidenza ogni caratteristica negativa della squadra. Le sconfitte con il Torino in casa, con la Juventus in Coppa Italia e quella di ieri, con una prestazione orribile nel primo tempo, hanno reso visibili dei problemi piuttosto gravi sul piano dell’approccio (e qui torna la personalità), della gestione della fase critica (idem), della reazione immediata e della qualità di gioco e dei singoli. Il secondo tempo al Mapei (vuol dire che almeno la squadra è viva) è solo un classico dato emotivo.

La Roma di Fonseca ha pochi leader. Edin Dzeko, da solo, non può reggere tutta la barca. E Kolarov, un altro che in campo si fa comunque sentire, non può mancare spesso. Il Derby è stato un episodio (se mancano gli stimoli lì, allora buonanotte), e ieri sera in casa del Sassuolo ne è stata la dimostrazione tangibile. Inoltre la Roma sembra aver perso anche il suo equilibrio in campo. L’assenza di Diawara e Zaniolo, inoltre, pesano parecchio. Ma può solo questo fattore, certamente non da poco, determinare ciò che è accaduto? Ieri in campo c’erano Pellegrini, Veretout e Cristante (due sono nazionali). Non è poca cosa. Eppure è successo quello che è successo. Oltre alla discontinuità di prestazioni e risultati, il fatto preoccupante di ieri è stata anche la tenuta dell’asse Mancini-Smalling, fino ad oggi una delle sorprese positive della stagione. Non è la prima volta che accade nelle ultime settimane.

Se qualcuno pensava che Florenzi fosse un problema o un peso, insomma, ieri è stato palesemente smentito. Vedremo che sostanza porteranno poi i nuovi acquisti Perez, Villar o Ibanez. Ma anche loro hanno bisogno di tempo. E tempo non ce n’è molto.

Una cosa si salva e si è salvata sempre: i tifosi. Anche ieri sono andati in tanti per vedere una Roma senza anima e senza idee per 45 minuti. Se ci fosse il rimborso del biglietto, lo meriterebbero (loro la maglia la onorano ovunque). Perché prestazioni simili, come giustamente detto da Dzeko nei commenti della partita, non sono nemmeno da serie A.

Una storia che in questi ultimi anni, però, da queste parti, si ripete ogni stagione. Complice anche una società che non è stata mai presente come si deve nelle situazioni di crisi o di tensione e nella gestione dell’ambiente.

Ora si attende la reazione. L'ennesima.