Grottaferrata, la fine dell’epoca dei silenzi. In maggioranza ora il confronto interno è alla luce del sole

Pubblicato: Martedì, 30 Luglio 2019 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - Forti le critiche dei due consiglieri Gavaini e Pavani al sindaco dopo le sue dichiarazioni

ilmamilio.it

Dichiarazione numero uno, Il Faro: “Il Faro rimanda al mittente le accuse e ricorda che il Signor Sindaco ha militato nelle file del Partito Comunista Italiano, in quelle del Partito Socialista, in quelle del Partito Democratico, ha ricoperto ruoli in passate amministrazioni in rappresentanza di questi partiti della Prima Repubblica quale assessore, ha quasi 70 anni e si permette di dire che una forza civica, né di destra né di sinistra, nata quattro anni fa, senza radici politiche di alcuna natura, che nelle sue fila non vede persone che abbiano ricoperto mai ruoli in amministrazioni e che per la sua natura realmente civica può amministrare sia con una amministrazione di destra che una di sinistra perché l'unico fine è il bene comune a prescindere, si permette di dire che quelli del Faro sono dei strateghi in libertà che hanno tutto il sapore della vecchia politica. Ma ci faccia il piacere. Dica lui dove ha militato, cosa ha prodotto in tanti anni di Amministrazione e cosa ha attuato del programma promesso ai Grottaferratesi". 

Dichiarazione numero due, Veronica Pavani: “Io mi sono assunta e mi assumerò le responsabilità delle mie azioni mettendoci la faccia. Spero che anche gli altri facciano lo stesso, traendo conclusioni; altrimenti vuol dire che siamo dinanzi ad un tradimento effettivo del progetto originario da parte di chi lo interpreta. Bisogna uscire dal Palazzo e dai cerchi magici ascoltando e verificando le criticità del paese per poi assumere con tempestività provvedimenti efficaci, anziché pensare a larghe intese e a demagogici veti incrociati da “prima repubblica”.

Si badi bene: le due reazioni politiche sopracitate non arrivano da consiglieri comunali di minoranza. Sono giunte nelle scorse ore da uno dei gruppi fondatori del ‘civismo’ della Giunta Andreotti, ovvero la lista civica ‘Il Faro’, e della consigliera comunale di maggioranza Veronica Pavani, che nell’ultimo consiglio comunale ha dato ufficialmente addio alla lista del sindaco creando un proprio gruppo, “Altri orizzonti per Grottaferrata”.

La maggioranza di governo a Grottaferrata è entrata ufficialmente in fase di discussione interna. Tuttavia, come si è potuto notare dal dibattito consiliare, dalle minoranze si sono levate poche timide richieste di chiarimento di questa vicenda. Anzi, c’è anche chi ha pensato bene di rimbrottare il consigliere Garavini poiché colpevole di chiedere chiarimenti al sindaco Andreotti sulla revoca della deleghe all’ex Assessore di Bernardo al primo consiglio comunale utile (dopo quasi tre mesi dall’ultimo).

La ‘tattica del silenzio’ che ha caratterizzato Palazzo Consoli su troppe questioni, comprese quelle che oramai sono alla luce del sole, ora non serve più. Il Faro e la Pavani non solo hanno portato in aula le loro critiche, ma hanno anche risposto, con dei comunicati piuttosto veementi nei contenuti, alla comunicazione dell'amministrazione comunale sul bilancio all'interno della quale si è dedicata una lunga riflessione sui ‘dissidenti’ - come vengono definiti – della maggioranza.

L’ostentazione di una certa tranquillità da parte di alcuni amministratori è data dal fatto che dall’altra parte, tra le minoranze, non esiste al momento una compattezza di vedute, tant'è che il PD ha pensato bene di affermare nell’ultima sua nota di essere l’unica opposizione rimasta di fronte al clima da ‘maggioranza variabile’ sorto negli ultimi mesi. A Grottaferrata, però, in questi giorni si è letteralmente frantumata la teca dentro alla quale si è cercato di mettere dentro tutto: i dissapori interni, i problemi cronici della città, le divisioni. Chi da fuori conosceva bene la situazione sapeva che questo clima non sarebbe durato a lungo poiché fondato su equilibri sottili. Alla fine è accaduto quello che doveva accadere alla prima forzatura: ovvero la cacciata di Mirko Di Bernardo.

L’assessore non è stato sostituito. Andreotti, in consiglio comunale, ha affermato che di questa delega volendo può farne anche a meno e che volendo preferirebbe quasi lavorare esclusivamente con i tecnici ed i dirigenti, se solo li avesse. A qualcuno la singolare riflessione, sicuramente dai toni provocatori, è suonata un po' strana. E altrettanto strano è che nessuno l'abbia sottolineata in sede di discussione.

Un clima non facile, dunque, e di complicata soluzione. Il duo Garavini-Pavani è oggi, a tutti gli effetti, un fronte di critica interno che dovrà essere considerato alla luce di ogni decisione e nei lavori di commissione. Se il giocattolo non si è rotto, poco ci manca. E se non si è rotto definitivamente è perché tra le minoranze sembra non ci sia tanta voglia di romperlo.

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Commenti  

# sisivabbbbbe 2019-07-30 14:06
se questo confronto è politica, la politica cos'è diventata?
Un surrogato (hanno fatto dimettere una eletta :oops: ) e una giovin signora alla prima esperienza?
Quando le pulci hanno la tosse :eek:
Mancano al confronto gli EX da 90 !
Quelli che hanno fatto il triplete di fallimenti !
Quelli che nel 2014 stavano a dx e che oggi stanno con il pdRelle!
Quelli dalla chirurgia politica "estrema" !
Se per la redazione questo confronto è alla luce del sole, vuol dire che a Grottaferrata c'è da 30anni, l' eclissi solare e nessuno lo sa!
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# grottaferratamia 2019-07-30 17:35
se i 2 redenti consiglieri chiedessero la sfiducia, come risponderebbe l'opposizione?
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# èveroredazione 2019-07-31 03:57
straparlano solo x grogiolarsi al suono della propria voce "ego&megalomania" la patologia social dei bamboccioni
Utile x non occuparsi dei problemi: l'assestamento monstre di Gtf!
Quello dell'Italia al tempo del moV5S è stato pari allo 0,42%
Quello di Gtf al tempo dei cinici17 "dx&sx&primatisti in fallimenti ' è stato pari all'8/10%
In Italia al tempo del moV5S, i responsabili delle 30ennali scelleratezze + giornaloni&giornalai (con gli € nostri) danno degli incapaci al primo partito a Gtf & Parlamento.
In un paese con la stampa, no casta, "in guardia" senza €uri, x gli Italiani, questo non accadrebbe, verrebbe detto&pubblicato
In Italia: le rassegne stampa tv, dopo una panoramica, non mette MAI in evidenza il "il FQ" che non prende €uri degli Italiani
Locale: la regione lz un disastro, pdRelle&lega&flli&civicidx, lo raccontano i "nostri commenti" e il "caffè dei castelli" che non prendono €uri degli Italiani. Perché?
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