Rocca di Papa, la stampa nazionale omaggia Crestini: "Riscatto della politica", “Un eroe”, “Una medaglia per Capitan Manu”

Pubblicato: Sabato, 22 Giugno 2019 - redazione politica

ROCCA DI PAPA (attualità) – Un cordoglio unanime, molti i commenti relativi al riscatto della politica

ilmamilio.it

Tutta la stampa nazionale, questa mattina, ha rivolto a Rocca di Papa la sua attenzione. L’ha rivolta al suo sindaco, alla sua morte, al delegato Vincenzo Eleuteri, al dolore di una comunità. Oltre a intere pagine dedicata su tutti i maggiori quotidiani, “Il Tempo”, “Il Resto del Carlino” e “Il Messaggero” hanno aperto direttamente la prima pagina richiamando il ‘sindaco eroe’ e la storia della drammatica esplosione del 10 Giugno 2019.

“Una medaglia per il Capitano Manu”: questa l’apertura de ‘Il Tempo”, ove si chiedono anche i funerali di Stato. Una grande foto del sindaco di Rocca di Papa copre quasi la prima pagina de ‘Il Resto del Carlino”.

Molti commentatori, come detto, hanno posto l’obiettivo sulla riaffermazione della politica come servizio, mentre molte volte viene vista come un coacervo di malaffare anche a livello di città e istituzioni medio-piccole.  Anche il “Il Fatto Quotidiano”, in questo senso ha dedicato un fondo sul tema, a firma di Antonello Caporale, intitolato: “Rocca di Papa, quando la politica si riscatta e il sindaco diviene eroe”. Sul 'Corriere della Sera" è stato Massimo Gramellini (per la sua rubrica 'Il Caffè) a scrivere un articolo, "O Capitano, mio Capitano', che testualmente recita: "Ci sono momenti in cui essere ultimi significa essere uomini. Quando il palazzo comunale è stato espugnato dalle fiamme, il sindaco di Rocca di Papa ha preso la direzione opposta rispetto a quella suggerita dall’istinto di sopravvivenza e dal buonsenso. Mentre impiegati e cittadini si affrettavano verso l’uscita, lui fendeva la corrente al contrario per setacciare le stanze invase dal fumo, in cerca di qualche ritardatario bisognoso di aiuto. Sospingeva gli altri verso la salvezza e intanto si dimenticava della propria. Per indole, certo: l’anno scorso aveva inchiodato l’auto in mezzo alla strada per soccorrerne un’altra che aveva preso fuoco. Ma anche per rispetto del ruolo. La nave del Comune stava andando a picco e lui era il Capitano. Nessuno ha dovuto intimargli di ritornare a bordo. Ci è rimasto con semplicità, quasi con disinvoltura (l’epica diventa tale solo nel racconto), nonostante tutto gli bruciasse intorno e dentro. Come se restare fosse l’unica cosa da fare".

Gramellini poi conclude: "Gli daranno medaglie. Gli diranno: eroe, uomo di Stato. Io preferirei ricordarlo semplicemente come un uomo. Siamo un Paese incattivito, ma non del tutto, non in tutti".

Un omaggio trasversale e concorde.

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