Fiera di Grottaferrata numero 419, si rinnova la riflessione: quale futuro?

Pubblicato: Venerdì, 11 Gennaio 2019 - Fabrizio Giusti

Risultati immagini per fiera grottaferrata mamilioGROTTAFERRATA (attualità) – Gli indirizzi sono gli stessi dello scorso anno, la questione di fondo incalza

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A Grottaferrata è di ieri la pubblicazione della delibera di indirizzo per l’organizzazione della Fiera di Grottaferrata numero 419. Una buona notizia c’è: il declassamento è finito. La Regione ha nuovamente attribuito la qualifica di ‘Nazionale’, scomparsa nel 2018.

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Ancora una volta, come da molti anni a questa parte, il primo documento ufficiale per l’inizio di tutte le procedure arriva a pochi giorni dall’evento. L’impressione è che per forza di cose non sarà un’esposizione molto distante e diversa da quella degli ultimi anni. Va detto che il dibattito sul tema, non di poco conto per la vita della città, non esiste e ciò non aiuta la crescita generale dell’iniziativa. Solo la Lega recentemente ne ha parlato per lamentare proprio i ritardi sul Bando e l’ultimo convegno partecipato ed organizzato con serietà di cui si ha memoria è quello del 2016 organizzato da ‘Città al Governo’ in cui si svilupparono delle riflessioni interessanti a più voci. Temi che però poi non hanno mai trovato applicazione o considerazione.

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Fino a questa estate, in realtà, alcune informazioni sembravano lasciare spazio almeno ad un principio di riconversione. Ad esempio si ipotizzò in una commissione consiliare del luglio 2018 una ‘Fondazione’ ad hoc e anche di una rete che collegasse sostanzialmente altri eventi di maggiore attrazione come l’Infiorata di Genzano o la Sagra dell’Uva. In realtà ogni manifestazione è rimasta contestualizzata sul territorio di riferimento. L’Infiorata, solo per citare un esempio, ha già avviato l’organizzazione dell’edizione 2019 (a ben sei mesi dalla manifestazione).

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Ovviamente un progetto di rete di questo genere ha bisogno di molti mesi di preparazione, di tempo e di volontà precise di tutte le parti interessate. Le basi di una piattaforma così complessa sono state solo accennate e quindi ci sarà da attendere. Il quesito reale, di fondo, rimane il medesimo da anni: quale futuro offrire ad una manifestazione che non è in grado più di definire un percorso di natura territoriale, specifica o tipica? Da anni l’impressione che si ha è quella di un ‘mercatone’, come è stato spesso etichetttato anche dai cittadini e visitatori, dove trovare un po' di tutto ma dove non si attinge al patrimonio preesistente o di riferimento e neanche a quello che verrà, che sia sperimentale o già in corso.

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Al di là delle gare e degli avvisi o del recupero della qualifica di ‘Nazionale’, gli interrogativi si fanno spazio come da tradizione e non è dato sapere se troveranno una risposta. Nella speranza, sempre tale, che prima o poi avvenga il tanto sospirato salto di qualità in grado si superare le posizioni perdute e riprendere la meritata visibilità.

Un tempo era la politica, con la sua diffusione, la sua opinione, la sua capacità organizzativa, a mettere in piedi le discussioni e trascinare con sé anche la partecipazione dei cittadini sulle grandi questioni irrisolte. Ora questo meccanismo, di per sé virtuoso, si è disperso. E nella dissolvenza è difficile creare qualcosa di concreto. Difficile, sopratutto, dare sufficiente base di condivisione a progetti calati burocraticamente dall'alto o senza che ci sia stata preventivamente una concertazione tra tutte le realtà agricole, gastronomiche, commerciali, sociali ed associazionistiche della città.