Grottaferrata, per la Giunta l’inizio del 2019 porterà temi da risolvere subito: Fiera, Delibera 43, Sprar e… Via Matteotti

Pubblicato: Mercoledì, 02 Gennaio 2019 - redazione politica

Risultati immagini per giunta grottaferrataGROTTAFERRATA (attualità) – I temi sono tutti già presenti da tempo, ma alcuni avranno bisogno di un intervento più che celere nei primi mesi del nuovo anno

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La Giunta Andreotti, terminate le feste, dovrà subito buttarsi sui problemi reali della città. Problemi in alcuni casi molto seri e a cui dovrà porre rimedio con celerità per non veder peggiorare le cose. Innanzitutto il tema urbanistico (la delega ce l’ha Andreotti stesso), che da queste parti è delicatissimo. L’amministrazione dovrà far comprendere se sia il caso o meno di intraprendere la strada di un Nuovo Piano di Programmazione Urbanistica Generale, strumento che a Grottaferrata è vecchio di oltre 50 anni con le conseguenze ormai evidenti a tutti i residenti dell’area tuscolana dei Castelli Romani, oppure lasciare che l’avanzata piuttosto disorganizzata del cemento continui ad avere spazio senza un coordinamento e delle scelte, delle norme di salvaguardia, servizi o delle tutele certe. La Delibera 43 sul Permesso di Costruire Convenzionato (si tornerà in consiglio? Aumenteranno gli ambiti di applicazione?) sta già partorendo i suoi piccoli interventi qui e lì, aumentando l’esaurimento degli spazi. Tutto ciò sta avvenendo senza opere necessarie per sostenere traffico in più, risorse idriche in meno, vivibilità. Per tutto il 2018 il dibattito è andato via con poche e isolate voci (Città al Governo) preoccupate per il fenomeno e il silenzio assoluto della maggioranza in cui l’impressione è su questo tema non cammini convinta e sia piuttosto esitante di fronte ai grandi temi. Il 2019 sarà un anno fondamentale, al termine del quale la Giunta Andreotti avrà compiuto oltre due anni e mezzo di governo. Si dovrà invertire la rotta o dare un segnale preciso. Sennò si andrà in discesa con l’impossibilità di ribaltare la situazione.

Sul fronte Sprar molto si è scritto, poco si è parlato. Il bando è scaduto da oltre due mesi. Nel 2019 dovrebbe partire il progetto con l’arrivo dei 76 migranti negli appartamenti della città. La Giunta Andreotti, al di là della difesa del provvedimento con alcune dichiarazioni (sopratutto di sindaco e assessore Rocci), poco ha chiarito su questo aspetto che però andrà a modificare, proprio dal 2019 fino al 2021, un aspetto della vita sociale della città.

Capitolo Fiera: a gennaio dovrebbe uscire il bando dell’edizione 418. La manifestazione soffre ormai da anni di una crisi di risultati, sopratutto di visibilità e credibilità. A questo si aggiunga che la classificazione di ‘Nazionale’ è stata ufficialmente perduta dallo scorso anno (Leggi: Grottaferrata, la Fiera da ritrovare. Il futuro da scrivere, l'idea ‘Fondazione’ e il ‘giallo’ del declassamento: in quale anno è avvenuto?). Già il fatto che si arriverà a due mesi dall’evento con il bando ancora non pubblicato dimostra una volta di più una crisi organizzativa diffusa di un evento che avrebbe bisogno di essere pensato e programmato con larghi mesi di anticipo. E anche per il 2019 il salto di qualità è rimandato.

La Giunta Andreotti, infine, dovrà dare risposta ad una situazione che è diventata paradossale, ovvero quella di Via Matteotti. Nonostante le proteste e le contrarietà, la strada è rimasta nel senso di marcia attuato in primavera. Nessuno lo ha smosso nonostante un annunciata sperimentazione annullata in fretta e furia per dissidi interni alla maggioranza e nonostante si fosse palesato un immediato ripristino del vecchio senso a novembre. Novembre è passato, dicembre pure. Via Matteotti è rimasta così. Il 2019 segnerà l’attesa svolta e l’accoglimento delle richieste di gran parte dei cittadini della zona? Chissà.

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Infine la questione politica. Dopo l’ingresso di ben 4 consiglieri comunali e un assessore dentro ‘Piazza Grande’ per Zingaretti e le note simpatie del sindaco per il Partito Democratico, l’attuale amministrazione è ormai civica solo in aula. Per il resto ha proteso la sua vela verso le braccia del PD. I rimasugli di quello che fu la parte ‘destroide’ sembra essere stata sconfitta e azzittita (la convenienza prevale sempre sulla coerenza). Si procederà con un gruppo dominante e uno nettamente minoritario. Tutti dalla stessa parte, ma con uno squilibrio evidente rispetto alle aspettative iniziali. A meno che non si punti più in là ad un ‘rimpastino’ per accontentare qualcuno prima della fine del mandato e del rompete le righe generale che rimescolerà nuovamente le carte in tavola con un panorama politico già in movimento.

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