Frascati: riorganizzazione del Comune stile Mastrosanti, strappo col fedelissimo D'Uffizi. E in Consiglio numeri strettissimi

Pubblicato: Domenica, 09 Dicembre 2018 - Marco Caroni

FRASCATI (politica) - Una crisi in 4 atti per il sindaco che rischia grosso. Privitera non si sposta, la maggioranza è ai minimi. E a palazzo Marconi starebbe per arrivare Riccardo Rapalli

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Una crisi, reale e profonda, in 4 atti. Il primo atto è stato formalizzato nei giorni scorsi con la fuoriuscita, inevitabilmente rumorosa, dalla maggioranza di Damiano Cimmino e Roberto Gherardi De Candei. Due dei 4 dissidenti che a giugno scorso avevano rimesso nelle mani del sindaco Mastrosanti le proprie deleghe. Poi Marco Lonzi e Mattia Ambrosio erano comunque rientrati nei ranghi mentre Cimmino e Gherardi erano andati avanti fino alla rottura dei giorni scorsi.

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Atto secondo. L'idea del sindaco Mastrosanti di mettere mano all'organizzazione di una macchina comunale con qualche ruolo da rintuzzare e qualche posizione da sistemare.

Un'idea concretizzata nella delibera di Giunta 173 del 23 novembre scorso riguardante l'approvazione del "Regolamento sull'organizzazione degli uffici e dei servizi" e a seguire dalla numero 182 del 5 dicembre con titolo "Modifica del programma del fabbisogno 2018-2020" che, nel concreto dovrebbe portare all'arrivo di un nuovo dirigente amministrativo (per sostituire Eleonora Magnanimi) e alla stabilizzazione di una figura già presente.

Una manovra che, stando alle voci di corridoio, il sindaco Mastrosanti non avrebbe condiviso col fedelissimo Franco D'Uffizi, uomo dalle cento battaglia fianco a fianco ma, soprattutto, presidente del Consiglio comunale e delegato al Personale.

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E così mentre per quest'ultimo breve scorcio di 2018 sembra in arrivo da Civitavecchia, con impegno al 50% (a salire poi nel 2019), quel Riccardo Rapalli del quale si parla da un anno e mezzo (LEGGI Frascati, per l'incarico di direttore generale della Sts il nome buono sembra quello di Riccardo Rapalli) e mentre l'operazione Mastrosanti dovrebbe conferire maggiore stabilità al ruolo dirigenziale di Elpidio Bucci (oggi ancora direttore generale ad interim della Azienda speciale Sts) i rapporti col citato D'Uffizi sarebbero guastati.

E qui si giunge all'atto terzo della crisi: l'isolamento del sindaco Mastrosanti, quantomeno da quello che dovrebbe essere il suo zoccolo durissimo, rappresentato non solo da Franco D'Uffizi, ma anche dai due nomi che il presidente del Consiglio porta con sé: Paola Gizzi e Gelindo Forlini. Proprio quel Forlini che ormai da mesi attende la nomima in Giunta. Se non fosse che, a quanto pare, la promozione nell'Esecutivo di Forlini porterebbe in Consiglio una Olga Masi della quale non sarebbe provata la fedeltà politica al sindaco.

Un bell'impiccio.

magico natale2018E qui si arriva al punto 4. Atto quarto della crisi politica, una quasi tempesta perfetta, che sta montando sulla testa di Mastrosanti. Il nome è quello di Peppe Privitera, finora - a buon diritto - considerato una stampella del sindaco Mastrosanti ma a quanto pare non può disposto ad essere tale. A far restare tra i banchi della minoranza l'esperto consigliere comunale, che con sé porta gli interessi politici anche di una parte del "Pd" sarebbero anche riflessioni relative alla tenuta del bilancio comunale.

Ad oggi, dunque, Mastrosanti sembra sempre più nelle mani di due dei più scaltri interpreti della scena politica frascatana: Mario Gori da una parte (che in Consiglio esprime la figlia Arianna ed in Giunta il vicesindaco Claudio) e l'assessore alla Viabilità ed allo Sport Claudio Marziale, che in Consiglio ha quantomeno Marco Lonzi.

Un bell'impiccio, per l'appunto. Anche perché ad oggi - sindaco compreso - i numeri dicono 9 di maggioranza, 8 di opposizione.

 

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