CIAMPINO (attualità) - Tra i siti di interesse storico-artistico e architettonico abbandonati nel territorio castellano il portale della Marcandreola a Ciampino e il portale Barberini a Marino.

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Nel comprensorio dei Castelli Romani esistono pezzi di storia e prestigiosi simboli del passato, caduti nel dimenticatoio. Chi se la passa male è, senza dubbio, il portale della Marcandreola, nel Comune di Ciampino, seicentesco ingresso del Casale dei Francesi, incastonato lungo la Via dei Laghi. La storica struttura sotto la supervisione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali avrebbe dovuto rivivere rinascita estetica e strutturale grazie a interventi di valorizzazione, a distanza di oltre 6 anni dal crollo, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 aprile 2011. Sarebbe dovuto passare, infatti, poco tempo per ammirare il portale restaurato, ma attualmente il secolare ingresso pare lasciato al suo destino, tra ponteggi e indifferenza. In più occasioni,  la comunità locale e l’amministrazione municipale di Ciampino hanno sollecitato la

Ciampino, degrado vicino al portale della Marcandreola
Ciampino, degrado vicino al portale della Marcandreola

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, ma sinora quello che appare agli occhi dei ciampinesi  è piuttosto una area cantierizzata, abbandonata a sé stessa: all’interno del sito è presente una impalcatura che protegge quel poco che rimane del portale seicentesco; all’esterno, “in compenso”, sta nascendo una piccola discarica di rifiuti a cielo aperto. A quando il restauro del portale ciampinese? I lavori sarebbero dovuti terminare nel 2014… eppure ad oggi tutto pare in alto mare e poco si sa del destino del portale. Andando qualche chilometro più a sud, in via Spinabella nel territorio comunale di Marino, si erige orgoglioso il portale Barberini, struttura manierista in peperino, risalente presumibilmente all'inizio del Seicento, situata praticamente all'incrocio con la strada statale Appia Nuova. Da ormai diverso tempo il bellissimo ingresso è coperto da un telone scuro che nasconde la magnificenza del monumento. Che cosa ne sarà del portale di via Spinabella?

Portale Borghese, Marino
Portale Borghese, Marino

 

MARINO (attualità) - Sui social l'allarme. Dopo la preoccupazione per i tir per i residenti dell'area arriva la paura del cemento.

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Dopo la preoccupazione per i tir a gran velocità, ora per i residenti di via del Divino Amore ecco la paura del cemento. A spiegare bene quanto sta accadendo e soprattutto potrebbe accadere in quel quadrante di Marino, è uno dei responsabili del gruppo Facebook “No Tir Frattocchie”, Antonello Burli: “In relazione al progetto per la realizzazione del centro commerciale su via del Divino Amore – scrive sui social network -, necessita preparare delle osservazioni alla Via (valutazione di impatto ambientale) che i richiedenti hanno presentato alla Regione Lazio”. A quanto pare sul tema, anche rappresentanti di altri comitati di zona e di altre associazioni ambientalistiche si starebbero incontrando per coordinare un'azione comune: “Purtroppo abbiamo pochissimo tempo a disposizione – continua Burli nel suo post di Facebook - perché entro martedì prossimo dovremo protocollare le osservazioni”. L’esponente del No Tir Frattocchie quindi chiarisce: “Se non sono stato chiaro, l'iniziativa è tesa ad ostacolare e scongiurare la costruzione del centro commerciale di fronte al Gotto d'Oro”. Il fronte cittadino dunque si mobilità.

GROTTAFERRATA (attualità) – Gli operatori: “Siamo certi che il proposito sarà rispettato”

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Per il futuro degli otto ex ausiliari del traffico del vecchio gestore del servizio a pagamento dei parcheggi (la Sis), si è aperto nei giorni scorsi uno spiraglio. Nel frattempo ha avuto termine definitivamente il precedente rapporto di lavoro. Al momento i lavoratori sono tutti a casa.

Le trattative tra sindacati società subentrante, la Schiaffini, con la supervisione del dirigente comunale in carica, l’ing. Luca Scarpolini, ha portato comunque ad un risultato: si è ottenuto per gli otto l’impegno di essere riassorbiti entro 90 giorni, dalla data del 22 giugno 2017.

“Siamo certi – affermano gli ex operatori - che l’impegno profuso dai sindacalisti Angelo Manna e David Guidi, dalla nuova amministrazione comunale e la professionalità, la buona fede della società Schiaffini, presente sul nostro territorio anche per altri servizi, assicurerà a queste otto famiglie la salvaguardia della serenità lavorativa”.

Il caso degli ausiliari aveva animato anche l’ultima campagna elettorale, tanto da far sottoscrivere a tutti i candidati sindaco in lizza un appello finalizzato al reintegro degli uomini e delle donne a rischio licenziamento. Nei prossimi due mesi, dunque, dovrebbero esserci importanti novità al riguardo.

 

 

 

LARIANO (politica) - "Si riferisca sulle inadempienze di Acea Ato 2 e sulle misure da intraprendere"

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Non c'è pace per gli abitanti dei Castelli Romani, a causa dell'emergenza idrica che si è abbattuta sui territori. Tra i più colpiti i cittadini di Lariano, che vedono susseguirsi intere giornate senza il flusso minimo garantito per legge, con disagi di natura igienica e sanitaria immaginabili.

Questa mattina i consiglieri d'opposizione hanno protocollato una richiesta di consiglio Comunale straordinario, al fine di impegnare il Comune ad assumere una posizione netta nei confronti di Acea.

"I disagi che I cittadini di Lariano stanno vivendo, la negazione di un diritto fondamentale come l'accesso all'acqua, hanno un solo responsabile: Acea Ato 2" - tuona in una nota Sabrina​ Verri (Movimento per Lariano) - se anche le falde si fossero abbassate per mancanza di precipitazioni, la dispersione del 40% della rete idrica, vede il gestore come unico responsabile della crisi, specialmente se in oltre 10 anni, non ha investito un solo centesimo nell'ammodernamento della rete idrica, sebbene avesse tale obbligo specificato nel.contratto di servizio. Lariano ed I suoi abitanti hanno il diritto/dovere di tutelarsi, in ogni sede: civile amministrativa e penale. Ci auspichiamo che il Sindaco sappia far propria questa battaglia, nell'interesse dei suoi cittadini".

Immediato il commento del Comitato Equi Diritti: "Esprimiamo il nostro plauso alla politica del Comune di Lariano. Finalmente I Comuni si stanno ribellando ad un gestore che, dopo essersi accaparrato  le risorse idriche dei Castelli Romani, arrivando a triplicare le bollette delle utenze, lascia I cittadini senz'acqua a causa di una decennale gestione che ricorda un "patto leonino". Resta assordante sul tema il silenzio dell' ANCI Lazio e dello stesso Prefetto di Roma, che torniamo a sollecitare affinchè non si lasci illegittimamente scavalcare, nei poteri di ordinanza, dagli amministratori delegati di una società per azioni".

Quello dell'emergenza idrica è decisamente il caso dell'estate. Altri comuni del territorio, come ad esempio Rocca Priora, aveva già usato unitariamente, attraverso l'espressione dell'assise municipale, la sua richiesta ad Acea di maggiori interventi, investimenti e attenzione per il territorio. Ora un altro Comune potrebbe agire in questo senso.

 

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