giulioII alessandroVI ilmamilioROMA (storie & metallo) - Sono tecnicamente i primi due papi dell'Era Moderna: le loro vicende si intrecciano in uno dei momenti più bui della bimillenaria storia cristiano-cattolica

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Una Chiesa lontana da Dio. Distante anni luce dai precetti cristiani, travolta e soffocata dalle lotte di potere, dalla simonia e dalla sfrenata ricerca della ricchezza sulle spalle di un popolo troppo lontano dalle stanze del governo.

Una Chiesa che da lì a pochissimi anni avrebbe subito la seconda grave divisione del cristianesimo, quella della Riforma luterana giunta - non certo a caso - immediatamente a valle della storia che qui si intende narrare.

 Quando Sisto IV (Francesco della Rovere) passa a miglior vita, ed è il 1484, il conclave si trasforma (ancora una volta) in un covo di corruzione, di voti di scambio, di simonia all'ennesima potenza. A scontrarsi sono le due grandi fazioni dei Della Rovere, potentissima famiglia ligure, e dei Borgia. Entrambe le fazioni sono già salite al soglio pontificio: i savonesi proprio con Sisto IV, gli spagnoli Borja pochi anni prima, con Callisto III.

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A spuntarla però è un altro ligure, il genovese Giovanni Battista Cybo de Mari che sfrutta proprio la spaccatura tra le due potenti famiglie nel collegio cardinalizio ed ottiene l'elezione. Il suo è un pontificato di transizione, caratterizzato dal forte libertinismo del pontefice - e non fu certo né il primo né l'ultimo - e dall'insistita tendenza ad accumulare denaro da parte di Innocenzo VIII per i propri affari e per la propria famiglia.

Il 25 luglio 1492 il Papa muore: il 6 agosto i cardinali si riuniscono in conclave e l'11 agosto c'è il nuovo Santo Padre. Lo spirito santo stavolta si posa sulla testa di Rodrigo Borgia che ha la meglio sull'avversario di sempre, Giuliano Della Rovere, riesce a "convincere" gli altri colleghi cardinali e sceglie come nome quello di Alessandro VI. Decisivo l'accordo con Ascanio Sforza.

Il Borgia indossa l'anello del Pescatore appena due mesi prima che Cristoforo Colombo, dopo essere salpato da Palos in Andalusia, sbarchi su Hispaniola scoprendo l'America. Per questo Papa Borgia è da considerarsi tecnicamente il primo pontefice dell'era moderna.

Quello di Rodrigo Borgia è uno dei nomi più controversi della storiografia della Chiesa per quanto la stragrande maggioranza degli storici siano concordi sul fatto che mai la tiara ebbe a posarsi su una testa tanto indegna. La costante pulsione di Alessandro VI, che comunque ebbe grandi doti di stratega politico e militare e scaltro manovratore, è quella di arricchire la propria famiglia e di spostare i beni della Chiesa - come ad esempio una vasta parte della Romagna - nelle disponibilità personali dei figli. Cesare Borgia, il Valentino (baby cardinale e poi generale dell'esercito papale) e la chiacchieratissima Lucrezia Borgia. Una sorta di papessa, sembra peraltro anche bella, in grado di sostituire il padre Papa in almeno due circostanze con questi lontano da Roma. Lucrezia, nobildonna tra le più famose dell'epoca, ha avuto 3 mariti, il primo dei quali ad appena 13 anni Giovanni Sforza, probabilmente legato all'accordo stipulato tra Borgia e il cardinal Ascanio Sforza.

 Strenua la guerra dei Borgia contro le altre famiglie potenti di Roma e dello Stato, in primis i Della Rovere. Temendo - a buon diritto - per la propria incolumità, il Giuliano Della Rovere si rifugia a Parigi.

 La rivincita per Giuliano Della Rovere - che di Borgia era più giovane di 12 anni - sarebbe arrivata nel 1503 quando, forse avvelenato dal veleno invece preparato per uccidere un cardinale rivale, Alessandro VI avrebbe lasciato questo mondo. Ma non era ancora il momento giusto: prima di vestire l'abito bianco e diventare il Papa guerriero, il Papa terribile, il cardinal Della Rovere avrebbe partecipato al conclave per l'elezione di Pio III Piccolomini. Un Papa che sarebbe vissuto per appena 26 giorni.

A quel punto, sì, sarebbe arrivato il momento di Giulio II: Papa guerriero, Papa terribile ed anche Papa sanguinario. Ma spada a parte, archiviati i Borgia con l'inganno (per essere eletto aveva promesso a Cesare terre e gloria, salvo poi rimangiarsi tutto pur senza eliminare fisicamente il figlio del vecchio avversario) Giulio II sarebbe passato alla storia come il primo Papa del Rinascimento. A lui, tra l'alto, si deve la commissione delle magnifiche decorazioni michelangiolesche della Cappella Sistina e a lui si deve la fortificazione dell'Abbazia di San Nilo di Grottaferrata, la "porta d'Oriente" trasformata in castello roveriano. Come il castello di Ostia Antica.

 Furono quelli tra i decenni più cupi della bimillenaria storia della Chiesa?

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LE MEDAGLIE - Le due medaglie proposte sono entrambe in bronzo e, riportando il profilo dei pontefici, ne rendono bene il profilo e, per quanto possibile, l'indole.

Il conio dedicato ad Alessandro VI Borgia è una medaglia postuma - del tipo cosiddetto "di restituzione" - che ricorda l'elezione del Papa del 1492 (prodotta verosimilmente nel 1664). Al dritto il profilo del pontefice spagnolo rivolto verso sinistra, al dritto lo stemma papale. Il diametro è di 42,6 mm per un peso di circa 48 grammi.

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La medaglia invece di Giulio II fa parte della straordinaria serie "Uomini illustri" prodotta tra il 1841 e il 1844 a Roma e firmata da due grandi incisori Cerbara (come questa) e Girometti. Il Papa è rappresentato con cuffia, rivolto a destra, con la barba con la quale è presente in molti dei dipinti dell'epoca.

La medaglia ha un diametro, pari a quello delle sorelle, di 42 millimetri (piuttosto comune per l'epoca) ed un peso di 42 grammi.

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FRASCATI (attualità) - L'iniziativa, organizzata dall'Accademia Vivarium Novum, si svolgerà dal 26 al 28 aprile

ilmamilio.it - nota stampa 

Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un'architettura umana” è il titolo del convegno organizzato dall’Accademia Vivarium Novum che si svolgerà a Villa Falconieri, a Frascati, dal 26 al 28 aprile. Una riflessione che coinvolgerà architetti, ingegneri filosofi e intellettuali partendo dalle parole di Vitruvio che nel De Architectura scrisse “Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza. Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all'uso; bellezza, infine quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l'avveduto calcolo delle simmetrie”.

L’iniziativa patrocinata da: School of Architecture della Notre Dame University, del movimento internazionale New traditional architecture, dell'Università degli studi di Roma "Tor Vergata", del FAI - Fondo per l'ambiente italiano - Delegazione di Roma, dell'Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dell'Ordine degli ingegneri di Roma, di Pulchria, dello Studio ACAM, del Festival dell'innovazione di Frascati, mira ad un nuovo approcciaio della concezione architettonica. Gli organizzatori del convegno intendono, infatti, individuare criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell'uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall'altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri. È infatti l'architettura a dover rispondere alle esigenze del vivere umano. Il Modernismo, che nel secolo scorso ha espresso le istanze del progresso tecnologico, introducendo nuove modalità estetiche e culturali, ha anche creato spazi inabitabili, in contrapposizione con l'ambiente circostante, con le preesistenze storiche, con le tradizioni dei luoghi, e soprattutto coi bisogni e l'innata socialità degli esseri umani. In tal senso l'Accademia Vivarium novum propone una riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l'armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un'idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli.

Programma

VENERDÌ 26 APRILE

Villa Mondragone (Università di Roma "Tor Vergata")

15:00 Saluti istituzionali

Massimo Pulcini (Sindaco di Monte Porzio Catone)

Marcella Pisani (Direttrice del Centro convegni Centre Villa Mondragone –

Università degli Studi di Roma "Tor Vergata")

Francesco Scoppola (Commissario Straordinario dell'IRVIT - Istituto regionale per le Ville Tuscolane)

16:00 Luigi Miraglia (Presidente dell'Accademia Vivarium novum):

Introduction to the Conference

SESSIONE I:

Urban regeneration and inheritable architecture

Presiede Ettore Maria Mazzola

16:30 Michael Lykoudis (University of Notre Dame, USA):

Richard H. Driehaus: from Chicago to the world stage - via Zoom

17:00 Maxim Atayants (Maxim Atayants Workshop, Russia): The experience of church                     building in the post-Soviet space. The problem and attempts to answer it.

17:30 Pausa

18:00 Ettore Maria Mazzola (University of Notre Dame, Rome): Implementing the lesson of early 20th century traditional buildings for an inheritable city.

The examples of Corviale (Rome) and ZEN (Palermo) districts

18:30 José Cornélio da Silva (Portogallo):

The classical narrative or contra Zoilus. A tribute to Marc Fumaroli in Frascati

19:00 Domande e conclusione della prima giornata di studi

SABATO 27 APRILE

Villa Falconieri (Accademia Vivarium novum)

SESSIONE II:

Contemporary classical traditional urbanism and architecture –

Presiede Ettore Maria Mazzola

10:00 Saluti istituzionali

Francesca Sbardella (Sindaca di Frascati)

Gianluigi Peduto (già Consigliere Senior della Banca d'Italia – Coordinatore del Festival dell'Innovazione di Frascati)

Massimo Cerri (Presidente dell'Ordine degli ingegneri di Roma)

Roberta Bocca (Vicepresidente dell'Ordine degli architetti di Roma)   

11:00 Jonathan Weatherill (University of Notre Dame, Rome): The spirit of place

11:30 Pausa

12:00 Ana-Maria Goilav (Bunesti School, Romania): Hands of man, prefabs of God

12:30 Oleh Stepunin (Studio Praktik, Ukraine): Designing classical buildings using modern AI, BIM modeling, real-time visualizations, and virtual tours

13:00 Domande e discussione

13:30 Pranzo

15:00 Visita della Villa Falconieri e presentazione del progetto Poikile

SESSIONE III:

Contemporary classical traditional urbanism and architecture –

Presiede Michael Diamant

15:30 Tomasz Geras (Architektura Klasyczna, Poland): How does beauty "work" in architecture? A scientific glance at proven solutions

16:00 Craig Hamilton (Craig Hamilton Architects, UK): The sacred memory of the temenos and its continuing relevance to the design of poetic architecture

16:30 Pausa

17:00 Eric Norin (Tradition Arkitekter, Sweden): A contemporary struggle - following classical architectural traditions

17:30 Nils Freckeus (Nils Freckeus Architects, Sweden): New world – eternal ideals

18:00 Duncan Stroik (University of Notre Dame, USA): Firmitas, utilitas et venustas: on the Renaissance of architecture – via Zoom

18:30 Domande e discussione

19:00 Concerto del Coro Tyrtarion dell'Accademia Vivarium novum

19:30 Conclusione della seconda giornata di studi

DOMENICA 28 APRILE

Villa Falconieri (Accademia Vivarium novum)

SESSIONE IV:

Contemporary Classical traditional urbanism and architecture

Presiede Michael Diamant

10:00 Saluti istituzionali

Giuseppe Morganti (Presidente Regionale FAI Lazio)

10:30 Mark Wilson Jones (Apollodorus Architecture, UK): The dance of sameness-yet-difference. Imitative principles in ancient art and      architecture.

11:00 Evan Amato (Rewire the West, Italy):

Dante & Shakespeare on the essence of humane Architecture

11:30 Pausa

12:00 Thomas Albrecht (Hilmer, Satter, Albrecht Architects, Germany):

Failed modernism and new traditionalism

12:30 Ulrich Becker (Adam ve Rehov, Israel) 'Fighting the Ideal!' - the modernist fear of beauty and the traditional cure in matter and mind

13:00 Domande e discussione

3:30 Pranzo

 SESSIONE V:

Pedagogy and architecture

Presiede Ettore Maria Mazzola

15:30 Alejandro García Hermida (School of architecture of the Universidad politécnica     de Madrid): Iberian programs on traditional building, architecture and urbanism

16:00 Samir Younés (University of Notre Dame, USA): On six interrelated concepts in architecture - via Zoom

16:30 Pausa

17:00 Panel Discussion with Michael Diamant (Founder of New Traditional Architecture)

18:00 Conclusione del convegno

19:00 Concerto

Prenotazioni

In presenza prenotando, fino a esaurimento posti, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

A distanza prenotandosi sul portale zoom: Registration form.

 

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GENZANO (attualità) - La storia difficile del felino
 
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Doris è una ragazza genzanese amante degli animali e ci racconta la storia di Oreo, di cui lei stessa si sta occupando.
 
 
Simbolicamente il racconto verrà fatto direttamente dal povero e sfortunato gatto:
 
"Mi presento sono Oreo, un dolcissimo micio di due anni con un bel manto bianco e nero. Purtroppo ho avuto una vita sfortunata: sono stato randagio accudito dai volontari animalisti, in un paese dei Castelli per molto tempo. Finché una sera cercando un pò di calore mi sono rifugiato nel motore di una macchina. Purtroppo quando la macchina si è messa in moto gli ingranaggi mi hanno danneggiato gravemente la spina dorsale spezzandola.
Ora sono ricoverato dal veterinario dove stanno curando le piaghe e le infezioni che mi sono fatto trascinandomi in strada finché non mi hanno soccorso. Sono di una dolcezza incredibile, non faccio altro che cercare coccole fare fusa e mettermi a pancia all'aria agli amici umani.
 
Non si sa quanto riuscirò a recuperare, ma al momento riesco a deambulare anche se male e a stare dritto. Avrò bisogno di cure farmacologiche e fisioterapiche per un pò di tempo. Avró bisogno di una casa dove essere accolto con amore quando sarò dimesso, spero di trovare una famiglia che mi voglia accogliere . Avrò bisogno di aiuto per pagare le mie cure e il mio ricovero, chi lo desidera potrà darmi sostegno in maniera volontaria.
Per informazioni si può scrivere su Whatsapp a Doris 3880557968".

GROTTAFERRATA (attualità) -  Francesco D’Adamo – autore, tra l’altro del romanzo Falcone e Borsellino paladini della giustizia edito da Einaudi - ha incitato i ragazzi della Scuola Primaria 

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“Siete voi che dovete tagliare i tentacoli”: così Francesco D’Adamo – autore, tra l’altro del romanzo Falcone e Borsellino paladini della giustizia edito da Einaudi - ha incitato i ragazzi della Scuola Primaria dell’Istituto Falcone, irretito nella maglia stringente delle loro domande, incontrandoli il 24 aprile presso il cinema comunale Alfellini di Grottaferrata.

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“Fare il proprio dovere e rispettare le regole” sarà abbastanza per sconfiggere la mafia, ha osservato D’Adamo, commentando i tanti prodotti artistico-espressivi (fumetti, sceneggiature, poster, poesie) con cui i giovanissimi lettori hanno rielaborato la sua opera narrativa.

Una ricetta facile, che rimanda alla testimonianza di Falcone, convinto, com’era, di adempiere semplicemente al proprio dovere e di non essere affatto un eroe.  

Una ricetta utile a colmare “i cento passi di distanza fra legalità e mafia”, ha detto D’Adamo, ricordando l’esperienza di Peppino Impastato la cui dimora distava così poco da quella di un boss mafioso, a simboleggiare quanto i territori del giusto e dell’ingiusto possano confinare o addirittura scivolare uno nell’altro, se non si mantiene dritta la barra della consapevolezza responsabile.

E responsabili, insieme, sono il lettore e lo scrittore, che, in fin dei conti, creano insieme l’opera narrativa d’impegno intellettuale e civile. Ogni lettore, infatti, “vede cose diverse” nel romanzo e perciò l’autore scopre cose nuove ogni volta che si trova ad incontrare i suoi lettori, ancor più se giovani, non condizionati da pregiudizi e rigidi schemi mentali.

Temi ricorrenti nelle creazioni dei ragazzi, la “gabbia” dei mafiosi, l’amicizia tra Falcone e Borsellino, l’albero della legalità, il bestiario degli esseri cattivi, subdoli, velenosi, paragonati alla mafia e l’infanzia di Falcone letta nel romanzo di formazione di D’Adamo.

Francesca Nardi, dirigente della scuola di Grottaferrata, ha indicato la direzione da essa intrapresa, nel transitare dalla tradizionale “giornata” commemorativa di Falcone al “mese della legalità” a lui ispirato e con l’ambizione di giungere al “sempre” della giustizia, che i ragazzi porteranno, anche da adulti, fuori della scuola, costruendola nel concreto, a partire dal gioco e dall’apprendimento creativo di questi anni.

Promesse, in quest’ottica, altre iniziative scolastiche aperte alla città, da qui al 23 maggio, per dare spazio, con esperienze autentiche, costruite e vissute dai ragazzi, ai principi di giustizia, cooperazione, sostenibilità e per trasformare il mondo ingiusto nel “mondo quasi perfetto” evocato dagli alunni.

Presenti all’iniziativa, promossa in collaborazione con Mondadori Store di Roma Tuscolano, il presidente del Consiglio Comunale di Grottaferrata Carlo Garavini e i delegati del Sindaco, E. Livio Milano (cultura della legalità), Veronica Pavani (presidente commissione cultura), Lorenzo Bongirolami (percorso niliano), Federica Cattani (gentilezza).  

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