Frascati, i 5 stelle: "La Sts tra polemiche mediatiche, terrorismo mediatico e tutela dei lavoratori"
Pubblicato: Giovedì, 06 Settembre 2018 - redazione politicaFRASCATI (politica) - Una nota del Movimento su quanto sta accadendo in questi giorni. Dietro l'angolo il Fondo d'integrazione salariale con taglio netto dei salari del 5%. Per un periodo temporaneo
ilmamilio.it - nota stampa
Si stanno scatenando in queste ore numerose polemiche in merito al futuro dei lavoratori STS, al centro di quello che non esitiamo a definire come terrorismo mediatico. Il #M5SFrascati, dopo anni di pessima gestione aziendale da parte dello stesso PD che oggi si schiera a paladino dei dipendenti nonostante sia da imputare tra i responsabili del quadro attuale, non può accettare di alimentare sterili speculazioni propagandistiche.
Le altre forze di opposizione infatti stanno cavalcando la non-notizia dei presunti ed imminenti licenziamenti del personale STS, quando invece la direzione che l’attuale gestione aziendale sta cercando di percorrere coincide, come è giusto riconoscere, in senso esattamente contrario.
Davanti alla prospettiva di giungere ad una quasi inevitabile liquidazione infatti, si è deciso di optare per un meccanismo di ammortizzatori sociali che permettessero a tutti gli effetti di tutelari i lavoratori. La necessità di saldare i TFR non accantonati dalla precedente gestione, ha portato ad adoperare un’ulteriore leva risanatoria in aggiunta alle misure già messe in atto: quella della decurtazione degli stipendi dei dipendenti. L’80% dei costi aziendali infatti è rappresentato proprio dalle retribuzioni dei lavoratori, che per evitare la liquidazione si trovano per forza di cose a subire una decurtazione. Parliamo del 25% dello stipendio per una prima annualità, cui seguirebbero altri due anni col 10% di decurtazione.
La chiave di volta risiede nel FIS (Fondo di integrazione salariale, ndr), il fondo di solidarietà nell’ambito del quale l’INPS coprirebbe l’80% delle decurtazioni degli stipendi; stipendi che nel caso del 25% di decurtazione, vedranno la cifra percepita dal personale subire un taglio netto solo del 5%. Insomma: a fronte di un taglio minimo sulla busta paga, volto ad evitare la liquidazione, l’INPS si sostituisce temporaneamente all’azienda nel coprire la parte di retribuzione decurtata, garantendo al contempo respiro gestionale e sussistenza ai lavoratori.
Un meccanismo temporaneo che l’amministrazione aziendale potrebbe, a fronte dell’avvenuto risanamento dell’azienda nel corso dei prossimi mesi, ridimensionare o sospendere in qualsiasi momento. Per accedere al FIS però è necessario che l’STS prospetti un quadro di esuberi, licenziamenti pro forma paventati per usufruire degli ammortizzatori ma che, immaginiamo e speriamo, non rientrano nei piani amministrativi.
La polemica montata in queste ore si alimenta proprio a partire da questa condizione necessaria, fomentando un clima comprensibilmente già difficile per i lavoratori e per le loro famiglie. Se l’interesse di tutte le parti politiche è quello di garantire tutela al personale, nonché un futuro per l’azienda (e quindi per i lavoratori stessi), soffiare su un fuoco che si basa su una miccia dalla dubbia effettività non aiuta a garantire l’interesse comune.
Dal canto nostro, resteremo come sempre in prima linea, vigilando affinché tutte le procedure aziendali vengano condotte nel totale rispetto della normativa e del bene pubblico; dalla parte della collettività, da cittadini all’interno delle Istituzioni.
Commenti
Non li capisco perchè sono ed erano fatti noti a tutti oramai da anni. Tutti ripeto tutti e ognuno aveva ed ha interesse a non tirarli fuori.
Come sempe pagheranno i più deboli. I lavoratori.
Non pagherà chi a creato tutto questo. Se volete trovare parte di loro, ripeto fate un giro a Palestrina. Tutti al CEP. Vedere sul loro sito