Grottaferrata, un nuovo novizio nell’Abbazia di San Nilo. Permangono le preoccupazioni sul futuro del sito religioso

Pubblicato: Lunedì, 06 Agosto 2018 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) - Dopo molti anni finalmente una novità nel monastero criptense

ilmamilio.it 

L'Abbazia italo-greca di Grottaferrata ha registrato in questi giorni una notizia lieta. La comunità festeggia Andrea, nuovo novizio che vive già da molti anni nel monastero e alcuni mesi fa è stato ordinato diacono latino da Mons. Semeraro. Il fatto in sé ha suscitato qualche perplessità in tutti coloro che conoscono il rito bizantino. Il vescovo, secondo alcuni esperti, non avrebbe seguito con precisione il Diritto Canonico Orientale, vestendo il novizio con paramenti liturgici bizantini e attribuendogli l’incarico di diacono nel Monastero di Grottaferrata. Un'anomalia, narrano i conoscitori dell'iter religioso, del  'Typikon' criptense che prevede Probandato, Noviziato Professione semplice ed infine la Professione solenne. Solo dopo segue l’ordinazione a lettore, a suddiacono ed infine a diacono. Inoltre una domanda tra i fedeli conoscitori della storia monastica locale è sorta spontanea: chi sarà il Padre Maestro che guiderà il neonovizio? Uno dei monaci ormai anziani? E chi gli insegnerà la vita ascetica bizantina?

Le novità intercorse negli ultimi giorni, dunque, non hanno tranquillizzato i grottaferratesi preoccupati per il futuro del loro Monastero. L’Abbazia, come durante la sua grave crisi alla fine dell’ottocento, ha bisogno di nuovi impulsi e nuovi progetti. I papi del tempo compresero bene le difficoltà e presero le giuste decisioni che permisero al Monastero di risorgere e festeggiare con grande impulso il IX Centenario (1904) della sua fondazione, iniziando un nuovo glorioso ciclo durato un secolo e mezzo.

Oggi il Monastero criptense si trova in una situazione 'sospesa' ed ha bisogno di nuovi ambiziosi progetti che non possono venire, secondo i puristi e secondo una diffusa scuola di pensiero in città, da un vescovo di rito latino. Per Grottaferrata serve dunque un progetto lungimirante e ci sono tutte le premesse perché il sito sacro risorga all’antico splendore. Basta averne la volontà.

Che non si possa più attendere i grottaferratesi lo hanno ben compreso, inviando al Papa, circa un anno fa, una lettera con oltre 1500 firme per esprimere la loro grande preoccupazione e passione per la propria 'madre' spirituale. Saranno pervenute nelle mani del Santo Padre?

Clicca sull'immagine per scoprire Bcc dei Castelli Romani e del Tuscolo

Clicca sull'immagine per scoprire Natura e architettura

 

 


Commenti  

# Carlo Fatuzzo 2018-08-09 10:35
Ciò che in realtà dovrebbe preoccupare è l'equivoco di fondo sotteso alle affermazioni di questo articolo: "ambiziosi progetti"?!? Di cosa parliamo? Un monastero ha bisogno di monaci, non di ambiziosi progetti. Se non vi sono aspiranti alla vita monastica secondo la spiritualità cristiana orientale che bussano alla porta della nostra cara abbazia domandando di poter essere ammessi a un periodo di prova in tale vita, il monastero dovrà necessariamente chiudere. E questo non dipende da petizioni al papa, da ambiziosi progetti (di che genere?), perché la fioritura vocazionale di una comunità religiosa non si programma artificialmente a tavolino, né è frutto di manovre e strategie politico-commerciali-pubblicitarie. Cari cittadini di Grottaferrata, se davvero vi sta a cuore che l'abbazia continui a vivere, l'unico modo è che i vostri figli e i vostri nipoti sentano la chiamata divina a consacrare la propria vita a Dio nella forma del monachesimo italo-bizantino.
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione