Grottaferrata, lettera aperta di Giampiero Fontana sulla questione urbanistica

Pubblicato: Mercoledì, 27 Giugno 2018 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - L'ex sindaco torna sulla materia, dettagliando la sua posizione in merito

ilmamilio.it - Da Giampiero Fontana riceviamo e pubblichiamo:

"Gentile Direttore,

mi riferisco ai recenti articoli de “Il Mamilio” sulla situazione urbanistica di Grottaferrata.

Al riguardo, Le esprimo un sincero apprezzamento per il contributo di informazione, fornito ai Cittadini con competenza e dovizia di particolari sulla delicata materia.

Ciò assume ancor più valore considerando il silenzio dell’Amministrazione in carica, su questo come su altre importanti questioni.

Rispetto alla Delibera di Consiglio comunale n. 41 del 27/11/2015, approvata dall’Amministrazione che mi onoravo di guidare quale Sindaco, desidero dare un apporto alla lettura dei fatti per come si sono effettivamente svolti e, soprattutto, per cercare di rendere comprensibili i reali termini della tematica.

Ho ascoltato le recenti dichiarazioni del Consigliere del M5S ed ho letto il manifesto del PD che pone domande al Sindaco. Sin dall’insediamento dell’attuale Giunta, ho seguito il dibattito sulla Delibera 41, così come le varie opinioni riguardo lo sviluppo urbanistico di Grottaferrata. Seguo anche, per quanto possibile, le riunioni della Commissione Urbanistica, le cui convocazioni non sempre vengono pubblicate sul sito web comunale ed i cui verbali risultano, in taluni casi, difficili da leggere, a causa della calligrafia di chi li redige (spero qualcuno faccia osservare che i resoconti delle riunioni di Commissione andrebbero trascritti al computer, affinché i Cittadini possano leggerne correttamente i contenuti).

A ulteriore premessa del mio intervento, ritengo opportuna una sintetica cronistoria degli avvenimenti che hanno contraddistinto, dalla fine degli anni ’60, le politiche urbanistiche del Comune di Grottaferrata:

a Grottaferrata, come noto, vige un P.R.G. del 1968, approvato dalla Regione Lazio nel 1972, con una previsione di sviluppo di circa 30.000 residenti. Il Sindaco Ghelfi, nel 1993, affidò all’Arch. Vergati l’incarico di redigere una Variante al P.R.G., non conclusa per il commissariamento del Comune (1999);

la Giunta Viticchié (2000-2004), con iniziale Assessore all’Urbanistica sempre l’Arch. Vergati (poi sostituito dal Dott. Mucciaccio), non portò a compimento il lavoro predisposto durante l’Amministrazione Ghelfi;

durante la gestione commissariale post-Ghelfi furono autorizzati oltre 10 progetti tra Patti Territoriali (L. 662/1996) e PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio - D.M. Lavori Pubblici 8/10/1998), per svariate decine di migliaia di metri cubi di concessioni edilizie, tendenzialmente con destinazione terziario poi nel tempo, in alcuni casi, venute a modificarsi o, quantomeno, oggetto di tentativi di conversione della destinazione da commerciale a residenziale;

nel giugno 2008 la Giunta Ghelfi-ter approvò la Variante al PRG, poi rigettata dal TAR del Lazio a seguito di ricorso presentato da alcuni Cittadini;

la Giunta Mori affidò un incarico per la redazione del nuovo P.U.C.G. (Piano Urbanistico Comunale Generale, ai sensi della L.R. n. 38/1999), da cui fu redatto, nel marzo del 2011, il relativo D.P.I. (Documento Preliminare di Indirizzo), discusso in una Conferenza dei Servizi a livello Provincia di Roma (oggi Area Metropolitana). Nell’aprile 2013 la Giunta Mori cadde anzitempo e tutto rimase com’era;

da tenere a mente la situazione connessa con i piani urbanistici attuativi, i piani di zona, i piani particolareggiati e gli eventuali piani di recupero, oltre ai comparti edificatori approvati nel 2003 dalla Giunta Viticchié e, da ultimo, la mancata attuazione delle Perimetrazioni dei Nuclei Edilizi spontanei (abusivi), di cui alla L.R. 2/5/1980, n. 28 (con le cubature abusive mai computate nelle Varianti di PRG sin qui proposte);

infine, occorre ricordare che nel novembre 2015 la Procura di Velletri ha chiesto di demolire, ove non ancora avvenuto, i 74 immobili abusivi oggetto di sentenze passate in giudicato, oltre ad imprimere una forte accelerazione sul contrasto all’abusivismo edilizio.

Clicca sull'immagine per scoprire Natura e architettura

Ciò detto, veniamo al Programma Elettorale che fu presentato a sostegno della mia candidatura a Sindaco nel 2014. Il Capitolo 5 (Urbanistica e Ambiente) iniziava così “Il rilancio degli investimenti è la principale leva per superare la crisi economica. È pertanto Nostra intenzione accelerare l’iter approvativo delle Delibere urbanistiche”. Più avanti, nel dichiarare la volontà di migliorare la qualità urbana di Grottaferrata, si indicava, tra le altre, la necessità di “individuare le aree ancora edificabili, dello strumento urbanistico in vigore, ed avviare una concertazione con i rispettivi proprietari volta ad un’ottimizzazione delle aree, diminuzione della cubatura insistente sulle stesse, reperimento di standard urbanistici superiori alla previsione di legge e realizzazione di infrastrutture adeguate alle esigenze territoriali ove l’insediamento edilizio andrà ad incidere”.

La Delibera 41, osteggiata da molti e dipinta come il male assoluto, concretizzava queste necessità nelle cosiddette “zone di completamento” del vigente PRG. Quindi NON SI TRATTAVA DI NUOVE CUBATURE, MA DI UN DIVERSO APPROCCIO RISPETTO AI DIRITTI AD EDIFICARE ESISTENTI DAL 1972. Come? Semplice: si chiedeva ai privati la disponibilità a ridurre di almeno il 10% le cubature a cui avevano diritto, di farsi carico, in termini economici, del doppio degli oneri di urbanizzazione primaria dovuti per legge (in caso di edifici residenziali) al fine di sostenere la progettazione e la realizzazione, a scomputo, delle infrastrutture adeguate alle aree in cui si sarebbe andati ad edificare.

Lo strumento che sanciva l’accordo tra Comune e privati era l’accordo procedimentale ai sensi dell’art. 11 della L. n. 241/1990 che, tra gli altri obblighi per il privato, avrebbe stabilito l’inderogabile impegno a realizzare le infrastrutture o i servizi pubblici contestualmente allo sviluppo dell’edificazione privata. Ciò, per garantire che ad ogni metro cubo di costruzioni corrispondesse un adeguato sviluppo delle opere di urbanizzazione previste nell’accordo, evitando “situazioni” passate quando, spesso, i privati non rispettavano gli impegni assunti col Comune, costruendo in assenza di adeguata realizzazione delle opere di urbanizzazione.

La Delibera 41, nella volontà di garantire pubblicità, trasparenza amministrativa ed il coordinamento generale con la programmazione triennale delle Opere Pubbliche e la pianificazione urbanistica, stabiliva che i conseguenti atti di pianificazione attuativa o di progettazione di opere, a carico dei privati, seppur conformi al PRG, dovevano essere sottoposti al parere preventivo consultivo delle Commissioni Urbanistica e Lavori Pubblici, riunite congiuntamente.

sfaccendati falconieri good

L’atto conteneva, in allegato, un elenco di opere pubbliche di infrastrutture e servizi in ordine di priorità (denominato Schema Direttore Generale), oltre ad una cartografia di Grottaferrata, con su tracciati gli interventi di massima, e – infine – lo Schema di Convenzione urbanistica da applicare.

Le opere pubbliche di infrastrutture e servizi riportate nell’allegato B alla Delibera 41, prevedevano interventi volti a risolvere le annose situazioni in diverse aree di Grottaferrata, puntando al fondamentale contributo del privato, vista l’impossibilità, per il Comune, di realizzare tali interventi a causa delle scarse risorse finanziarie tipiche della fase storica: l’Isola Ecologica ed il Centro Servizi funzionale alla Raccolta differenziata dei rifiuti, l’Area Artigianale, lo Snodo di Squarciarelli, le reti viarie in località Borghetto, Via delle Sorgenti, Via Vecchia di Marino, Via Rocca di Papa, Via del Pratone, Via Anagnina, Via Tuscolana, Via XXIV Maggio, Via Vicinale Aldobrandini, Via di Carta Brutta ed altre zone, la realizzazione delle adduttrici fognarie principali (anche attraverso l’integrazione col cantiere regionale in atto per il raddoppio del depuratore) ed il completamento del sistema di raccolta delle acque nere/chiare, redistribuzione del verde pubblico secondo le previsioni del PRG per creare nuove aree verdi, tra cui un “Parco Archeologico Urbano Comunale” attrezzato per il Golf, ristrutturazione/rifacimento/realizzazione di piazze, aree e impianti pubblici, marciapiedi, illuminazione, piste ciclabili, percorsi naturalistici ed ogni altra opera infrastrutturale e/o servizi ritenuti funzionali allo sviluppo del territorio di Grottaferrata.

In altri termini, l’Amministrazione comunale, nella vision della Giunta Fontana, avrebbe finalmente realizzato le opere essenziali per lo sviluppo di Grottaferrata, anche e soprattutto in termini di occupazione e qualità della vita, attraverso legittimi e trasparenti processi di edilizia contrattata. Tutto qui.

Ovvio che dal punto di vista degli imprenditori edili l’impostazione poteva risultare “pesante”, vista la riduzione delle cubature, il pagamento del doppio degli oneri di urbanizzazione e l’obbligo a farsi carico (certo) della progettazione/realizzazione delle infrastrutture/servizi. Tuttavia, la scelta dell’accordo procedimentale ex art. 11 L. 241/1990 avrebbe costituito una garanzia assolutamente più forte, proprio per i privati, qualora un’altra Amministrazione avesse voluto modificare/annullare gli accordi sottoscritti in precedenza.

Quindi, a mio avviso, un processo equibrato e sostenibile e, probabilmente, l’unico in grado di realizzare l’indispensabile sviluppo della Città. Da non dimenticare che i costruttori potevano aderire agli indirizzi della Delibera 41 su base volontaria, per cui se non avessero gradito tale procedura potevano sempre scegliere il normale iter di rilascio del permesso di costruire.

Questa, Egregio Direttore, la Delibera n. 41/2015: un atto di indirizzo del Consiglio comunale che aspirava a governare il fenomeno urbanistico anziché subirlo, come avvenuto per decenni rinviando alle generazioni future i problemi che viviamo quotidianamente e che, mi assumo la responsabilità di ciò che affermo, rischiano di esplodere in tutta la loro virulenza qualora si dia attuazione alla Delibera di Giunta n. 43 del 28/3/2018 (“Linee guida per il rilascio del permesso di costruire convenzionato”) la quale, in pratica, non potendo annullare la Delibera 41 (come inutilmente tentato anche durante la gestione commissariale), la accantona restituendo il via libera alle costruzioni senza alcuna contestuale e certa previsione di realizzazione delle non più rinviabili opere infrastrutturali e servizi.

Ha capito bene Direttore: la Delibera 41 non può essere annullata e resta pienamente vigente. Checché ne dicano gli agitatori di professione, i professionisti delle inutili raccolte di firme, le associazioni ed i comitati di tutela “a senso unico” e tutti coloro che, ipocritamente, si sono scagliati contro quello strumento ed ora, dinanzi alla sciagurata prospettiva dell’ennesimo sviluppo incontrollato del territorio, fingono di non vedere oppure, peggio ancora, straparlano di nuove Varianti al PRG o, addirittura, di Varianti di salvaguardia e altre menate varie. Ben sapendo, perché spesso fanno parte o provengono da quel “mondo” che (a parole) sostengono di osteggiare, che una Variante di PRG richiederebbe minimo dai 3 ai 5 anni per essere definitivamente approvata, col rischio di essere impugnata al TAR e, magari, annullata come accaduto al PRG di Ghelfi. Nel frattempo, si continuerebbe a costruire senza la benché minima previsione di fare strade, fogne, illuminazioni, marciapiedi, ecc.

A titolo di esempio, Le allego lo schema viario che era stato definito e concordato con gli imprenditori edili in zona Pratone e che adesso, in esito alla Delibera 43, è stato completamente annullato. Le allego anche una copia della Delibera 41, per eventuali ulteriori approfondimenti.

Concludo, essendomi purtroppo dilungato come mia pessima abitudine, lanciando a Lei ed a chiunque vorrà raccoglierla, questa “provocazione”: si organizzi una conferenza pubblica sul tema delle politiche urbanistiche a Grottaferrata, con la presenza degli attori istituzionali e della Cittadinanza, aperta al contributo di tutti. Magari potrebbe organizzarla proprio “Il Mamilio”, quale attore terzo ed imparziale, rendendo un gran servigio alla Nostra Città.

La mia disponibilità, al servizio di Grottaferrata, sarebbe, come è sempre stata, piena ed incondizionata.


Commenti  

# Giada 2018-06-27 14:17
Il peggior sindaco che Grottaferrata abbia mai avuto e ancora parla? Con che coraggio......
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
# èingiornatecome 2018-06-28 12:22
queste che è lapalissiano quello che il vecchio saggio cinese dice: chi conosce tante parole, ci racconta quello che vuole.
Con un cincinino ;-) in + tra 2005/10 e un cincinino ;-) in - tra 2014/16, la differenza tra fatti&MISfatti e intenzioni +/- concrete, sarebbe lapalissiana.
Come lapalissiano è imputare + responsabilità a chi ha occupato il comune x + tempo!
DESTRE: +metri Cubi + consumo del suolo e idrico
+ traffico + inquinamento+++ e - - - qualità della vita ! Forse GIADA faceva la sintesi dal 93 ad oggi :eek: :eek: :eek: oppure x come ha liquidato i MISfatti del 2008, del 2010 (tar) e quei Cittadini con un rigo :cry:
Dell'allegato alla 41 :-x
NON messa in sicurezza sismica scuole e uffici :eek:
NON l'abbattimento di UNA barriera architettonica :eek:
Fatta eccezione per i km di rete fognaria e depurazione (propedeutici a + metroCubi?) il resto è un percorso a 18 buche?e
E la Fiera NON + NAZ.le?
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione