Ariccia, Palazzo Chigi riscopre un attualissimo Monteverdi con gli Sfaccendati e Giovanni Bietti

Pubblicato: Mercoledì, 23 Maggio 2018 - Luca Priori

 

ARICCIA (eventi) - Iniziativa che ha suscitato interesse ed apprezzamenti

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L’apprezzato musicologo Giovanni Bietti ha tenuto domenica 20 maggio, nella maestosa Sala Maestra di Palazzo Chigi ad Ariccia per “I Concerti dell’Accademia degli Sfaccendati”, una interessantissima Conferenza/Concerto dedicata ad uno dei più importanti compositori della storia della musica: Claudio Monteverdi. Una conferenza di circa due ore ma decisamente scorrevole grazie alla bravura di Bietti che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico presente a Palazzo Chigi. Il compositore, pianista e consulente artistico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Bietti ha di fatto creato un’atmosfera molto intima fra lui e gli ascoltatori, priva di qualsiasi formalismo.

Un’intima “corrispondenza”, come era l’atmosfera dei Madrigali, trasmettendo al pubblico la meravigliosa umanità del linguaggio delle composizioni monteverdiane. Accompagnando il proprio discorso con bellissimi ascolti e con esemplificazioni al pianoforte, Bietti ha illustrato al pubblico degli Sfaccendati la straordinaria innovatività del linguaggio musicale monteverdiano che ha influenzato la musica dei secoli successivi anticipando scoperte espressive e stilistiche di compositori quali Bach, Mozart, Beethoven e Chopin. Un altro aspetto importantissimo dell’arte di Monteverdi è il rapporto tra musica e poesia che Bietti ha approfondito analizzando l’adesione della musica ai significati dei testi di Torquato Tasso, Giovanni Battista Guarini, Francesco Petrarca. La lettura delle poesie seguita dall’ascolto del testo musicato ha arricchito ogni singolo verso, ogni singola immagine letteraria di una emozione, di una forza espressiva profondissima.

Quei versi, che come Bietti ha sottolineato sono per esempio considerati “noiosi” e poco intellegibili dagli studenti di scuola, trasferiti in musica accrescono il loro significato poetico riempiendosi di fascino e di colori poetici. Forse bisognerebbe raccogliere il suggerimento di Bietti di abbinare lo studio del Tasso o di Petrarca con l’ascolto dei Madrigali di Monteverdi. Alla fine quello che ne è risultato è stato un ritratto di Monteverdi che ha messo in evidenza la modernità e la ricchezza di contenuti, anche di sorprendente attualità, dell’opera del grande cremonese oltre che stimolare la curiosità di approfondire lo stretto legame tra musica e poesia, tra verso e nota musicale sulle ali di melodie bellissime!

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