Rocca di Papa, Massimo Litta: "Così il Partito democratico deve ripartire"
Pubblicato: Giovedì, 10 Maggio 2018 - redazione politicaROCCA DI PAPA (politica) - Una lunga intervista al segretario cittadino dem in uno dei momenti più confusi della scena politica locale e non
ilmamilio.it
Un momento delicato per il Partito democratico di Rocca di Papa in cerca di una propria strada in una scena cittadina (e non solo) decisamente confusa.
"Noi siamo impegnati a costruire un partito nuovo, fatto di persone che hanno a cuore il bene della nostra comunità, che fanno le cose con passione e in modo disinteressato", dice il segretario cittadino Massimo Litta.
"Dobbiamo superare la vulgata “sono lì per farsi gli affari loro!” che la gente appioppa ai politici soprattutto quando li vede collezionare incarichi, talvolta anche ben retribuiti. Per questo stiamo lavorando ad un partito che non consenta il cumulo di incarichi, perchè queste pratiche hanno portato i cittadini alla perdita di passione civile e di dedizione al bene comune, causandone l’allontanamento dalla politica attiva, e/o il perorare le cause del Movimento 5 stelle, che hanno gioco facile invocando giustamente l’eliminazione dei vitalizi ai consiglieri regionali, ad esempio", aggiunge il segretario dem.
"Purtroppo, ancora oggi, piovono accuse al Pd per le mancate soluzioni di questioni annose che nulla hanno a che fare con l’attuale dirigenza. Per questo serve un lavoro lungo, paziente, difficile, intanto per rasserenare il clima politico, perché se la lotta politica supera alcune soglie, diventa dannosa. E al tempo stesso dobbiamo ripartire da quei valori quali legalità e trasparenza che sono nel nostro dna. Ad esempio, l’amministrazione comunale, tranne che per le emergenze, dovrebbe affidare lavori e servizi sempre attraverso una gara pubblica, che consenta a tutti gli imprenditori di partecipare, mediante una procedura trasparente. E poi dobbiamo rivalutare la vocazione ambientale della nostra città adoperandoci affinchè il piano regolatore venga approvato ad “opzione zero", cioè mediante il superamento del particellare e il ricalcolo del residuo di cubatura del vecchio piano, eliminando le opere a scomputo e facendo in modo che vengano privilegiate soluzioni di bio-edilizia, con risparmio energetico e abbattimento di CO2 (ad es. utilizzo delle pompe di calore). Bisogna anche fare un piano per definire il da farsi per le opere pubbliche incompiute".
"Fondamentale la salvaguardia del patrimonio boschivo comunale: deve restare pubblico, ricchezza per i cittadini, fulcro per la creazione di attività imprenditoriali legate al legno e alla silvicoltura", dice ancora Massimo Litta parlando di città.
"Va affrontata la questione antenne, dando seguito alla sentenza del TAR coinvolgendo la Regione e il Ministero delle telecomunicazioni per approntare nuovi siti. E Rocca potrebbe avere un ruolo di rango anche in ambito culturale, se si lavorasse alla creazione di un unicum tra la Fortezza e il Museo Geofisico, ad esempio, rafforzandolo come luogo di riferimento per le attività culturali, non solo locali.
"E poi bisogna lavorare molto per recuperare fondi europei e mettere in campo strumenti di sostegno da fornire a gente che perde il lavoro in età intermedia, o che ha pensioni troppo ridotte, e ai giovani. Per questo penso al rilancio delle politiche giovanili con un ufficio dedicato alle tematiche della disoccupazione giovanile. Ma bisogna cercare di ottenere risorse per il terzo settore, e promuovere interventi strutturali per fronteggiare, con l'aiuto del privato sociale e dell’associazionismo, le emergenze di carattere socio-assistenziale che la lunga crisi economica ha aggravato sensibilmente. Per fare questo, e ancora altro c’è da fare, c’è bisogno di un centrosinistra riformista coeso ma espressivo del suo effettivo pluralismo. Questo significa perseguire l’unità, ma trasformare il riformismo in una forza plurale, ricca di diverse espressioni politiche e di identità culturali".