E' scomparso Giulio Giusti. Il nostro Fabrizio ricorda così il suo papà

Pubblicato: Sabato, 31 Marzo 2018 - redazione attualità

colombaROCCA DI PAPA (lutto) - La famiglia ha acconsentito al trapianto delle cornee. "Una parte di lui resterà nel ciclo della vita"

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Mio padre non c’è più. Ha condotto l’ultima sua personale battaglia contro i numerosi problemi fisici che lo affliggevano da anni. Mi piace pensare che qualcuno, ovunque sia, lo abbia voluto accogliere con sé proprio nella vigilia della grande festa della resurrezione perché è stato un uomo buono. Abbiamo acconsentito al trapianto delle cornee perché è bello sapere che una parte di lui rimanga nel ciclo della vita.

Non ho rimpianti. Ce la siamo goduta fino in fondo. C’è stato sempre. Quando le gambe hanno iniziato a tormentarlo, quando il suo fisico ha iniziato a piegarsi, ho ricambiato il suo sforzo di crescermi come meglio ha potuto.

Era nato a Pisa e da ragazzo era dell’Inter, improvvisamente si innamorò della Curva Sud e così abbracciò i colori giallorossi come un testaccino. Quanto si è divertito in Curva Sud. E quanto ci siamo divertiti.

Mi ha sempre insegnato la dignità, a non svendermi, a credere nelle mie opinioni, a distinguere il bene dal male, a non accettare il tornaconto, a trovare il lato buono della vita e ad essere disincantato davanti alle difficoltà senza perdere l’importanza delle situazioni. Gli piaceva una canzone. Si chiama ‘Ragazzo mio’, di Luigi Tenco: “Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre aveva per la testa grandi idee ma in fondo poi non ha concluso niente. Non devi credere, no, vogliono far di te, un uomo piccolo, una barca senza vela. Ma tu non credere, che appena si alza il mare, gli uomini senza idee per primi vanno a fondo...”.

Lui che le sue idee le ha avute, lui che era un bastian contrario, lui che ha avuto pensieri controcorrente, negli ultimi anni della sua vita è invecchiato dignitosamente, mantenendo la serenità. Oggi vorrei dire a mio padre che siamo felici, come famiglia, di essere rimasti noi stessi anche per questo. A volte, negli ultimi tempi, si dispiaceva di non avermi dato tanto perché non mi aveva lasciato nulla di suo, nessuna casa, nessun bene, nessuna proprietà. Se ne crucciava.

Non ho figli e non potrò mai raccontare com’era il nonno. Se un giorno accadrà, glielo farò conoscere tramite i piccoli episodi che trasmettono quei valori che ti aiutano ad andare a testa alta.

Padre mio, ti sei incamminato altrove, lì dove nessuno torna e dove la Pace è l’unica regola condivisa. Sappi, caro Papà, che anche nel difficile momento familiare che inevitabilmente ci si prospetta davanti non dimenticherò mai di ringraziarti per il dono più grande, ovvero il modo in cui hai saputo vivere e mi hai insegnato a vivere.

Ringrazio tutti coloro che mi stanno donando affetto e vicinanza.

 

Il nostro Fabrizio Giusti, colonna de ilmamilio.it sin dai suoi albori, ricorda così il suo papà Giulio, scomparso questa mattina. A lui, alla mamma, ai familiari e agli amici, le più sincere e commosse condoglianze dalla nostra redazione.