Quando la cabina telefonica segnò un'epoca. Dal gettone alla tessera SIP, oggi ne restano pochissime

Pubblicato: Domenica, 31 Marzo 2024 - redazione attualità

cabina telefonica gettone ilmamilioFRASCATI (attualità) - Praticamente scomparse ai Castelli romani, nella Capitale alcuni esemplari sono ancora presenti ma praticamente quasi tutti vandalizzati e non più utilizzati ormai da anni

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Ai Castelli romani praticamente non esistono più: gli ultimi esemplari sono scomparsi nei mesi scorsi. Le cabine telefoniche, ed in genere i telefoni pubblici, appartengono ad un passato che praticamente oggi non c'è più.

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Eppure, quello col telefono in strada, era stato amore quasi a prima vista. Soprattutto quando, già nel 1926 ma soprattutto dopo il 1945, a garantire l'accessibilità e l'utilizzabilità era stata la comparsa sulla scena del gettone telefonico. Quello a 3 scanalature, in metallo tipo bronzo, comparve nel 1959 e rimase in uso sino al 2001 quando, in buona sostanza, uscì di scena non trovando più alcun cambio ufficiale con l'arrembante arrivo dell'euro.

Dal 1984, dopo vari aggiornamenti, il gettone telefonico valeva 200 lire ed era comunemente scambiato come una moneta anche se, di fatto, non aveva alcun valore legale.

Le cabine ed i telefoni poi avevano seguito il passo dello sviluppo. Prima utilizzabili solo col gettone, si erano evoluti accettando anche le monete: tre feritoie per inserire appunto il gettone, oppure le monete da 100 e 200 lire. Apparecchi telefonici, grandi, grigi.

In Italia, però, nel frattempo fin dal 1976 era comparsa sula scena la tessera telefonica, invenzione tutta nazionale che poi aveva fatto il giro del mondo. Il boom delle tessere telefoniche arrivò negli anni '90 quando il prodotto, in plastica e col formato della carta di credito, divenne uno più diffusi. I telefoni pubblici, nel frattempo diventati arancioni, al loro fianco era comparsio appunto il lettore della tessera: tessere da 2.000 lire (piuttosto rare), ma soprattutto da 5.000 e 10.000 lire., da utilizzare sino ad esaurimento e a seconda delle tariffe.

Si reclamizzava "una telefonata allunga la vita".

 Il boom delle tessere per telefonare fu talmente prepotente che, così come era accaduto negli anni '70, sorse un collezionismo parallelo. Le tessere erano così diventate, come e più dei francobolli, oggetti di promozione da parte degli enti emettitori (in generale le compagnie telefoniche) e di collezione: scambiate, desiderate, ricercate - sia nella versione usata che al nuovo, con ancora il triangolino sul vertice alto destro attaccato - le tessere telefoniche hanno accompagnato le nostre generazioni verso il nuovo millennio.

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Prima che, ovviamente, i telefoni cellulari - comparsi in maniera prepotente sul mercato sin dal 1995-1996 - arrivassero a soppiantare il telefono pubblico.

Oggi, come detto, ne restano pochissimi ma, probabilmente, soltanto per l'inerzia di rimuoverli. La cabina fotografata è una delle pochissime (non più di 3-4) presenti sulla via Tuscolana: in alcune zone d'Italia sono state già tutte soppiantate e sradicate.

Eppure, quel fascino perverso di cercare una cabina telefonica libera per chiamare la propria fidanzata, oppure il tipico "Quanto ti manca?" da chi attende il proprio turno per telefonare, è qualcosa di cui avere un pizzico di nostalgia.