Frascati | Scuderie Aldobrandini: 25 anni di tanti bassi e pochissimi alti. Cercasi visioni capaci

Pubblicato: Sabato, 09 Dicembre 2023 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Uno spazio espositivo bellissimo, ristrutturato da Fuksas ed inaugurato nel 2000 che però manca sempre di consacrazione. Emanuela Bruni attacca

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I frascatani lo conoscono come il "frascatino", in accezione storicamente neanche troppo positiva. In verità quando l'8 aprile 2000 le "Scuderie Aldobrandini" vennero inaugurate al termine di un restauro impegnativo, costoso ma dal risultato splendido, l'impressione fu quella di una grandissima occasione di crescita per Frascati.

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 Un restauro curato da uno degli architetti più influenti in ambito contemporaneo: quel Massimiliano Fuksas che nel corso degli anni ha saputo mettere la sua firma sotto progetti importanti come il recupero del Palazzo dello Sport di Roma, della famosa "Nuvola", di Fieramilano e, tanto per citare una delle numerose opere all'estero, delle "Twin towers" di Vienna. Un numero uno.

Un restauro dall'Amministrazione comunale di Enrico Molinari e fortemente caldeggiato dal suo successore sindaco di Frascati, Franco Posa. Uno che in fatto di cultura raramente si è fatto parlare dietro. Tra l'altro probabilmente, anzi certamente, l'ultimo sindaco ad avere una visione della città tuscolana.

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Ospitando al piano terra del bellissimo spazio espositivo interno, qualcosa che in molti inviano a Frascati, il Museo civico Tuscolano, in realtà le Scuderie Aldobrandini sono state in questi ultimi 25 anni dalla loro ideazione in poi soprattutto un'occasione persa.

Se, per l'appunto, il museo è passato più spesso alle cronache per una struttura dai costi rilevanti (anche per il personale) rispetto agli incassi modesti, la verità è quella di una struttura che ha vissuto di molti più "bassi" che di pochi "alti".

Senza contare che il piccolo cortile delle Scuderie è ridotto a parcheggio "privato" e a magazzino di qualche reperto e delle biciclette elettriche comprate dal Comune anni fa, mai utilizzate e lasciate lì a marcire.

In queste ore a rincarare la dose su un "frascatino" che in questi 25 anni ha attirato più critiche che prime pagine, è stata la consigliera di opposizione Emanuela Bruni (un'altra che di cultura se ne intende) che ha messo nel mirino proprio la qualità della proposta culturale offerta.

Ma è come sparare sulla Croce rossa. Un museo che non è mai decollato e che molti frascatani neanche conoscono, un bellissimo (ma non enorme) spazio espositivo raramente in grado di ospitare cultura di altissima qualità ed un Auditorium che, fatta eccezione per singoli picchi assoluti (come quando ospitò personaggi del calibro di Piero Angela e di Andrea Camilleri, ma parliamo ormai di molti anni fa) è ridotto a sala per eventi di respiro locale.

Senza visione, le Scuderie Aldobrandini sono una continua occasione sprecata.

 Non erano certamente queste le aspettative quando qualcuno 25 anni fa pensò di creare questa struttura. Solo che nel frattempo di cultura a Frascati se n'è respirata sempre meno. Ed oggi la città esulta per le giostre di piazza Roma e per l'ennesimo evento gastronomico in Passeggiata.

Dove ben poco illuminati amministratori non mancano di farsi fare foto mentre tagliano il nastro. Povera Frascati.