VICENDE - La tomba principesca del Vivaro, un caso di studio e ricchezza per il territorio

Pubblicato: Martedì, 14 Novembre 2023 - redazione attualità

tomba principesca vivaro ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - A lungo studiata e descritta da Franco Arietti e Bruno Martellotta

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Qualche decennio fa è stata rinvenuta la tomba principesca del Vivaro, nel territorio del Comune di Rocca di Papa, a circa 50 metri a nord di una modesta altura che si eleva a sud del Pantano della Doganella. La tomba è stata ritrovata per puro caso, in seguito allo spostamento accidentale della sua copertura, mentre erano in corso alcuni lavori di spianamento a poche decine di metri dalla cima della piccola collina; la tomba era costituita da una piccola stanza di forma rettangolare, nella quale fu possibile scendere dall’alto.

La stanza misurava circa 3 metri di lunghezza e 1,50 di larghezza, mentre il pavimento era di una profondità di circa 2,50 metri dal piano di campagna, come viene riportato nel libro di Franco Arietti - Bruno Martellotta, La tomba principesca del Vivaro di Rocca di Papa, ed. Istituto Nazionale di Studi Romani - La Regione Romana, Volume II, 1998.

Bruno Martellotta (Lugano 1915 - Grottaferrata 2022) è stato direttore del Gruppo Archeologico Latino associato al GAI (Gruppi Archeologici d’Italia), fondando la sezione criptense di Grottaferrata e collaborando alla costituzione del primo nucleo del Museo Civico di Albano Laziale. Il G.A.L. si è occupato dello studio e della salvaguardia del patrimonio archeologico del Latium Vetus, in particolare Grottaferrata. La sua attività più importante è stata la valorizzazione della catacomba tuscolana “Ad Decimvm”, uno dei monumenti cristiani più integri del suburbio, sottraendola all’incuria attraverso la formazione sistematica di un gruppo di guide volontarie che ne assicurano la conservazione e la fruibilità.

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Nel 2003 l’Amministrazione comunale di Grottaferrata gli ha intitolato la Biblioteca comunale. Ha realizzato questa importante pubblicazione scientifica sul rinvenimento e il recupero del corredo della tomba principesca del Vivaro in collaborazione con Franco Arietti, archeologo emerito della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Roma, il quale peraltro nell’ambito del Gruppo Archeologico stesso ha maturato fin dall'adolescenza la vocazione all’archeologia e si è formato presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

Sul pavimento della tomba c’era una lunga striscia di forma rettangolare, formata da materiale scuro, che sembrava legno bruciato; sopra questa si vedeva una lunga collana che girava dappertutto, su gran parte della striscia carboniosa. Lo scheletro non era presente, ma tra i carboni si trovava ogni tanto una sostanza chiara che si sbriciolava facilmente, forse delle ossa. Il morto aveva al fianco un tubo di bronzo, mentre vicino, forse portata sul petto, si vedeva una sorta di corazza di bronzo. Tra i carboni vi erano diversi oggetti, soprattutto di piccola grandezza, che sono stati raccolti con molta pazienza e per lungo tempo.

È stata rinvenuta una coppa d’argento nella parte centrale della striscia carboniosa, mentre un grosso vaso di terracotta, che conteneva tutti gli altri vasi sia di terracotta che di bronzo, si trovava nell’angolo della tomba; quattro bacili di bronzo, di diversa grandezza, erano appoggiati a terra uno a fianco all’altro, presso la parete lunga.

Oltre ai vasi di diverse dimensioni, è stata rinvenuta anche una scimitarra appesa alla parete lunga, orizzontalmente; sotto di essa, vi era un centurione di bronzo, sempre attaccato in modo orizzontale. Infine, c’è stato il ritrovamento anche di un fermacapelli a spirale d’oro, di alcuni elementi in ambra, dei dischetti d’oro, un anellino di pasta vitrea e altri oggetti riconducibili ad un complesso unitario di altissimo livello, pertinente ad una sepoltura femminile.

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La tomba principesca del Vivaro di Rocca di Papa esprime l’alto tenore di ricchezza raggiunto dal gruppo aristocratico di appartenenza e ribadisce l’importanza riservata ai ruoli femminili, forse in questo caso quello della mater familias, nella società gentilizia albana.

Nel 1984 il tesoro del Vivaro venne depositato presso l'Abbazia di S. Nilo di Grottaferrata (accompagnato da un lunghissimo verbale); in seguito venne esposto al Museo Nazionale dell’Abbazia per circa dieci anni, fino al 1998, anno della chiusura del museo per lavori.

Il corredo della tomba principesca del Vivaro di Rocca di Papa è attualmente conservato presso il Museo delle Navi Romane di Nemi.

di Flavia Santangeli, storica locale

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Commenti  

# Claudio Mastronardi 2023-11-15 08:34
Sempre interessante queste notizie motivo in più per andare a visitare il museo delle navi a Nemi e dare una collocazione storica ai reperti li conservati brava la nostra storica locale Flavia Santangeli.
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