Velletri | Detenuti allagano sezione del carcere. Distrutte anche le telecamere

Pubblicato: Sabato, 23 Settembre 2023 - redazione attualità

 Velletri, dopo l'omicidio in carcere ieri un tentativo di suicidio in cella.VELLETRI (cronaca) - L'allarme di Cgil e Cisl

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Alcuni detenuti del carcere di Velletri hanno distrutto ieri tutte le telecamere di sorveglianza interna di una sezione del penitenziario alle porte di Roma e hanno allagato completamente una sezione detentiva. Lo rende noto il coordinatore regionale Ciro Di Domenico della Fp Cgil polizia penitenziaria.

"Le violenze, ancora una volta - spiegano dal sindacato -  sono state capeggiate da un detenuto italiano trasferito nel carcere di Velletri per motivi di ‘ordine e sicurezza’. Tecnicamente, significa che ha già commesso atti di violenza in altre carceri e per questo, come tanti altri detenuti, è stato trasferito nel carcere velletrano che si sta trasformando in un’autentica sede penitenziaria per detenuti violenti, perché l’anomalia è che i detenuti che hanno commesso violenze e disordini nelle altre carceri, se vengono spostati a Velletri, da qui non escono anche se continuano a commettere gesti estremi ai danni della Polizia Penitenziaria e degli altri detenuti". 

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Secondo Mirko Manna, di Fp Cgil polizia penitenziaria, afferma: "I trasferimenti per ordine e disciplina sono in netto aumento e non è facile spostare in continuazione molti detenuti da un carcere ad un altro, ma l’amministrazione penitenziaria ha il compito di gestire questa situazione che sta trasformando il carcere di Velletri, come il capolinea dei detenuti violenti. Il personale di polizia penitenziaria di Velletri è in grave difficoltà per la carenza d’organico che è inferiore al 70% di quella prevista. Continuare a considerarlo un carcere capolinea per detenuti che innescano disordini, non è certo la strategia migliore".

"Le criticità dell’istituto - afferma invece Fns Cisl - sono relative soprattutto ai diversi circuiti presenti e alle specifiche esigenze di salute, sicurezza e trattamento che necessitano. Presenza di una sezione di articolazione per la salute mentale (Atsm). Significativa carenza di personale di polizia penitenziaria attualmente mancano circa 90 unità. Il sovraffollamento è di circa 150 detenuti in più. La regione Lazio ospita 6.304 dei 57.230 detenuti presenti nelle carceri di tutta Italia, a fronte di una capienza di 5.287 posti".
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Per la Fns Cisl Lazio il personale di polizia penitenziaria, direttori e funzionari del corpo "devono poter lavorare in serenità e questo non risulta ad oggi ed purtroppo non compreso da chi, invece, dovrebbe intervenire e risolvere la problematica.  Basta con istituzioni che ignorano che una società con un sistema penitenziario così ridotto hanno anche esse una parte di responsabilità, fosse anche solo per quanto non fanno minimamente per cambiare la situazione. Occorre, pertanto, intervenire con determinazione e subito con nuove assunzioni sia per la polizia penitenziaria che per altri  e vari ruoli. Occorre garantire e porre in sicurezza il personale di polizia penitenziaria dato che la responsabilità è in capo al datore di lavoro e alla stessa amministrazione ed è bene ricordare che con tutto ciò non è mai mancato da parte della polizia penitenziaria la dedizione a svolgere il proprio mandato istituzionale, garantendo la sicurezza non solo delle carceri ma di tutta la comunità". 

“Oramai è assodato, che per i detenuti più scalmanati basta poco per inscenare una rivolta all’interno delle nostre carceri; tuttavia, possiamo dire che la prontezza del personale di Polizia Penitenziaria coordinata dal proprio comandante è stata in grado di riportare l’ordine all’interno della stessa“, dichiara Daniele Nicastrini Segretario regionale USPP, all’indomani dei fatti accaduti all’interno del carcere di Velletri.

“L’azione della Polizia Penitenziaria e del Comandante di Reparto non si è fatta attendere, seppur continuino ad avere grossi deficit di organico del 40% e un sovraffollamento in aumento al 140% sul quale USPP Lazio ha da tempo dichiarato lo Stato di Agitazione in Regione proprio perché le strutture come Velletri stanno facendo i miracoli!”, prosegue la nota.
“Il punto – conclude Nicastrini – è che all’interno delle strutture penitenziarie oltre agli organici e sovraffollamento esiste il problema sanitario anche questo deficitario, che possono far scatenare queste situazioni dopo che per mesi si attende anche un dentista per sopperire alle cure come sembrerebbe questo caso che ha scaturito questa violenza che comunque non può essere giustificata”.

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