Oggi la "calata": il culto secolare della Madonna della Pietà a Rocca di Papa

Pubblicato: Sabato, 16 Settembre 2023 - redazione attualità

calata madonna roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (attualità) - Le origini e la devozione: la comunità roccheggiana oggi ricorda il miracoloso ritrovamento

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La comunità di Rocca di Papa è molto devota da quasi due secoli al culto dell’immagine di Maria Santissima della Pietà, conservata all’interno del Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo.

Si tratta di un olio su tela di Pietro Labruzzi situato al centro di una “Gloria di angeli”, opera di Giuseppe Pacetti risalente al 1830, che racchiude la nicchia dov’è conservato il dipinto sopra l’Altare Maggiore.

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Giuseppe Pacetti (1782-1839) fu uno scultore vicino a Bertel Thorvaldsen, membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. La Gloria di angeli fu completata solo verso la fine dell’Ottocento, con uno schema compositivo barocco, oltre ai raggi di luce che si diramano dal quadro in tutte le direzioni.

La venerata icona è stata donata alla parrocchia nel 1791; il culto verso di essa nacque quando, dopo il terremoto del 1806 e il conseguente crollo del 1814, mentre si frugava tra le macerie il dipinto venne ritrovato “miracolosamente” illeso. La gioia e la commozione per il ritrovamento fu tale che, il 15 agosto 1831 su richiesta dei fedeli della bella cittadina dei Castelli Romani, l’immagine della Madonna della Pietà fu collocata nell’abside al posto della grande tela dell’Assunta di Corrado Giaquinto.

L’opera raffigura la Madonna con le braccia conserte sul petto, gli occhi dolcemente abbassati in un’estasi contemplativa e di tenero amore; a ispirare l’artista fu una nostra antica antenata, una giovane locale.

Pietro Labruzzi nacque a Roma nel 1739, figlio di Giacomo Romano Labruzzi e Teresa Folli, una donna di origine genovese. Fu attivo soprattutto nella seconda metà del Settecento, in particolar modo la sua attività si divise tra l’Italia e il Regno di Polonia, dove fu il pittore di corte dell’ultimo monarca Stanislao II Augusto Poniatowski. Nel periodo tra il 1771 e il 1776 conobbe la poetessa Maria Maddalena Morelli e ne realizzò su sua richiesta un ritratto.

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Nel 1780 il celebre artista entrò a far parte della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e nel 1791, su commissione di Paolo Carnevali, realizzò il venerato dipinto conservato nel Duomo di Rocca di Papa. Pietro Labruzzi morì a Roma il 13 febbraio 1805, dopo aver raggiunto la notorietà grazie ai numerosi ritratti eseguiti per l’aristocratica committenza romana e internazionale.

Dal 1831, ogni sabato precedente la terza domenica di settembre alle ore 12:00, il dipinto del Labruzzi viene calato dalla grande raggiera posta nell’abside alla presenza dei fedeli che, al grido di "evviva Maria”, accorrono numerosi nella chiesa dell’Assunta. Questo rappresenta il primo e tradizionale atto dell’Ottavario che termina ogni anno la domenica successiva, in cui è previsto un fitto calendario di momenti di raccoglimento e preghiera, concludendosi con la risalita della venerata icona.

Particolarmente suggestiva è la processione serale aux Flambeaux con la piccola macchina processionale – costruita appositamente da Domenico Tojetti – recante la sacra immagine portata a spalla per le vie cittadine.

Il culto della Madonna della Pietà fu molto sentito anche da Massimo Taparelli d’Azeglio, il celebre patriota, scrittore e pittore che soggiornò molti anni a Rocca di Papa, come viene riportato nel libro I miei ricordi pubblicato nel 1867:

“[...] La mia popolarità aumentò quando per la festa del paese combinai non so che arco sotto il quale passò la processione, e vi dipinsi una Madonna che non poteva davvero, sotto l’aspetto artistico, chiamarsi tale sine labe. Ma il pubblicò l’accettò come era”.

Un culto ancora oggi sentitissimo quello della Madonna della Pietà, a cui ogni anno i cittadini di Rocca di Papa rinnovano la loro devozione di generazione in generazione.

di Flavia Santangeli

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