Stanislav Petrov, l'eroe sconosciuto che fermò l'Apocalisse nucleare

Pubblicato: Sabato, 16 Settembre 2023 - Fabrizio Giusti

Il 26 settembre 1983, constatò l'errore del sistema di difesa sovietico per cui missili atomici lanciati dagli Usa erano in arrivo. Salvò tutti da una catastrofe nucleare

ilmamilio.it

Stanislav Petrov ha lasciato la vita terrena quasi nell’anonimato, così come silenziosamente era passato alla storia. Fu a tutti gli effetti un salvatore dell’umanità, ma la sua storia personale emerse solo quando crollarono il Muro di Berlino e il comunismo.

LA STORIA - Nel 1983 la tensione internazionale tra Usa e Urss si toccava con mano. Il Presidente americano Ronald Reagan aveva definito Mosca l’’Impero del male’. Il leader russo Andropov si era detto convinto dell’approssimarsi di una aggressione occidentale. Stanislav Petrov, il 23 Settembre, è al suo posto di controllo nel bunker Serpukhov-15, vicino Mosca. Il suo compito è quello di monitorare il sistema satellitare posto a sorveglianza dei siti missilistici statunitensi, verificandone i dati per informare i suoi superiori di un eventuale attacco nucleare contro l'Unione Sovietica.

Mentre è davanti ai radar accade qualcosa: il segnale si accende.

“Si accese una luce rossa, segno che un missile era partito – ricordò in un intervista - tutti si girarono verso di me, aspettando un ordine. Io ero come paralizzato. Ci mettemmo subito a controllare l’operatività del sistema, ventinove livelli in tutto”. Poi si accendono altre luci, ma Petrov è sicuro che la segnalazione è sbagliata. Cocciuto, si mette a verificare continuamente ciò che sta accadendo. Comunica ai suoi vertici un’altra notizia, ovvero che è in atto uno stato di malfunzionamento del sistema.

Secondo le stime dell’epoca, un missile di quella portata avrebbe potuto colpire l’obiettivo dopo circa 12 minuti. L’attesa si fece inquietante e drammatica. Nessuna esplosione, però, colpì il territorio russo. La falla c’era stata davvero. 

La decisione di Petrov, dunque, salvò il mondo da una probabile catastrofe nucleare.

PUNITO ED EMARGINATO - Solo dopo la guerra fredda la storia emerse nei suoi caratteri da leggenda. Petrov, dopo, quel giorno, subì solo un richiamo per non aver seguito la procedura standard. Fu poi estromesso della struttura militare e soggiornò in un appartamento di una casa popolare nella periferia di Mosca. Quando fu congedato, non gli riconobbero neanche la promozione a colonnello. Solo negli ultimi anni di vita ebbe il merito di ottenere alcuni riconoscimenti: nel 2004 l'Associazione Cittadini del Mondo, negli Usa, gli consegnò un premio simbolico di mille dollari. Sempre nel 2004 il Senato australiano gli conferì un’onorificenza.

Il 19 gennaio 2006 fu ricevuto all'ONU. In Germania, nel 2011, gli dedicarono il premio dedicato a chi ha apportato significativi contributi alla pace nel mondo, per aver scongiurato una guerra nucleare potenziale. E’ stato Vincitore della Dresda Preis nel 2013. Su di lui sono stati scritti libri e racconti.

E’ morto il 19 Maggio 2017.

"Ho semplicemente fatto il mio lavoro, ero l’uomo giusto al posto giusto al momento giusto", ricordò. Lui fu un ‘Indispensabile’ (citando Bertold Brecht), che si portò dietro, per il resto della sua esistenza, il ricordo e il peso di quel giorno in cui, senza ottenere applausi o consensi, fece in modo che l’Apocalisse non si scatenasse, ad opera dell’uomo, sull’intera umanità.