VICENDE - Il tesoro di Colle Iano - La Forcella a Rocca di Papa

Pubblicato: Domenica, 10 Settembre 2023 - redazione attualità

tesoro bosco roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Nel 2012 sono casualmente venute alla luce 58 monete in oro ed argento di epoca medievale. Sono esposte a Velletri

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Nel 2012 è stato rinvenuto un ripostiglio monetale di epoca medievale (XIII-XIV sec.) sul versante boschivo di Colle Iano - La Forcella, nei dintorni di Rocca di Papa.

Nel corso dei secoli le monete si erano disperse su un ampio tratto del costone e il recupero del tesoro si è svolto in più fasi, dal momento che la scoperta fortuita è stata seguita da un’estesa attività di verifica e saggi di scavo stratigrafico. I lavori di recupero sono stati coordinati dall’allora Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale, mentre l’attività di studio è stata affidata a numerosi esperti che con dedizione, scrupolo e pazienza hanno tentato di ricostruire il quadro storico, archeologico e numismatico di questo importante ritrovamento.

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Le metodologie di recupero e il dato numismatico offerto dal ripostiglio sono stati affrontati in maniera dettagliata dall’archeologo Flavio Altamura, originario di Rocca di Papa.

Flavio Altamura si si è formato all’Università di Roma “La Sapienza”, dove nel 2017 ha concluso il Dottorato di ricerca in Archeologia. Dal 2011 fa parte della Missione archeologica italiana a Melka Kunture e Balchit, in Etiopia, dove dirige lo scavo di siti preistorici. Da molti anni collabora con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Ha condotto numerose indagini nel Lazio e in particolare nell'area dei Colli Albani, occupandosi dello studio e della pubblicazione di vari contesti archeologici e numismatici rinvenuti nella zona.

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A proposito dell’eccezionale ritrovamento del tesoro di Colle Iano-La Forcella, l’archeologo ha scritto un libro dal titolo Il tesoro di Colle Iano - Atti dell’incontro di studi, Museo Civico Archeologico O. Nardini di Velletri, Flavio Altamura (a cura di), Roma, ed. Quasar, 2017.

Con la stesura di questo volume Altamura si è proposto di raccogliere gli interventi dell’incontro di studi dedicato al tesoro, che ha avuto luogo il 16 maggio 2015 presso il museo citato nel titolo del libro.

In tutto sono stati recuperati 58 esemplari in oro e argento databili al XIV secolo; probabilmente il gruzzolo fu nascosto intorno al 1380. Trentuno monete sono carlini gigliati in argento, coniati nel Regno di Napoli da Carlo II (1285-1309, un esemplare), Roberto d’Angiò (1309-1343, tredici esemplari) e dai suoi successori (gigliati ‘robertini’, diciassette esemplari). Dodici monete sono grossi in argento emessi a Roma alla metà del XIV secolo, durante il periodo del Senato Romano. Al rovescio sono raffigurati dei Senatori di importanti famiglie romane (Orsini, Annibaldi, Colonna, Stefaneschi).

Sette monete sono state coniate dai Papi Urbano V (1362-1370) e Gregorio XI (1370-1378) nella zecca di Avignone in Francia, dove si era trasferita la corte papale. Si tratta di sei grossi ed un mezzo grosso in argento. Tre monete in argento appartengono ad emissioni di città dell’Italia centro-settentrionale: un grosso agontano di Ancona, uno di Rimini ed un bolognino di Bologna emesso tra il 1350 e il 1360.

Sono state rinvenute anche cinque monete d’oro: due sono ducati della Repubblica di Venezia e riportano rispettivamente il nome del doge Giovanni Soranzo (1312-1328) e Bartolomeo Gradenigo (1339-1342); vi sono infine un fiorino di Firenze e due imitazioni di fiorino coniate l’una nel centro tedesco di Lubecca e l’altra da Luigi I d'Ungheria nella città di Buda tra il 1354 e il 1357.

Il tesoro di Colle Iano-La Forcella non è probabilmente da considerare completo per via della lunga esposizione subita nel corso dei secoli. È tuttavia di grande importanza trattandosi della prima attestazione di questo tipo conosciuta per il XIV secolo in area romana.

Il tesoro è attualmente conservato presso il Museo Civico Archeologico “Oreste Nardini” di Velletri, che accoglie oggi anche il famoso Sarcofago delle Fatiche di Ercole.

di Flavia Santangeli

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Commenti  

# Claudio Mastronardi 2023-09-10 21:41
Quante notizie interessanti si trovano in questo sito fa venire voglia di esplorare il nostro territorio in una chiave diversa meno superficiale e ci fa scoprire luoghi ed episodi storici che mai da soli riusciremo, quando mi capiterà di passare per Velletri passerò al museo per vedere queste interessanti monete grazie per il vostro prezioso lavoro.
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