STORIE & METALLO - Quel 1898 che svelò i primi segreti della Sacra Sindone. Un mistero ancora non risolto

Pubblicato: Sabato, 05 Agosto 2023 - Marco Caroni

sindone medaglia ilmamilioROMA (storie & metallo) - Prima del cambio di secolo  i Savoia, proprietari dal 1453 del lenzuolo nel quale si dice sia stato avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce, decisero per una ostensione che richiamò a Torino centinaia di migliaia di fedeli. Contribuendo in maniera decisiva al dibattito sull'originalità della reliquia delle reliquie

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Il 1898 è l'anno in cui nascono, tra gli altri, Enzo Ferrari e Pietro Ferrero, due che hanno saputo fare grande il nome dell'Italia nel mondo. Ma la storia che raccontiamo oggi non ha nulla a che fare né con la velocità né tantomeno col dolce gusto della pasticceria.

Il 1898 è l'anno in cui i Savoia, proprietari del lenzuolo di lino nel quale la tradizione vuole sia stato avvolto il corpo di Gesù Cristo dopo la morte in croce, la Sacra Sindone, decidono di organizzare una ostensione pubblica del sudario. Sono passati quasi quattro secoli e mezzo da quando, nel 1453, i duchi di Savoia avevano acquistato la sindone da Margherita di Charny, figlia di Goffredo II e dunque nipote di Goffredo di Charny: questi nel 1353 aveva donato alla collegiata della sua città, la piccola Lirey (oggi appena 100 abitanti), il lenzuolo che sosteneva aver avvolto il corpo del Cristo dopo la morte.

Di Goffredo di Charny val la pena ricordare che, cavaliere francese, aveva probabilmente fatto voto di tale donazione durante una prigionia e che era morto appena 3 anni dopo, nella celebre Battaglia di Poiters (che non è però quella celebrata anche da Fabrizio De Andrè, su testo di Paolo Villaggio, avvenuta circa 600 anni prima) del 19 settembre 1356. In quello scontro, cruciale nel contesto della Guerra dei Cent'anni tra Francia ed Inghilterra, ad avere la peggio erano stati proprio i francesi di Re Giovanni II, costretti alla fuga.

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E' così che, dal 1353, inizia la storia documentata e controversa di quello che è il lenzuolo funerario più famoso del mondo e che nonostante alcune evidenze oggettive (su tutte la datazione al carbonio 14 avvenuta nel 1988 ad opera di tre differenti laboratori nel mondo che ne ha fissata l'età proprio attorno al 1300) è venerato come la reliquia delle reliquie. Altro che quella corona ferrea che per secoli si è creduto essere stata realizzata con un chiodo della croce di Gesù!

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Di acqua sotto i ponti tra il 1453 ed il 1898 ne è passata molta. E' accaduto, ad esempio, che nel 1861 al termine dei moti risorgimentali la penisola italiana si sia unita sotto un'unico re ed un'unica bandiera e che, guarda caso, a diventare i sovrani del Regno d'Italia siano stati proprio gli eredi di quei duchi di Savoia che avevano acquistato il sacro lenzuolo e che nel 1563 avevano trasferito la Capitale del loro ducato da Chambéry, nella Savoia francese, a Torino. Nel 1578 i duchi avevano provveduto a trasferire a Torino anche la Sacra Sindone, in modo da rendere il compito più facile all'arcivescovo di Milano, San Carlo Borromeo, che per superare l'epidemia di peste che aveva sconvolto Milano (dove era stato esteso il Giubileo romano) tra il 1576 ed il 1577, aveva fatto voto di recarsi a piedi in pellegrinaggio presso il sacro lino.

Quella stessa peste, per l'appunto detta peste di San Carlo, trova spazio anche nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, citata come precursore di quella ancor più mortifera del 1604.

Nel 1898, insomma - anno in cui ricorre anche il 50° anniversario dello Statuto Albertino -, i Savoia decidono di ostendere la Sacra Sindone e non si tratta di una scelta poco fortunata: tutt'altro. Nel corso dei pochi giorni di pubbliche visite (dal 25 maggio al 2 giugno), l'avvocato ed appassionato di fotografia Secondo Pia aveva ottenuto da Re Umberto I (che da lì a due anni sarebbe poi stato ammazzato a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci) l'autorizzazione a fotografare il lenzuolo. Proprio grazie a quegli scatti, si scopre così che l'immagine della sindone è al negativo (ovvero con i chiari e scuri invertiti) ed ancora grazie a quelle foto è possibile scorgere con maggiore nitidezza le fattezze impresse.

Impresse o dipinte?

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Al di là del dibattito che dura da secoli sulla datazione e sull'originalità del lenzuolo,- oggetto di venerazione da sempre.- quella del 1898 su un'ostensione entrata di diritto nella storia per aver idealmente rappresentato il punto zero del dibattito scientifico sull'originalità della reliquia.

Re Umberto II, nipote di Umberto I, morto nel 1983 (LEGGI STORIE & METALLO - Umberto II, l'ultimo monarca d'Italia. Da principe anti-Hitler a "re di maggio"), ha lasciato la Sacra Sindone nel suo testamento alla Chiesa. Lascito, questo, oggetto di ulteriore dibattito in questo caso giuridico essendo considerate dalla Costituzione Italiana tutte le proprietà Savoia come appartenenti alla Repubblica.

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LA MEDAGLIA - La medaglia qui riprodotta, in versione bronzo dorato (in stato di conservazione eccezionale) è stata coniata proprio per l'ostensione del 1898. Con un diametro di 47mm ed un peso di 51 grammi, il conio è decisamente bello.

Al dritto due angeli, tra le nuvole ed in una scena dominata da una croce radiante, tengono il telo della sindone dove è ben visibile l'impronta del corpo umano. Completano il campo le iscrizioni "Tvam sindonem veneramvr domine" (Siamo venuti a vedere il tuo sudario, signore) e "Tvam reculimvs passionem" (Ricordiamo la tua passione).

Al rovescio un'iscrizione sotto lo scudo Sabaudo. "Felix domvs Sabavdiae quae tanto pignore ditata sacro hoc mvnere gavdet" (felice è la casa di Savoia, che, arricchita di tanto pegno, gode di questo sacro ufficio) a ricordare proprio il lungo possesso della santa reliquia. In un ovale in basso "Esposizione MDCCCXCVIII".

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