Guido Crepax, il fumetto di un architetto di sogni

Pubblicato: Sabato, 15 Luglio 2023 - Fabrizio Giusti

ACCADDE OGGI – Nato il 15 Luglio 1933 a Milano, ha segnato un'epoca con la sua ''Valentina''

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Un architetto di sogni, un artigiano delle immagini, l'inventore di un erotismo raffinato. Guido Crepax (all'anagrafe Crepas - (Milano, 15 luglio 1933 – Milano, 31 luglio 2003)) è stato un fumettista di fama mondiale, universalmente riconosciuto come un genio del suo genere.

Influenzato dal cinema e dalla fotografia, riversò questo bagaglio culturale nei personaggi che creò con il suo abile tratto. Il suo era un disegno che viveva di montaggi e regìa, sequenze e sguardi, dettagli e immaginazione. Il mondo onirico lo animava e ne ispirava le opere, la creatività.

Il mondo di Crepax era fatto di punti fermi,  evocazioni. Disegnava sempre ascoltando musica. Suo padre, violoncellista di fama, lo aveva abituato sin da bambino a convivere con le note. Preferiva maggiormente il jazz, forse perché si legava al suo modo di inventare: estemporaneo, colto, dal basso verso l’alto. Viaggiava poco, ma faceva viaggiare. Celebre la sua risposta a un giornale che lo invitava in America: "Non posso venire in America, quest’anno sono già stato a Lugano". Una sorta di Salgari, che però disegnava le architetture cittadine. Si svegliava sempre alla stessa ora con il caffè a letto, poi ore al tavolo da disegno, il pomeriggio la merenda, dopo cena un film alla tv o al cinema sotto casa. Lavorava sempre nella sua stanza, ma era un visionario strepitoso.

Si era laureato in architettura nel 1958. Intanto si era già occupato di grafica pubblicitaria creando poster e copertine per riviste (tra cui la prima copertina originale dell'edizione italiana di Galaxy), libri e LP (Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno).

Nel 1957 divenne famoso per la sua campagna pubblicitaria della Shell, che ricevette la Palma d'oro per la pubblicità. Nel 1963 Crepax entrò nel mondo dei fumetti e due anni più tardi creò il suo più famoso personaggio, Valentina, apparsa inizialmente sulla rivista di fumetti linus come personaggio secondario di una serie di fantascienza.

VALENTINA - Le ''ossessioni erotiche'' prodotte con Valentina, il suo personaggio più noto ed amato, si trasformarono via via sempre di più attraverso altre donne: Belinda, Bianca, Anita (ispirata dalla Ekberg de ''La dolce vita''), Giulietta e Francesca. Ragazze estroverse, mai banali e volgari.

Era bravo Crepax, unico nel suo genere. Aveva una preferenza generale per tutti gli oggetti. Amava di certo – per sua stessa ammissione - le scarpe, le calze, i reggicalze, ma non erano un'ossessione. Piuttosto erano i sostegni ornamentali alla sua idea.

Caratterizzato da uno stile inimitabile, elegante e ricercato, Crepax fu assolutamente libero nella costruzione dei suoi racconti, facendo ricorso alla scomposizione delle immagini in vignette più piccole proprio per evidenziare un dettaglio, uno stato d'animo, un momento di attesa, un particolare, l’attimo fuggente. Riuscì con bravura e semplicità a far introdurre nelle sue opere la musica, la pittura, la letteratura e il cinema, facendo di lui un autore di assoluto spessore. Tradotto in Europa, Brasile, Giappone o Stati Uniti, ha dimostrato di saper veicolare il suo messaggio in culture e mondi diversi.

Valentina è una donna inserita nella vita quotidiana, figlia della sua epoca, che però contiene in sé un elemento dirompente grazie alla sua forza onirica dominante. I sogni, nella ragazza con i capelli a caschetto, prevalgono quasi sulla vita reale. I suoi nudi, il suo corpo irraggiungibile e perfetto, sono uno strappo culturale e di costume. Originata dal mito di Louise Brooks, attrice americana del cinema muto, e dalla moglie Luisa, ha incarnato un mondo sensuale e raffinato, estremamente femminile, segno di indipendenza e fascino.

Pur essendo una sognatrice, infatti, Valentina vive in un mondo possibile. Ha una data di nascita, una carta d'identità, relazioni sentimentali, un lavoro da reporter. Apparsa per la prima volta sulla rivista Linus nel 1965, grazie al suo stile d'avanguardia ha conservato la sua attualità. Nell'epoca moderna e veloce della multimedialità, è ancora oggi portatrice di un'estetica senza tempo, con una personalità che le ha consentito di sganciarsi dalla narrazione spiccia e di conservarsi come un'icona.

 Crepax è morto nel 2003 a causa delle conseguenze della sclerosi multipla, malattia di cui soffriva già da anni. E’ stato tutta la vita estremamente autonomo e svincolato negli schemi dal punto di vista compositivo. Fortunatamente eterno, grazie al suo pensiero vitale. Uno stile che ha dato a tutti i suoi estimatori la possibilità di sognare in grande libertà.