Armando Fergola: "Il Tribunale di Velletri? Roba da terzo mondo"

Pubblicato: Venerdì, 16 Febbraio 2018 - Marzia Mancini

fergola maninaGROTTAFERRATA (politica) - Il candidato consigliere regionale di "Noi con l'Italia", a supporto di Stefano Parisi, parla di giustizia

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Avvocato, oltre ai sistemi di videosorveglianza, di cui discutevamo nella precedente intervista (LEGGI), come potrebbe migliorare la sicurezza dei cittadini?

Il tema della sicurezza è strettamente legato al territorio, il degrado, la poca illuminazione, l’incuria che caratterizza le strade pubbliche, agevolano la commissione di micro reati. Piccoli deterrenti che sono validi, economici e facili da realizzare per eliminare diversi fenomeni di delinquenza.

Migliorare il territorio sarebbe un’ottima strategia di prevenzione, dico sempre che il miglior antifurto è l’illuminazione.

La prevenzione può riguardare anche il sistema carcerario?

Certamente, il carcere non dovrebbe essere soltanto una misura repressiva ma anche un modo per consentire agli stessi carcerati di potersi reintrodurre all’interno del tessuto sociale in maniera adeguata.

Come potrebbe avvenire questo reinserimento?

Per cominciare, attraverso l’ausilio di nuove strutture, non solo pubbliche, mi riferisco anche ad organizzazioni di volontariato e assistenza. Occorre indirizzare i detenuti affinché possano rendersi socialmente utili e successivamente pronti a reintrodursi nel territorio. Tutto questo manca.

In riferimento al territorio dei Castelli Romani, in che situazione verte il carcere di Velletri?

Come in tante altre carceri mancano delle strutture adeguate. A Velletri le condizioni sono disagiate e il pronto soccorso che si trova all’interno del penitenziario, non è all’altezza dello stesso organismo di detenzione. Ci sono medici che lavorano malvolentieri e vorrebbero essere trasferiti in altre sedi.

Come mai accade questo?

Perché mancano strutture e sistemi di vigilanza adeguati e questo è imputabile all’apparato regionale che c’è stato fino ad ora. Lo stesso discorso vale per i tribunali, quello di Velletri è stato oggetto di accentramento e sono state eliminate le altre sezioni di Albano Laziale e Frascati, se da una parte questa soluzione poteva essere efficiente, d’altra parte, per poterlo essere, dovevano essere potenziati alcuni aspetti fondamentali.

Quali sono le carenze della struttura del Tribunale di Velletri?

Lo stato di abbandono è inconcepibile, ci sono fascicoli buttati in mezzo ai corridoi, altri che non si trovano più, con le tecnologie che ci sono ora questo è una follia, siamo rimasti anni indietro, sembra di essere in un paese del Terzo Mondo, questi disagi rallentano enormemente la macchina della giustizia.

Un altro problema è il parcheggio, per sopperire a questo, è stato aperto un grande campo pieno di terra e fango. Realizzare un parcheggio ad hoc, potrebbe essere un’entrata per il Comune e una soluzione più consona per un’entità così importante.

Se invece spostiamo l’attenzione su Roma, la situazione non è certo migliore, la nostra capitale, ha un tribunale penale a piazzale Clodio, un tribunale civile a Lepanto, la Cassazione a piazza Cavour e quant’altro…E’ completamente tutto frammentato!

In che modo si potrebbe eliminare questo decentramento?

Mi rendo conto che non è una soluzione semplice da mettere in atto ma bisognerebbe costruire una “città giudiziaria” al di fuori del GRA, con tutte le strutture necessarie, parcheggi, mense, strutture per i bambini che accompagnano le persone che devono recarsi in tribunale…A Napoli e in altre città, questo è stato realizzato ed è tutto accorpato all’interno dello stesso edificio.

Tra le altre cose, migliorerebbe moltissimo la situazione del traffico a Roma, pensate a quante persone ogni giorno muovono verso i tribunali, tra cancellieri, avvocati, giudici, dipendenti, testimoni…Questo produce un ingolfamento della città!

Un migliore apparato delle strutture, migliorerebbe anche il modo di fare ‘giustizia’?

Esattamente, in quanto la qualità delle strutture potrebbe influire sull’equilibrio che si regge tra accusa e difesa. Mi spiego meglio, se all’interno di un piccolo edificio coesistono Procura e Tribunale, dunque pubblica accusa e giudicante, trovandosi persino sullo stesso pieno e magari l’Ufficio del Pubblico Ministero è adiacente all’ufficio di un giudice, ovviamente non c’è quella che è una corretta separazione delle funzioni e in qualche modo si condizionano a vicenda. Se vogliamo raggiungere un corretto modello di giustizia bisogna attuare una separazione delle carriere e necessariamente anche degli edifici stessi, che invece sono del tutto carenti.

Un altro argomento che le sta a cuore?

Senza dubbio i reati di abusivismo che imperversano sul nostro territorio. Per questo reato è previsto persino l’arresto ma poi con un buon avvocato va tutto in prescrizione e non c’è nemmeno l’ordinanza di demolizione esecutiva. In questo modo si agevola sempre di più la commissione di questo tipo di reati, che tanto rimangono ogni qual volta impuniti! I Castelli Romani sono pieni di costruzioni abusive, si continuano a vedere case abusive su zone sismiche con forti rischi di crollo. Bisogna mettere in atto le leggi! In tutta la mia carriera, ho assistito ad una sola demolizione esecutiva e questo non è ammissibile per un qualsiasi Stato che voglia essere definito civile.

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