L'avvocato Armando Fergola candidato alle Regionali con "Noi con l'Italia" per Stefano Parisi presidente

Pubblicato: Sabato, 10 Febbraio 2018 - Marzia Mancini

fergola armandoGROTTAFERRATA (politica) - Il penalista è uno dei volti castellani in corsa per la Pisana. "Giustizia e impunità non possono andare d'accordo"

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L'avvocato Armando Fergola, grottaferratese, è uno dei volti nuovi della scena politica. Candidato alle prossime elezioni Regionali nelle file della lista "Noi con l'Italia", a sostegno della candidatura a presidente di Stefano Parisi, Fergola si presenta.

Avvocato, come si è appassionato alla politica?

Nasco come avvocato penalista, ho lavorato sul territorio di Roma nonostante abbia sempre vissuto ai Castelli Romani. Ho iniziato fin da subito facendo i processi di Tangentopoli e da lì, è forse nata la passione professionale per la politica, però non sono mai entrato a farne parte attivamente, ora invece sento l’esigenza di farlo.

Qual è la motivazione più forte che l’ha spinta a candidarsi alle elezioni regionali con “Noi Con L’Italia”, lista UDC?

Quello che più mi ha spinto ad accettare questa richiesta che mi è stata rivolta, è soprattutto il mal funzionamento del sistema di giustizia e la volontà di volerlo migliorare.

Inoltre, di fronte agli altri candidati, mi sembra di essere uno dei pochi rimasti ‘incensurati’, che al giorno d’oggi non è cosa da poco (sorride), le aule di giustizia sono sempre più frequentate da politici.

Parlando di giustizia, quali sono i problemi che ha la nostra regione?

La giustizia, nel Lazio ma anche in tutta Italia, è divenuta sinonimo di impunità e questo è un connubio che non può funzionare! L’impunità è proprio la causa che si trova alla base del malessere del nostro Stato. L’Italia è il paese dove si può fare di tutto, tanto nessuno sconta le pene.

Quali sono i mezzi per combattere l’impunità?

Bisogna fare in modo che sul nostro territorio vengano applicate delle misure di prevenzione, intese come controllo da remoto, per esempio. Dobbiamo imparare ad evolverci e a sfruttare la tecnologia moderna per prevenire ma anche per reprimere. Individuare dei colpevoli attraverso questi sistemi è cosa facile ed è inoltre fondamentale a dissuadere un criminale dal delinquere.

A quali strumenti si riferisce nello specifico?

Mi riferisco alle telecamere di sorveglianza, sempre più crimini vengono individuati grazie a questi sistemi. Viaggiando all’estero, mi sono reso conto che si è ininterrottamente scrutati da una centrale operativa remota collegata alle forze dell’ordine, che all’evenienza, accorrono in pochi minuti.

Visto che nel Lazio non vi è tutta questa disponibilità di personale, questo metodo potrebbe essere uno dei rimedi da applicare.

Quali potrebbero essere altri modi di fare prevenzione?

Con il supporto della tecnologia è possibile prevenire non solo reati di carattere doloso ma anche quelli di carattere colposo, mi riferisco agli incidenti stradali. Potremmo evitare tante disgrazie ed inutili e lunghi processi. In questo senso, un altro strumento importante per la prevenzione è l’educazione stradale nelle scuole. Ho notato che molti ragazzi, soprattutto i più facoltosi, non si rendono conto dei reati che commettono e della gravità delle pene da scontare. Mi riferisco anche allo spaccio di stupefacenti che penalizza sia lo spacciatore che chi riceve la droga o anche all’abuso di alcool.

E’ necessario istruire i ragazzi sin dall’inizio e portarli (come già si è cominciato a fare) all’interno delle aule di giustizia per farli rendere conto da vicino di quello che può accadergli.

Inoltre bisognerebbe insegnare agli studenti un maggior rispetto per le divise (le forze dell’ordine), sono viste sempre come il nemico invece sono lì per tutelarci. Se si nota una persona sospetta che si aggira intorno ad una casa, occorre alzare il telefono e avvertire chi di dovere, una collaborazione in questi termini può andare a vantaggio della tutela di tutti. Invece c’è sempre la volontà di chiudere la finestra e di far finta di non vedere…

Lei ha due figli, è preoccupato quando escono?

Si, molto. Sono più tranquillo quando mio figlio più grande va all’estero. Lì, oltre ad esserci più sicurezza c’è un maggior auto- controllo dei cittadini, cosa che manca in Italia sempre per via dell’impunità. In veste di avvocato dovrei esserne contento (sorride) ma prima di essere avvocato, sono un cittadino e come tale voglio vivere serenamente!

Quanto conta la sua professione di avvocato in questa sfida politica?

Vorrei mettere la mia professione a disposizione della politica per migliorare la condizione di vita dei cittadini. Bisogna prestarsi alla politica solo per passione, mantenere lo stesso reddito che si ha avuto fino a quel momento, proprio per non avere quella sete di potere che contraddistingue la maggior parte dei politici. Dopodiché, una o due legislature al massimo e si ritorna a fare quello che si è sempre fatto ma non si può continuare a fare il professionista della politica.

Vi riporto una mia frase che mi sta molto a cuore: “Non fare della politica stessa una professione, perché comunque sono e sarò sempre un AVVOCATO che per vocazione e dovere difende i diritti di tutti.”

 

UN PO' DI BIOGRAFIA

Iscritto all'albo degli avvocati di Roma dall'11 novembre 1997.

Abita sin dal 1973 ai Castelli Romani (Grottaferrata) ove si è radicato come professionista con un secondo studio legale.

Formazione giuridica:

Ha tenuto, come docente, alcune lezioni relative alla attività di indagine difensiva presso la " International Police Association".

Ha partecipato alla realizzazione di alcuni sportelli c.d. Antiusura per i cittadini con studi e consulenze per tutte le vittime dell'estorsione ed usura.

Ha partecipato alla realizzazione e seguito attivamente, su tutto il territorio nazionale, una associazione ONLUS relativa ai parenti delle vittime degli incidenti stradali per l’ottenimento del risarcimento dei danni da parte degli istituti assicurativi.

Dal 2006 al 2011 è stato nominato cultore di profitto di Diritto Processuale Penale presso l’Università degli studi di Cassino.

Esperienze socio politiche:

Ha attivato, insieme alla moglie, anche lei avvocato esperta di diritto di famiglia, Antonella Zordan nella zona dei Castelli (Grottaferrata), un servizio di sostegno e di consulenza alle famiglie in crisi o comunque in difficoltà per diverse ragioni: da quelle psico-sociali a quelle economico-culturali, creando una rete di collaborazione attiva tra le famiglie.  

Sul territorio dei Castelli romani ha dato vita con un gruppo di altri professionisti a iniziative a favore degli anziani e degli immigrati, prendendo in considerazione strutture del territorio, anche vecchi conventi o piccole pensioni, per realizzare una integrazione diffusa a nuclei familiari e soprattutto per rilanciare iniziative di formazione e di sviluppo di competenze nei soggetti socialmente fragili, in cerca di lavoro e di integrazione. 

In collaborazione con altre Associazioni sta mettendo in atto un programma di assistenza domiciliare per anziani e pazienti cronici e disabili, che nel Nord ha già avuto una risposta molto positiva. 

Al momento sta costituendo una associazione culturale per il perseguimento di fini sociali e politici inerenti la materia fiscale e l’ambito socio-assistenziale, nonché uno sportello rosa per le vittime di abusi familiari e sessuali.

 

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