VICENDE - Le memorie di Rocca di Papa nel diario di Charlotte Anne Eaton. I fasti di Monte Cavo

Pubblicato: Domenica, 11 Giugno 2023 - redazione attualità

ristorante monteCavo ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Sulla vetta, dove oggi sono le antenne, ci furono un convento, una cappella e poi un ristorante e albergo

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Tra i tanti scrittori del Grand Tour che hanno visitato e scritto su Rocca di Papa, possiamo annoverare la scrittrice britannica Charlotte Anne Eaton (1788-1859).

Nata Waldie, era la seconda figlia di George Waldie di Hendersyde Park, sua sorella minore Jane Watts (1793-1826) era conosciuta come scrittrice e artista; Il 22 agosto 1822 sposò Stephen Eaton (1780-1834), originario di Ketton Hall, Rutland.

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La Eaton, banchiera e scrittrice di viaggio, arrivò in Belgio nel 1815 per poi trasferirsi in Italia. Nel 1820 pubblicò, in forma anonima, il suo diario di viaggio sull’esperienza italiana: Rome in the 19th century.

In questo evocativo passaggio narra della sua visita a Monte Cavo, il punto panoramico più alto della zona, dove rimase impressionata dal territorio che si poneva dinanzi al suo sguardo:

[...] Dopo colazione, in una bellissima mattina di maggio, sulla soglia dell’albergo abbiamo montato i nostri asini che ci hanno trasportati tutti con grande facilità e sicurezza, anche se le lunghe gambe di alcuni dei gentiluomini quasi toccavano il suolo! Abbiamo superato il Convento dei Cappuccini, la cui terrazza offre una magnifica visuale fino alle sponde del lago avvolte da boschi e cespugli di quercia, castagno e nocciolo, riflettendosi nel profondo bacino di cristallo sottostante, sovrastato dalla cima vertiginosa della montagna classica, il cui profilo sinuoso stavamo ascendendo. Tutto il Lazio giaceva come una mappa sotto i nostri piedi; le regioni lontane a sud, che, tornando da Napoli, ci sembrava di aver lasciato indietro per sempre, erano di nuovo di fronte ai nostri occhi. Guardammo città, villaggi e montagne, famosi nella storia antica e nei canti classici… La visita arrivava fino all’antico Tevere… e poi Roma, con le stupende rovine del Colosseo e l’orgogliosa cupola di San Pietro: – sulle vette settentrionali dei monti Cimino e Soratte, che sembravano chiuderci fuori dalle nostre terre natìe – e sulle colline sabine e le alte vette degli Appennini, che con orgogliosa e imbattuta grandezza si stagliavano nei cieli, come per far da schermo alle antiche pianure. (Eaton 1820, vol. III: 383-394).

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Rocca di Papa sorse a ridosso dell’Arx della città Latina di Cabum del cui primitivo villaggio sarebbero state ritrovate tracce sul versante est di Monte Cavo prospiciente l’altopiano dei Campi d’Annibale; e ciò perché nel tempio di Juppiter Latiaris, che sorgeva sulla cima di Monte Cavo, nel mese di maggio convenivano le popolazioni delle città latine per celebrarvi le Feriae Latinae al fine di festeggiare l’alleanza tra loro stabilita (Lega Latina), come viene riportato nel libro di Barbara Gazzabin e Renato Mammucari, I Castelli Romani - Un viaggio nello spazio e nel tempo, Città di Castello, ed. LuoghInteriori, 2015, p. 143.

Charlotte Anne Eaton evoca il convento dei Cappuccini, dal momento che nel Medioevo il tempio decadde. Papa Pio II (1458-1464), in visita a Monte Cavo, vi trovò sui resti del tempio pagano un romitorio dedicato a S. Pietro e abitato da un eremita dalmata.

Nel XVIII secolo il cardinale Enrico Benedetto Stuart, duca di York, rimosse le rovine e al loro posto fece erigere un monastero nel quale successivamente si stabilirono i religiosi polacchi di Edmondo Brisson, quindi i Trinitari spagnoli e poi i Missionari fiamminghi. Nel 1758 San Paolo della Croce vi portò i suoi Passionisti.

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Il monastero venne abbandonato nel 1889 e, dopo alcuni anni, trasformato in una trattoria. Diverse persone si sono alternate alla gestione del ristorante, ad esempio un certo Lanfranchi, ma fu grazie a Pacifico Grimaldi che venne realizzato un vero e proprio complesso alberghiero dove vennero ospitati personaggi illustri come Pirandello, De Gasperi, De Sica, Fabrizi, l’ex re d’Inghilterra Edoardo VIII con la moglie Wallis Simpson e molte altre celebrità.

Particolarmente apprezzato era il panorama che si godeva dalla vetta di Monte Cavo. Lo stesso Luigi Pirandello, che in questo luogo compose L’esclusa (1901), ne fu ammaliato: “L’isola di Ponza e Ventotene, il Circeo, il mare sembra una sciabolata di luce, il monte Soratte, le colline che circondano il lago di Bracciano, il monte Cimino, il monte Gennaro, l’Appennino”.  

di Flavia Santangeli

Nota – Nella foto qui in basso è raffigurato il sig. Pacifico Grimaldi che fece diventare il complesso alberghiero un luogo di alto richiamo.

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Commenti  

# Frank 2023-06-12 18:05
Quante cose abbiamo perso,, a meno di un secolo dai grand Tour estasiati provenienti da ogni parte del pianeta,  per ottenere che?
Centinaia di canali telelvisivi di mxxda tutti allineati in fila per 6 col resto di 2. Una selvaggina di antenne e ripetitori dannosi per la salute, al posto di un verde  bosco  di alberi riossigenanti.  E appena arrivati in cima,  solo il deserto e l'abbandono. Non più la calda accoglenza del simpaticissimo Pacifico che non mancava mai di  offrire agli amici di Rocca (esenti perfino, come residenti, dal  pedaggio stradale)   un bicchierino di qualcosa di forte. Quelli della Eaton, qui mirabilmente descritti da Flavia  Santangeli, si che erano bei tempi!
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