STORIE & METALLO - Bellissima e distante, Maria Josè dal Belgio alla Savoia: l'ultima regina d'Italia, regina di maggio
Pubblicato: Domenica, 27 Novembre 2022 - redazione attualità
ROMA (storie & metallo) - L'8 gennaio la figlia di Alberto I sposava l'erede al trono d'Italia, Umberto, al Quirinale. Fu un'unione non destinata alla gloria
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
Bellissima e distante, mai in linea con l'etichetta del rigore di casa Savoia. Riservata e controversa, 40 giorni da regina ed un esilio infinito alla ricerca della ormai perduta giovinezza.
Quando Maria Josè del Belgio (Marie José Carlotta Sofia Amelia Enrichetta Gabriella di Sassonia Coburgo-Gotha) l'8 gennaio 1930 sposa il principe di Piemonte Umberto II quello che si celebra nel palazzo del Quirinale è un matrimonio deciso ormai da anni.
Maria Josè, che è figlia del Re del Belgio Alberto I e porta sulle spalle il nome di Sassonia Coburgo-Gotha che pur identico a quello della casa reale britannica (da Vittoria a Giorgio V) ne rappresenta solo il ramo belga creatosi con Re Leopoldo I nel 1831, è tanto bella quanto poco incline alla vita reale. E' stata però educata e formata per fare questa vita: è nata e cresciuta in una casa reale ed è destinata ad una vita da regina.
Maria Josè ed Umberto si sposano nell'elegante Cappella Paolina del Quirinale: Re Vittorio Emanuele III, sul trono ormai da 30 anni, non bada a spese e per le nozze del suo erede spende la folle cifra di 5 milioni. Ma non sarà un'unione particolarmente felice né tantomeno particolarmente fortunata.
Maria Josè, infatti, è destinata a diventare regina, ma ha la sfortuna - alla pari del marito Umberto - di incrociare uno dei momenti più difficili e controversi della storia europea: quando nel 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania hitleriana scoppiava la Seconda guerra mondiale, Maria Josè si avviava ad una linea personale di chiaro stampo antifascista.
L'ESILIO - Con un matrimonio già in profonda crisi, quando all'inizio del giugno 1946 anche Maria Josè fu costretta all'esilio in Portogallo insieme al marito ed ai figli, era chiaro che la favola - che per la verità davvero poco favola era stata - ormai era finita. L'unione con Umberto II, già profondamente minata, cessò di essere tale e Maria Josè visse per lo più in Svizzera da sola negli anni successivi.
Una figura controversa ed algida, distante dagli italiani, distante dai belgi ma distante anche - a quanto riferiscono le cronache - dagli stessi figli Maria Pia, Vittorio Emanuele (il primo erede al trono senza... trono), Maria Gabriella e Maria Beatrice.
In Italia Maria Josè avrebbe avuto il permesso di rientrare dopo la morte del marito, nel 1983: ma nel nostro Paese l'ultima regina, che per la verità tutto questo forte legame con l'Italia non sembra aver avuto, avrebbe poi rimesso piede solo nel 1988. L'ultimo respiro la regina di maggio lo avrebbe poi esalato il 27 gennaio 2001 in Svizzera: aveva 94 anni e mezzo ed alle spalle una vita che probabilmente non era andata come nella sua ridente infanzia aveva promesso.
LA MEDAGLIA - L'esemplare pubblicato in alto, in bronzo, rappresenta proprio il matrimonio tra Umberto e Maria Josè. La medaglia, emessa l'8 gennaio 1930 per le nozze, venne coniata in bronzo ed argento: in entrambe le versioni venne creata con doppio diametro, da 50 (quella riprodotta) e da 77-80 millimetri. Le versioni in grande modulo sono decisamente più rare.
Al dritto compaiono, voltati verso destra, i busti di Umberto (in primo piano) e Maria Josè: il futuro re compare con divisa, decorazioni e collare della SS. Annunziata, la futura regina con diadema e stola di pelliccia.
Al rovescio, anch'esso realizzato dal Romagnoli, figurano due putti in piedi e affiancati reggono torce ardenti e nastri di festone sugli stemmi Savoia e del Belgio ai lati. In esergo, due fasci incorniciano la data dell'8 gennaio 1930.
In realtà ne esisterebbero anche due esemplari in oro di grande modulo che, a quanto si legge, furono consegnati alle famiglie reali. Pezzi, ovviamente, dal valore enorme.
