La Lazio pazza per il suo portiere biondo. Finimondo Ivan Provedel
Pubblicato: Mercoledì, 26 Ottobre 2022 - redazione sportiva
ROMA (calcio) - Il nuovo numero 1 biancoceleste è uno dei segreti della straordinaria tenuta difensiva di questo avvio di stagione
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Da anni la Lazio attendeva un titolare dei pali che fosse in grado di far innamorare di sé.
Ivan Provedel, 28 anni ed una carriera tutta giocata in provincia (Empoli, Juve Stabia e Spezia le ultime maglie vestite), si è preso la Lazio dopo 6 minuti della prima gara di campionato: quando Maximiano rimediando un inevitabile rosso nella gara interna contro il Bologna, Provedel si è messo in fretta i guantoni ed è sceso in campo. Parando subito su Arnautovic e dimostrando a tutti che in porta era arrivato un signor numero 1.
In fretta Ivan Provedel è diventato quel... finimondo in grado di far scomodare ai tifosi biancocelesti una celeberrima canzone vecchia di oltre 60 anni firmata da Edoardo Vianello: ecco il ritornello risuonare nello stadio, ecco lo striscione e, soprattutto, ecco una difesa che anche al suo bel contributo è imbattuta in campionato da ben 569'.
L'ultimo gol incassato da Provedel è vecchio di 7 gare fa quando, in casa contro il Napoli, a realizzare il gol vittoria dei partenopei era stato Kvaratskhelia. Prima che l'arbitro ignorasse un maestoso fallo da rigore su Lazzari.
C'è insomma tanto del nuovo portiere della Lazio in una solidità difensiva che la squadra biancoceleste non conosceva da 25 anni: è infatti di Luca Marchegiani, il portiere dello scudetto del 2000, il record assoluto di imbattibilità di un portiere biancoceleste, con ben 745' minuti (stagione 1997-'98, quella della coppa Italia e della finale di coppa UEFA).
Dietro Marchegiani, ma in serie B, ci sono Nando Orsi (1982-93), e Claudio Bandoni (1971-72, prima che arrivasse Felice Pulici).
Foto dal profilo Instagram di Ivan Provedel
Bisogna insomma scomodare mostri sacri o comunque portieri di altre epoche calcistiche per mettere nella giusta prospettiva il valore che Provedel sta dimostrando in maglia biancoceleste.
Numero 1 quasi per caso (lui che aveva iniziato nelle giovanili del Treviso da giocatore di movimento...), grazie allo svarione del suo compagno di reparto, è oggi un tassello inamovibile dello scacchiere di Maurizio Sarri.
