Musei, 2017 boom: oltre 50 milioni di visitatori e 200 milioni di incassi. Incremento nei Castelli Romani . Domani la domenica gratuita

Pubblicato: Sabato, 06 Gennaio 2018 - Fabrizio Giusti

ITALIA (attualità) – Un dato finalmente positivo: la riscoperta del grande patrimonio artistico 

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Il 2017 ha segnato un clamoroso boom per i musei italiani: abbattuta la soglia dei 50 milioni di visitatori e incassi che sfiorano i 200 milioni di euro, con un incremento sul 2016 di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro. I dati sono stati evidenziati nel report dell'Ufficio statistica del Mibact sui risultati dei musei statali 2017. Cinque i luoghi statali più visitati: il Colosseo (oltre 7 milioni), Pompei (3,4 milioni), Uffizi (2,2 milioni), Accademia di Firenze (1,6 milioni) e Castel Sant'Angelo (1,1 milioni).

"Il bilancio della riforma dei musei – ha sottolineato il Ministro Dario Franceschini - è davvero eccezionale: dai 38 milioni del 2013 ai 50 milioni del 2017, i visitatori sono aumentati in quattro anni di circa 12 milioni (+31%) e gli incassi di circa 70 milioni di euro (+53%). Risorse preziose che contribuiscono alla tutela del nostro patrimonio e che tornano regolarmente nelle casse dei musei attraverso un sistema che premia le migliori gestioni e garantisce le piccole realtà con un fondo di perequazione nazionale”.

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Musei e i siti archeologici stanno dunque vivendo un momento di vitalità e di successo, anche tramite un un ritrovato legame con le scuole e con i territori. Ottimo, in questo senso, il risultato del Centro-Sud. La Campania è ormai stabile al secondo posto della classifica delle regioni più virtuose. Pompei ha fatto da traino, ma sono state molto positive anche le altre esperienze autonome dalla Reggia di Caserta, del Museo archeologico Nazionale di Napoli, Capodimonte, Paestum.

Sul podio delle regioni con il maggior numero di visitatori c’è il Lazio (23.047.225), ove anche nei Castelli Romani si sono riscontrati segni di rinascita, come nel caso del Museo Archeologico dell’Abbazia di Grottaferrata (leggi , chiuso da oltre un decennio e rinato sotto la spinta e la collaborazione dei volontari leggi (Il GaL: "Grottaferrata: gli oltre seimila visitatori del Museo dell’Abbazia richiedono attenzione"). A seguire nella classifica la Campania (8.782.715), la Toscana (7.042.018). Nella Top 30 i tassi di crescita più sostenuti sono stati registrati da Palazzo Pitti (+23%) e da ben quattro siti campani: la Reggia di Caserta (+23%), Ercolano (+17%), il Museo archeologico di Napoli (+16%) e Paestum (+15%). A seguire i Musei reali di Torino (+15%) e il Castello di Miramare di Trieste (+14%). Entrano in classifica, per la prima volta, Villa Adriana e il Museo di Capodimonte.

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Tra i luoghi della cultura tradizionalmente meno visitati clamoroso l'aumento dal Castello di Pandone a Venafro: +276% di visitatori (dai 551 del 2016 ai 2.076 del 2017), dal Forte di Santa Tecla a San Remo (+178%), dalla Villa Romana del Varignano a Porto Venere (+133%), del Museo Archeologico di Volcei "Marcello Gigante" a Buccino (+129%).

Tra i luoghi della cultura con ingresso gratuito, il Pantheon è stato visitato da oltre 8 milioni di persone; a seguire il Parco di Capodimonte (che supera il  milione di presenze) e il Parco del Castello di Miramare di Trieste (830 mila visitatori). A fronte di un aumento degli introiti di circa 20 milioni di euro (+11,7%), sono aumentati anche i visitatori non paganti (+15%). Un aumento dovuto al successo delle prime domeniche del mese che, nel solo 2017, hanno portato un flusso di 3,5 milioni di persone.

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Domani, 7 Gennaio, si può subito approfittare di questa offerta. Ingresso gratuito in oltre 420 siti fra musei, aree archeologiche e monumenti statali. E' questo il primo appuntamento 2018 di #domenicalmuseo, l'iniziativa del Mibact in vigore dall'1 luglio 2014 che prevede l'ingresso gratuito al patrimonio culturale statale ogni prima domenica del mese e alla quale aderiscono anche molti musei civici in tutta Italia. Per maggiori informazioni: www.beniculturali.It/domenicalmuseo.

L’Italia può ancora trovare nel suo petrolio culturale una via di rinascita. I dati dello scorso anno ne sono la dimostrazione.

(nella foto: il Museo Archeologico dell'Abbazia di San Nilo, a Grottaferrata)


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