Differenziata ai Castelli romani: +20% rispetto alla Regione ma restano problemi irrisolti – I DATI

Pubblicato: Mercoledì, 20 Aprile 2022 - Federico Smacchi

FRASCATI (attualità) – Un’indagine sulle percentuali di raccolta differenziata comune per comune tra buone pratiche e “pecore nere”. Il punto sui rifiuti secondo le statistiche Ispra

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Nonostante non manchino le lamentele, le segnalazioni e spesso qualche inefficienza, il territorio dei Castelli romani è tra i migliori nel Lazio e nella provincia di Roma quando si parla di raccolta differenziata. Secondo gli ultimi dati dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’area castellana si trova ampiamente al di sopra della media regionale in termini di percentuali di rifiuti differenziati sul totale.

Non mancano però le “pecore nere”, e alcune annose problematiche ancora lontane dall’essere risolte.

Parlando di numeri, Albano Laziale è il comune con le percentuali più alte: nel 2020 è arrivato quasi all’80%, seguito da Velletri (79,13%), Lanuvio (78,92%) e Ariccia (77,39%). Bene anche Castel Gandolfo, Genzano, Rocca di Papa, Rocca Priora, Lariano e Colonna, tutte al di sopra del 70%. L’obiettivo del 65% stabilito a livello nazionale nel 2012 è stato centrato da ben 14 comuni su 17 dell’area castellana, un vero modello rispetto alla media regionale (52,46%) e a quella provinciale (appena il 50,45%).  

Numeri che si avvicinano molto di più a quelli del nord Italia (70,79%) rispetto a quelli del centro (59,16%), ma anche qui non mancano i casi in cui la differenziata è ancora lontana dal raggiungere i livelli dei comuni vicini. È il caso di Frascati, dove quasi la metà dei rifiuti prodotti dalla cittadinanza è non riciclabile. Una situazione della quale l’attuale amministrazione comunale è cosciente, e che spera di risolvere nei prossimi 5 anni arrivando al livello delle altre città castellane.

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Altro caso particolare è quello di Monte Porzio Catone, 57,32% nel 2020 e un andamento altalenante che ha portato la città, che tra l’altro fu la prima a introdurre la differenziata nel Lazio nel 2010, a toccare un minimo storico del 37,45% nel 2017 dopo il 64% dell’anno precedente. Una situazione che al giorno d’oggi, stando alle parole del presidente del consiglio comunale con delega all’ambiente Marco Pitolli, sarebbe in ripresa, tornando finalmente a percentuali che si aggirano intorno al 70% dopo un periodo di transizione verso un nuovo operatore complicato dal commissariamento del comune precedente all’attuale amministrazione Pulcini. 

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C’è poi la maglia nera dei Castelli romani: Nemi. Probabilmente una delle percentuali più basse di raccolta differenziata in tutto lo stivale secondo i dati Ispra 2020, con appena l’8,44%. Dati non aggiornati visto l’avvio della raccolta porta a porta a novembre di quell’anno, con l’obiettivo dell’80% dichiarato dal sindaco Bertucci. Tuttavia, nel 2021 la quota di indifferenziato ancora pesa sulle tasche dei cittadini, con 150.000 euro messi a bilancio per lo smaltimento. Un servizio che avrà bisogno di altro tempo per raggiungere i numeri dei comuni confinanti.

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Complessivamente il quadro è rassicurante se si guarda al resto della regione, eppure esistono annosi problemi che impediscono ai Castelli romani di diventare un vero modello italiano di raccolta differenziata. Uno di questi è il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle foreste, dove si contano oltre 240 discariche abusive fatte di scarti di produzione ma anche di rifiuti casalinghi.

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A questo si aggiunge la famigerata Tari, la tariffa che i cittadini pagano ai comuni per il servizio di raccolta. In alcune città, come Grottaferrata, la tassa è salatissima e in alcuni casi tocca le aliquote massime consentite dalla legge, come a Frascati, che a causa del dissesto finanziario ha tariffe fin troppo alte soprattutto se si guarda alla percentuale di differenziata effettivamente raccolta. C’è infine il problema dell’evasione, che negli anni ha “rubato” ai cittadini milioni e milioni di euro che si sarebbero potuti investire per migliorare ulteriormente il servizio.

Se a livello generale i residenti dei Castelli romani possono dirsi soddisfatti delle percentuali raggiunte, i problemi legati ai rifiuti sul territorio non sono più trascurabili e solo con una vera sinergia tra i comuni del territorio sarà possibile consolidare i risultati fino ad ora raggiunti.

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