Covid, l’analisi della voce è più sicura del tampone: lo studio in collaborazione con l’Ospedale dei Castelli romani

Pubblicato: Giovedì, 10 Febbraio 2022 - Federico Smacchi

GENZANO (attualità) – In collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell’università di Tor Vergata sono stati pubblicati i primi risultati: lo screening vocale è preciso al 90%

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È da aprile 2020, e quindi dall’inizio della pandemia, che nel reparto medicina covid dell’Ospedale dei Castelli si raccolgono dati per comprendere, attraverso il machine learning e l’intelligenza artificiale, come il Covid-19 si possa rilevare attraverso la voce dei pazienti. Uno studio che ha prodotto interessanti risultati, recentemente pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Voice.

Dalla ricerca emerge una precisione del 90% nel distinguere tra pazienti positivi, guariti e sani, a supporto di questa nuova procedura di screening della popolazione che promette maggiore affidabilità rispetto al tampone, considerando la percentuale non trascurabile di falsi negativi del classico test rapido, pari a circa il 20%. È infatti confermato già da tempo che il Covid, un po’ come succede quando si è raffreddati, modifica la voce in maniera maggiore a seconda dell’avanzamento della malattia.

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La procedura si basa sulla lettura di un breve discorso, intervallata da colpi di tosse e fonazioni vocali secondo le indicazioni di medici e infermieri, e in pochi minuti il sistema elabora un risultato. Servirà ancora tempo però per convalidare ufficialmente questa nuova metodologia. I risultati sono promettenti, ma è necessario ripetere gli studi su larga scala, includendo anche i pazienti asintomatici, più difficili da rilevare.

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Non solo più affidabile, in futuro questo sistema sarà anche più sicuro per gli infermieri e gli operatori che ogni giorno entrano in contatto con centinaia di sospetti positivi. La rilevazione della voce infatti avverrebbe a distanza, permettendo di coprire un maggior numero di soggetti in meno tempo, e con meno difficoltà operative rispetto al sistema dei tamponi, che nei mesi scorsi ha letteralmente intasato i laboratori d’analisi.

Il prossimo passo sarà quello di sviluppare un’app scaricabile sullo smartphone, che renderà la rilevazione dei positivi ancora più immediata e accessibile, anche da un punto di vista del costo. Negli ultimi due anni infatti, secondo una ricerca di mUp Research e Norstat, gli italiani avrebbero speso complessivamente ben 2 miliardi di euro in tamponi. Lo screening vocale potrà cambiare radicalmente questo scenario.

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