Genzano | Zoccolotti guarda al 2022: “Rigenerazione urbana la priorità. Ex Cantine? Polemica sterile”
Pubblicato: Giovedì, 02 Dicembre 2021 - Federico Smacchi
GENZANO (politica) - Il sindaco dem sui progetti per l’anno a venire, la situazione pandemica e le critiche dell’opposizione. Infine la riflessione sulle amministrazioni comunali dei Castelli romani cadute prima del tempo
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L’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Zoccolotti ha da poco concluso il primo anno al governo di Genzano. Tempo di bilanci, sì, ma anche di sguardo verso il futuro. Quello più vicino, con la curva dei contagi in risalita in tutti i Castelli romani, e quello più lontano, con il progetto di rigenerazione urbana recentemente approvato.
In questa intervista il primo cittadino illustra parte del programma per il 2022, spegne le polemiche sulle Ex Cantine e riflette sulla difficile situazione della politica locale sul territorio, con i tanti sindaci caduti prima della fine del mandato nel corso di quest’anno. 
È da poco passato un anno dall’inizio della sua esperienza amministrativa. Qual è stata la difficoltà più grande e il risultato più importante che sente di aver raggiunto nel 2021?
“La difficoltà maggiore è sicuramente fronteggiare la pandemia, che ha colpito su più livelli, mettendo in difficoltà sia i cittadini che la macchina amministrativa. Il Comune aveva bisogno di interventi per consolidare l’organico, assumendo nuove risorse e riorganizzando il lavoro interno, passaggio fondamentale per attuare una serie di interventi che abbiamo in programma. Sono da poco arrivati due dirigenti, ora stiamo lavorando per far arrivare in fretta un nuovo comandante per la polizia locale, figura che a Genzano manca da 15 anni”.
Ha accennato alle difficoltà nel periodo pandemico. Genzano nell’ultimo bollettino asl ha 154 attualmente positivi, 40 in più rispetto alla settimana scorsa. Nella vicina Albano il sindaco ha preso provvedimenti (mascherine all’aperto), anche lei sta pensando ad eventuali limitazioni se la situazione dovesse peggiorare?
“Valuteremo l’obbligo di mascherine all’aperto ma sarà importante in primo luogo il rispetto delle regole da parte di tutti, nonché la presenza di controlli efficaci, che incrementeremo nel periodo natalizio. Abbiamo organizzato le iniziative di Natale in modo che siano più gestibili, ma c’è da dire che dopo lo scorso anno tutti noi conosciamo bene i comportamenti da adottare e quelli da evitare, molto dipenderà dalle persone. In ogni caso, se sarà necessario, interverremo con misure più restrittive”.
Quali sono i punti del suo programma che auspicabilmente troveranno realizzazione nel 2022?
“Vogliamo portare avanti il lavoro iniziato quest’anno. È stato recentemente approvato il piano di rigenerazione urbana, che prevederà il recupero di diversi spazi sul territorio insieme all’efficientamento energetico. Ci sono diversi progetti che speriamo possano partire il prima possibile, come il recupero degli ex uffici giudiziari del giudice di pace, che vorremmo assegnare alla polizia di stato. Il progetto c’è e riguarda tutta Genzano, ora affronteremo le varie fasi per portarlo a termine”.
Parlando di rigenerazione urbana, recentemente è nata una polemica intorno al recupero delle ex cantine sociali La Selva e San Tommaso. L’opposizione ha parlato di speculazioni edilizie evitate, avendo indotto la maggioranza a cambiare la destinazione d’uso dei locali da riqualificare. Vuole fare chiarezza sulla vicenda?
“L’opposizione continua con questa polemica abbastanza sterile sul tema. Il piano di rigenerazione urbana non riguarda solamente due strutture, ma l’intero paese. C’è altro oltre alle ex cantine che necessita di interventi migliorativi. Per quanto riguarda questi spazi, la prima fase è quella di raccogliere proposte dialogando con il territorio, che vengano poi destinati all’edilizia residenziale o alle attività produttive è irrilevante rispetto al piano nella sua totalità, che guarda a tutta quanta Genzano, riduttivo incentrare il discorso su queste due strutture”.
“È vero, le ex cantine necessitano di essere reinserite nel contesto urbano in modo appropriato, e farlo è l’obiettivo di questa amministrazione, ma senza perdere di vista il progetto nel suo complesso, che deve guardare alla rigenerazione con un’ottica di lungo termine”.
Diversi sindaci dei Castelli romani nell’ultimo anno sono caduti, complice la mancata tenuta di maggioranze che si sono sgretolate. Quanto è difficile per una giunta operare quando ci sono dissapori interni e cosa le hanno insegnato queste esperienze giunte al capolinea prima del dovuto?
“La politica è un mondo estremamente complesso. La società attuale richiede tempi che spesso non corrispondono a quelli necessari per risolvere i problemi, perfino 5 anni per un’amministrazione possono essere pochi per mettere in campo provvedimenti che guardino con lungimiranza al futuro di un paese o di una città”.
“Questa pressione della politica e della società civile rischia di creare fratture e incomprensioni, e la conseguente caduta dei governi locali blocca le progettualità, con le gestioni commissariali che subentrano e inevitabilmente rallentano i processi. Molto dipende dall’attuazione dei programmi, ma dobbiamo capire che anche questi possono cambiare, modificarsi in corso d’opera a seconda delle necessità di una società che cambia di continuo. Siamo troppo abituati a valutare il breve termine, ma è il lungo termine che incide veramente”.
