Teatro “In Seme” a Lanuvio: piantare l'arte più antica del mondo
Pubblicato: Mercoledì, 01 Dicembre 2021 - Giulia Bertotto
LANUVIO (attualità) - L'associazione nasce nel 2014, dall’idea di Andrzej Margowski, con il pieno sostegno del comune di Lanuvio
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Ilmamilio.it ha intervistato Andrzej Margowski e Gennaro Cistulli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'associazione culturale Teatro Amatoriale In Seme.
Il nome dell'associazione evoca qualcosa che viene seminato, diffuso e reso fertile. Quando è nata e a chi si rivolge la vostra associazione?
“La nostra associazione nasce nel 2014, dall’idea di Andrzej Margowski con il pieno sostegno del comune di Lanuvio, dove risiede la nostra associazione, e dell’assessore alla cultura Alessandro De Santis. Il progetto nasce dalla messa in scena dell’opera ‘Hanno sequestrato il papa’ di Joao Bethencourt , dedicata da noi a papa Francesco; lo spettacolo è stato molto seguito e un filmato è stato anche consegnato in Vaticano.
Sono susseguiti spettacoli di vari atti brevi di A.Cechov , Ibsen, Margowski.
Il nome “In Seme” è stato scelto da noi perché il teatro è qualcosa da seminare, come una foresta che rischia di sparire e che noi invece vogliamo tenere in vita.
Per questo ci rivolgiamo a tutti quelli che amano il teatro e vogliono mettersi alla prova, innanzitutto ai Lanuvini che ci seguono sempre con interesse.
La rivivificazione del teatro funziona anche come contrappunto a questa virtualizzazione diventata padrona: la recitazione può offrire la capacità di creare in seme e insieme un mondo legato alla fantasia e alla poesia come senso della nostra esistenza umana. Fare proprio un personaggio, i suoi pensieri, la voce e l'anima. Il teatro è forse l'arte più ancestrale, accompagna l'umanità da millenni. Oggi, in questa realtà sempre più estranea al corpo, è ancora importante lavorare con la fisicità, la voce, le espressioni del viso e la postura”.
Quali sono le novità per la prossima stagione e/o gli eventi previsti?
“Abbiamo in programma per la date del 28 dicembre, al teatro Don Bosco di Lanuvio, la replica dello Zibaldone, rappresentata questa estate tra le Rovine del Tempio di Giunone Sospita a Lanuvio ed al parco Sforza Cesarini di Genzano, ma anche brevi monologhi da Cechov, Valeri, Feydeau, Lanciotti, Proietti, Chianese , regia di Gennaro Cistulli.
Con la regia di Andrzej Margowski è in preparazione per inizio anno uno spettacolo costituito da brevi storie del dopoguerra in Germania, scritto da Wolfang Borchert, importante figura della letteratura tedesca della prima metà del Novecento e oppositore del regime Hitleriano. Futuri progetti che vorremmo mettere in scena sono le opere di Kesserling, Beckett, Ionesco, Goldoni, Molière. Insomma vogliamo continuare a piantare i nostri semi dietro le quinte e sul palco”.
