Grottaferrata | La lettera: "Profughi Afghanistan, l’appello delle donne del Consiglio Comunale è meritevole e doveroso, meglio se sottoscritto da tutta l'Assise"
Pubblicato: Venerdì, 20 Agosto 2021 - redazione attualità
GROTTAFERRATA (attualità) - La riflessione dell'ex assessore
ilmamilio.it
Riceviamo e pubblichiamo:
"La drammatica crisi umanitaria del popolo Afghano, scuote le nostre coscienze e ci fa tornare a pensare che l’accoglienza è un valore imprescindibile della nostra cultura. Dopo anni di complici e irresponsabili silenzi, ci si accorge di quanto sia importante essere pronti e preparati a fronteggiare le crisi dei profughi in fuga dai territori di guerra. L’accoglienza ai rifugiati è una realtà da affrontare, non è un’emergenza, è un obbligo, che l’Italia ha sottoscritto nei trattati internazionali, come quello di Dublino. Abbiamo un obbligo stabilito, da accordi internazionali, ma ne abbiamo uno ancora più importante, che è quello morale ed umanitario, perché se siamo esseri umani, dobbiamo occuparci e aiutare chi fugge dalle atrocità della guerra, dalla fame, dai soprusi dei regimi dittatoriali e sanguinari. Quanta responsabilità abbiamo noi occidentali ad aver determinato una catastrofe umanitaria di simili dimensioni? Stiamo ora pagando il prezzo di scellerate scelte politiche di alcuni paesi nella destabilizzazione di tutto il Medio Oriente e fin quando spireranno i venti di guerra, sarà difficile fermare i flussi migratori. Ben vengano tutti gli appelli utili a generare percorsi virtuosi che portano a cercare e trovare soluzioni utili a far si che anche il nostro paese, impegni risorse e strutture capaci di alleviare le sofferenze di chi, con enormi sacrifici, cerca di fuggire dalle mostruosità della barbarie.
L’appello fatto dalle donne del Consiglio Comunale è senz’altro meritevole e doveroso, anche se, un appello umanitario di tale portata, avrebbe avuto una maggiore rilevanza se fosse stato raccolto e sottoscritto da l’intero Consiglio Comunale, uomini compresi, perché è utile ricordare che in un non troppo lontano passato, la cappa d’ipocrisia calata sul progetto messo in essere per dare risposte a chi scappava dagli orrori della guerra, ne determinò il fallimento. L’attivazione di un sistema di protezione per i rifugiati, ha sicuramente in se la capacita di attivare percorsi di un nuovo welfare generativo di capitale sociale e di dare risposte ai bisogni non solo dei rifugiati ma anche alle fragilità presenti sul nostro territorio. Sono progetti che, se ben articolati e strutturati, generano sviluppo, a partire dalla coesione sociale, che si produce in un nuovo welfare che genera nuove opportunità di occupazione.
Il Comune di Grottaferrata, ha nel suo patrimonio immobiliare due ville sequestrate alla criminalità organizzata, una divisa già in quattro appartamenti, è inoltre proprietario di altri quattro appartamenti frutto di una convenzione con un privato. Sussistono i presupposti concreti affinché gli appelli fatti non restino parole vuote, occorre mettere immediatamente in essere tutte le procedure necessarie per attivare i sistemi di protezione dei rifugiati. Non è possibile rimanere indifferenti rispetto a quanto sta accadendo, le cronache ci raccontano quotidianamente fatti di una tragicità inenarrabile. Ciò che non può essere condivisibile è trasformare una questione umanitaria, che riguarda le sofferenze di donne, uomini e soprattutto bambini, in una battaglia politica.
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Mentre sarebbe auspicabile una condivisione di tutte le forze politiche e sociali, nel governare un processo difficile. La cosa che non possiamo fare, è la politica dello struzzo o nascondere la polvere sotto il tappeto. Il problema dei rifugiati esiste e va governato, altrimenti sarà qualcun altro a farlo al posto nostro. Come cittadini di Grottaferrata, con forza e determinazione, ci dobbiamo assumere una grande responsabilità, perché siamo a conoscenza, anche dei possibili sviluppi negativi nella gestione di questioni così sensibili. Il coraggio non ci manca perché abbiamo dalla nostra la consapevolezza di fare la cosa giusta".
Francesca Rocci".
Commenti
A Gtf i pochissimi "sempre gli stessi" sono affiliati all'esclusivo circolo degli eletti&delegati
Si sentono membri di una particolare élite così da diventare territoriali e
più importanti se gli altri stanno fuori
Così che, anche sulla drammatica condizione delle donne in afghane è richiesta l'unanimità = il fanca##ismo conjio per arrivare al nulla
Un metodo che ha trovato tra il 2000&2004 i suoi massimi interpreti
Un periodo pOLITICO che ha anticipato la fuga dagli acronimi "partiti" classici e praticato il metodo "arcobaleno" = tutti dentro & o tutti o nessuno
Questa pOLITICA ha mangiato&bruciato il cervello a tanti, continua ad inebriare gli stessi di sempre nonostante i ripetuti fallimenti e chi tenta di rompere gli equilibri consolidati viene vissuto come un rompiscatole
CIAO