Frascati, l'incontro con la vita diventa scontro: attivisti anticlericali e femministe in azione

Pubblicato: Sabato, 02 Dicembre 2017 - Marco Caroni

laboratorio protesta1FRASCATI (cronaca) - Giovedì pomeriggio il movimentato convegno organizzato dal Movimento per la vita romano. Dure proteste contro gli antiabortisti

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E' stato necessario l'intervento della polizia locale e della polizia di Stato del commissariato di Frascati per riportare la calma e raffreddare i bollenti spiriti in quello che avrebbe dovuto essere nelle intenzioni degli organizzatori un momento di riflessione sulla vita a forte impronta cattolica e che invece si è trasformato in occasione di scontro.

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L'incontro organizzato per lo scorso giovedì pomeriggio nella Sala Specchi del Comune di Frascati dal "Movimento per la vita" romano, e dal titolo "Nessuna vita è da scartare" è diventato invece l'oggetto della protesta di un caloroso gruppetto di persone (la gran parte delle quali giunta in città per l'occasione) che hanno contestato la sostanza ed i contenuti dell'iniziativa. Fino a venir respinti dall'ingresso nella Sala Specchi dove si stava tenendo l'incontro e restando quindi a protestare sotto Palazzo Marconi con tanto di cartelli e striscioni.

Un'azione fortemente anticlericale e fortemente femminista "Fuori i preti dalle mutande, dalle scuole, dalle università, dall'universo", era il contenuto dei vari cartelli esposti proprio a pochi metri dalla sede dell'incontro al quale ha preso parte, tra i relatori, anche il vescovo della Diocesi di Frascati, monsignor Raffaello Martinelli. Con lui l’onorevole Olimpia Tarzia - biologa, bioeticista, vicepresidente della commissione cultura della Regione Lazio, il dottor Francesco Cammareri - oncologo dell’ospedale di Marino, nonché delegato del Sindaco di Frascati alla sanità e il coordinatore dell'incontro e responsabile del Movimento per la vita romano, Massimo Gazzaneo.

Al grido di "+ pirati, - preti", o "Il nostro obiettivo, meno obiettori", "Sui nostri corpi decidiamo noi" i manifestanti aderenti al "Laboratorio sociale semi in rivolta" (dalla cui pagina  Facebook sono tratte le foto qui pubblicate) e al "Collettivo Femminista Tout est à Nous" hanno protestato contro una iniziativa ritenuta contro l'aborto venendo respinti da Palazzo Marconi e restando a protestare sotto salvo poi essere comunque dispersi. I manifestanti, che hanno comunque centrato l'obiettivo di disturbare l'incontro al quale hanno preso parte anche alcuni rappresentanti del Comune di Frascati, ed hanno distribuito anche un volantino dal titolo "A Frascati torna il medioevo".

Un'azione, va detto, decisamente di altri tempi.

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Il resocontro della giornata pubblicato sulla pagina dei manifestanti

Giovedì 30 Novembre 2017 il vescovo della diocesi di Frascati ha tenuto, dalle ore 18.30, un'iniziativa contro l'aborto chiamata ''Nessuna vita è da scartare'' presso la Sala degli Specchi di Palazzo Marconi, con l'autorizzazione e il beneplacito del Comune. Dopo il lancio del comunicato che avvisava dell'esistenza di questo incontro, una cinquantina di persone sono riuscite a organizzarsi per contestare quest'evento. Ci siamo trovati/e davanti al Comune ''armati/e'' di volantini e cartelli e abbiamo affisso uno striscione a fianco all'ingresso del palazzo.

Ci siamo così dedicati/e a un'opera di sensibilizzazione e confronto con i passanti sulla tematica e con soddisfazione possiamo dire che difficilmente qualcuna delle persone che si è fermata a discutere era contenta che la propria amministrazione comunale ospitasse un'iniziativa del genere. Qualcuno si è addirittura fermato a volantinare con noi. Nel frattempo, non si sa bene per quale motivo, sono arrivate quattro volanti della Polizia che ci hanno preso una manciata di documenti, i quali sarebbero stati restituiti solo più tardi. Ci hanno di fatto identificato per un volantinaggio innocente senza addurre ulteriori spiegazioni. Dopo circa un'ora, delle donne che si trovavano all'interno della Sala degli Specchi, sono state cacciate fuori colpevoli di essere intervenute con decisione palesando opinioni opposte rispetto a quelle del vescovo e di aver esposto (in silenzio peraltro) uno striscione.

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Quello striscione è stato poi affisso al di fuori, a fianco all'altro. Indignati/e da questo trattamento verso chi è solamente intervenuto a un'iniziativa pubblica (seppur con decisione) siamo saliti/e per entrare e partecipare anche noi al dibattito. La Polizia è intervenuta bloccandoci l'accesso a quella che era di fatto un'assemblea aperta alla cittadinanza (!!) dicendoci che '' o ve ne andate con le buone o con le cattive'' (!!!), senza spiegarci che intendessero esattamente con ''cattive'' (volevano forse alludere che ci avrebbero cacciati con la violenza solamente perchè volevamo partecipare? Mah!). Abbiamo chiesto conto di questo trattamento a dei consiglieri comunali e assessori lì presenti, che hanno praticamente fatto spallucce e ci hanno detto che loro non potevano farci nulla. La Polizia impedisce con la forza a un gruppo di cittadine e cittadini di partecipare a un'assemblea pubblica organizzata nel Comune e l'amministrazione non può farci nulla. Il vuoto pneumatico provocato dall'assenza di politica nei piani e nelle intenzioni di chi amministra questa città, incapace di dire ''questo è giusto, questo no; ci schieriamo da questa parte, non da quella'', è drammatico. L'eterno limbo dello stare in mezzo parandosi dietro lo scudo della non meglio specificata libertà d'espressione.

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Dopo un po', vista l'impossibilità di entrare, siamo scesi/e fuori aspettando la fine dell'iniziativa. Al termine, gli organizzatori, vescovo compreso, si sono dileguati all'istante fuggendo di fatto da qualsiasi forma di confronto. Siamo rimaste/i ancora qualche minuto all'esterno chiedendo spiegazioni ai rappresentanti del Comune che hanno saputo solamente dirci che la prossima volta possiamo organizzare un'iniziativa sul tema anche noi.

Come se non sapessero che il punto è un altro. Il punto è che non vanno ritenute legittime iniziative di questo tipo. Sabato 25 Novembre a Roma 100mila donne hanno sfilato per la città contro la violenza di genere e l'eco che è arrivata a Frascati è stata un'iniziativa in cui il Comune ha dato spazio al vescovo e pro-life associati per dire cosa le donne possono e non possono fare col proprio corpo.

L'obiezione di coscienza uccide. Nel solo Lazio il numero di medici obiettori arriva all'80%, mettendo di fatto in pericolo la vita delle donne, costrette a subire una genitorialità non voluta o a ricorrere a pericolosi aborti clandestini.

Questa situazione è allarmante. Noi donne vogliamo scegliere sui nostri corpi senza che nessuno, tantomeno uomini e vescovi, ci dicano cosa fare; vogliamo e pretendiamo un aborto libero, sicuro, gratuito e depenalizzato ovunque, soprattutto nelle strutture di sanità pubblica.

Chiediamo spiegazioni a questa amministrazione per aver concesso l'esistenza di un evento medievaleggiante di questo tipo nella nostra città e per aver impedito con la forza a dei cittadini/e di parteciparvi.

Continueremo ad affrontare questa tematica e ad opporci, in futuro, ad altre iniziative simili.

''Contro medici ed obiettori, più diritti e consultori.''


Commenti  

# ALESSANDRO 2017-12-02 18:54
LA VITA è SACRA
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# Bernardo Iodice 2017-12-02 23:07
Che bell'esempio di democrazia hanno dato queste femministe di altri tempi! Come si é "permesso" il Comune di Frascati a concedere la Sala degli specchi a gente che vuole difendere la vita dall'embrione alla morte? E chi é il Vescovo per arrogarsi il diritto di pote dire la sua opinione? Nella sanità solo medici abortisti: questa la richiesta urlata! E se non sei della mia idea, sei un soggetto medievaleggiante! E poi volevano solo intervenire per dire la loro opinione: poverette! Non hanno consentito loro di poter scandire i loro slogan "Il corpo é mio e lo gestisco io!" "Aborto libero, gratuito e sempre". E se la polizia interviene con moderazione, si ripete ancora una volta lo schema del vittimismo d'epoca!
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# Roberto 2017-12-03 03:27
Completamente dalla parte delle donne che vogliono la libertà di scelta se abortire o no!Verissimo, sono loro ha dover scegliere no la chiesa,né li obiettori..né altri! Lo Stato attraverso la sanità le deve supportare in tutto e per tutto.
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# Libero Cittadino 2017-12-03 16:32
Citazione Bernardo Iodice:
Che bell'esempio di democrazia hanno dato queste femministe di altri tempi!

Il principio democratico è ben chiaro a queste ragazze e ragazzi. La stessa cosa non si potrebbe certamente dire per chi ha presieduto questo convegno, in primis il monsignor Martinelli, Tarzia & co, considerando che è stata negata ad un gruppo di cittadini la possibilità di partecipare ad un INCONTRO PUBBLICO (ed è questo il fatto veramente GRAVE), ed anzi, cosa ancor meno rassicurante e che rasenta il grottesco, sono state allontanate dalla Sala degli Specchi alcune ragazze e donne, evidentemente colpevoli d'avere un'opinione contrastante con quella della maggioranza dei presenti al convegno, e per questo giudicate "provocatrici" ed "arroganti". Ripeto, allontanate per le loro opinioni da un incontro PUBBLICO, su un tema ETICO e POLITICO che riguarda TUTTI i cittadini, in primis le donne.
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# Libero Cittadino 2017-12-03 16:36
Citazione Bernardo Iodice:
Che bell'esempio di democrazia hanno dato queste femministe di altri tempi!


Probabilmente signor Bernardo Iodice il concetto risulterà avulso per lei, ma le scelte sul corpo ed il benessere di una donna non sono cose che la riguardano, ne' che riguardano me, o la Tarzia oppure un vescovo, ma riguardano la donna stessa, colei che vive quel corpo e quella vita.
Perché sa, il problema è che per colpa di persone che la pensano come questi qui, (ed a quanto pare come lei), a maggior ragione se si tratta di MEDICI che in nome dell'obiezione di coscienza si permettono di non adempiere al compito di salvaguardare la vita della persona che chiede loro assistenza
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# Libero Cittadino 2017-12-03 16:37
Citazione Bernardo Iodice:
Che bell'esempio di democrazia hanno dato queste femministe di altri tempi!

beh di recente a Catania ha perso la vita una donna, Valentina Milluzzo, insieme ai due gemelli che portava in grembo.
Nonostante le gravi complicazioni del caso il ginecologo che la assisteva, poiché obiettore di coscienza, ha deciso di non intervenire, e ciò non ha fatto altro che aggravare la situazione portandola nel giro di poche ore alla morte. Per quanto mi riguarda questo è omicidio.
Mi chiedo se questo sia tollerabile, civile, umano in una società come la nostra, visto che dobbiamo ancora tener conto della parola di Dio e di chi ne fa le veci piuttosto che dar peso alle esigenze, necessità e diritti di una donna (poichè di DIRITTI si parla, dato che c'è una LEGGE sull'aborto che a figuri come la Tarzia o il Martinelli poco va giù).
Percui si risponda da solo, sempre che lei ne sia capace.
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# Bernardo Iodice 2017-12-04 23:30
Leggo con colpevole ritardo le note di "Libero cittadino" al quale voglio far notare una sola cosa: io firmo le mie osservazioni con nome e cognome e altri scelgono la strada dell'anonimato. Dal momento che sono abituato a ragionare con esseri senzienti e non con sigle, mi avvalgo della facoltà di non replicare. Qualora "Libero cittadino" uscisse allo scoperto con nome e cognome, sarei ben lieto di confrontarmi con lui in qualsiasi sede pubblica o privata!
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# Stefano Gallozzi 2017-12-05 14:59
Citazione Libero Cittadino:
[quote name="Bernardo beh di recente a Catania ha perso la vita una donna, Valentina Milluzzo, insieme ai due gemelli che portava in grembo.
Nonostante le gravi complicazioni del caso il ginecologo che la assisteva, poiché obiettore di coscienza, ha deciso di non intervenire, e ciò non ha fatto altro che aggravare la situazione portandola nel giro di poche ore alla morte. Per quanto mi riguarda questo è omicidio.

Non potrei essere più d'accordo! Un medico che si rifiuta di fare il suo lavoro portando alla morte di un paziente dovrebbe andare in galera dove potrà riconciliarsi con il suo Dio che gli ha ordinato nella propria coscienza di sostituirsi a lui uccidendo quella persona.
Detto questo ben venga l' obiezione di coscienza... è un diritto come dovrebbe essere un diritto quello di mettere a pulire i cessi tutti quelli che si rifiutano di fare il proprio lavoro!
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# Libero Cittadino 2017-12-06 13:50
Citazione Bernardo Iodice:
Dal momento che sono abituato a ragionare con esseri senzienti e non con sigle, mi avvalgo della facoltà di non replicare.

Sorrido alla sua provocazione, ma è libero di fare ciò che vuole.
Penso d'averle dato modo tuttavia d' essere abbastanza senziente da non farmi considerare solo come una sigla, e nel caso lei non volesse rispondere mi lascia pensare che abbia delle difficoltà a controbbattere a quanto le ho scritto.
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# Bernardo Iodice 2017-12-06 22:50
Caro "Libero cittadino" per me Lei resta una sigla che non merita risposta! Io l'ho sfidato ad un pubblico confronto e Lei resta trincerato dietro una sigla! Ognuno si comporta come "ditta il cor". E con questo chiudo: non ho voglia di sentirLa (come sigla, ovviamente!). Buon Natale!
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