STORIE | Basilica di Santa Maria Maggiore, storia della miracolosa nevicata di agosto
Pubblicato: Sabato, 24 Aprile 2021 - Giulia Bertotto
ROMA (attualità) - L'interno della basilica è meraviglioso: mosaici colorati ancora scintillanti illustrano le storie dell'Antico Testamento e dell'infanzia di Cristo contenute nei Vangeli apocrifi
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La Basilica di Santa Maria maggiore è una delle quattro basiliche papali di Roma (con San Pietro, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura), venne costruita durante il pontificato di Papa Liberio, ma poi restaurata da Papa Sisto III dal 432 venne edificata per il culto della divina maternità della Madonna. Infatti, il Concilio di Efeso del 431 sanciva dottrinalmente che Maria fosse Theotokos, cioè Madre di Dio. L'importanza di questa data è immensa nella cultura occidentale, stabilendo l'importanza della figura mariana nel disegno della salvezza.
L'imponente struttura conserva ancora il suo nucleo paleocristiano, sul quale si sono aggiunti arricchimenti e modifiche dei secoli successivi. Secondo la tradizione la Madonna apparve in sogno a Papa Libero suggerendogli di far costruire una basilica in un luogo che Lei avrebbe indicato con un evento miracoloso. La mattina del 5 agosto la piazza si riempì di neve, una fitta coltre nella calura estiva imbiancò la piazza del rione Esquilino. In memoria di questo evento soprannaturale il 5 agosto di ogni anno una cascata di petali bianchi viene fatta scendere durante la messa del mattino e nel vespro della sera.
La prima basilica era costituita da tre navate. L'interno della basilica è meraviglioso: mosaici colorati ancora scintillanti illustrano le storie dell'Antico Testamento e dell'infanzia di Cristo contenute nei Vangeli apocrifi. Una splendida raffigurazione è quella che tecnicamente si chiama etimasia, ossia il trono di Gesù vuoto, con le insegne di Cristo. Questa raffigurazione simbolica indica la maestà divina che governa il mondo ma non può essere raffigurata, non può essere espressa in un'immagine per via della sua potenza e grandezza. Quel trono vuoto sta anche a significare l'attesa del giudizio universale. Il pavimento è in marmo cosmatesco (marmorari romani e un certo stile).
Nel Quattrocento venne impreziosita con l'oro del soffitto, forse proveniente dal Perù. Gli interventi e le aggiunte furono tantissimi, come la costruzione della Cappella Paolina di Papa Paolo V Borghese, che volle qui la cappella di famiglia.
Il suo campanile svetta verso il cielo mostrando a tutta la capitale la sua maestosità: è alto 75 metri ed è il più alto di Roma, con 5 campane e un orologio aggiunto nell'Ottocento.
Foto tratta dal sito www.hotelcolosseum.com