Il lupo inchiodato sotto il portale spedisce Rocca Priora sul sito di National Geographic

Pubblicato: Mercoledì, 22 Novembre 2017 - redazione cronaca

lupi national georaphicROCCA PRIORA (cronache) - La vicenda dello scorso mese accaduta ai Castelli romani è stata associata alle molte registrate in altre zone d'Italia. Provincia leader nel vilipendio del cadavere di lupo è quella di Grosseto

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Una storia chiusa e che ha anche un presunto responsabile: un pastore di 62 anni che, stanco di assistere alla decimazione del suo gregge da parte dei lupi, ne ha "trovato uno morto" - così avrebbe riferito ai carabinieri della locale Stazione - e quindi, raccoltolo, lo avrebbe inchiodato per una zampa ad un palo ed esposto sotto il portale di ingresso a Rocca Priora.

Una vicenda che, risalente a poco meno di un mese fa, ha scosso l'opinione pubblica roccapriorese e castellana in generale e che, dopo qualche settimana di quiete ha trovato una nuova cassa mediatica addirittura nella prestigiosa testata web del "National Geographic Italia".

magico natalePai

Così, la vicenda del lupo di Rocca Priora - che nessuno ha più dubbi che tale sia - della quale si sarebbe reso protagonista l'ultrasessantenne "pastore stornellatore", viene associata dalla prestigiosa rivista di scienze ad altre di simile tenore occorse durante questi anni in varie zone d'Italia.

Insomma: l'idea di ammazzare un lupo, specie protetta dalla legge 157/92 e la cui uccisione è punita agli articoli 544bis e 544ter del Codice penale, è tutt'altro che originale e chi perpreta questo genere di azione, a cui dopo l'uccisione segue il vilipendio del cadavere (spesso mutilato) dell'animale delinea un profilo criminale ben definito.

tecnocasa2agenzia servizi

Nell'interessante articolo di "National Geographic", a firma di Lisa Signorile (LEGGI l'articolo), Rocca Priora viene affiancata ad altre località italiane nelle quali sono stati compiuti gesti simili: tra i casi più recenti ci sono quello di Coriano (Rimini), con un lupo ucciso a colpi di forcone e lasciato alla fermata del bus, quello di Pitigliano (Livorno) ad inizio anno con un lupo decapitato e lasciato in mezzo alla strada, quello di Pergola (Pesaro).

Ma insomma, negli anni scorsi si è andati da Cuneo a Bari, con la provincia di Grosseto che è diventata leader nella macabra classifica dei lupi uccisi ed esposti. Lupi che, secondo le stime del WWF, muoiono in Italia in circa 3-400 esemplari, la grandissima parte dei quali per mano dell'uomo.

petra nov2017 1

 

Quale, dunque, il profilo criminale dell'ammazzatore di lupi? Quello di un soggetto che si sente vessato dalle istituzioni e che vuole farsi vendetta ma allo stesso tempo vuole proteggere le popolazioni dai lupi. Esattamente il profilo descritto nello stornello del pastore di Rocca Priora. Proprio nel caso dei Castelli romani, l'articolo di National Geographic evidenzia come le dichiarazioni del pastore 62enne "stonino" con quello che è il dato nazionale ufficiale che parla di un'incidenza di morte dei capi di bestiame (ovini per lo più) provocata da lupi pari a circa lo 0,6%. Qualcosa di molto diverso dalle decine di pecore che sarebbero state uccisi dai lupi nei boschi dei Castelli romani.

Una cosa è certa: di questa pubblicità Rocca Priora non aveva decisamente bisogno.


Commenti  

# antonio 2017-11-22 18:49
Chi dice che sia un lupo? Dubbi ce ne sono ancora, sino a quando gli enti competenti non avranno fornito dati certi. O si hanno altre notizie?
Perché non si prova a chiedere al parco dei castelli romani se il pastore ha chiesto formalmente soldi per indennizzare i presunti capi uccisi?
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione