Covid | Scuola, 3 italiani su 10 bocciano la DAD. Il sondaggio

Pubblicato: Lunedì, 05 Aprile 2021 - redazione attualità
ROMA (attualità) - È quanto emerge da un sondaggio che ha coinvolto duemila intervistati, realizzato dall'Istituto Demopolis e promosso dall'impresa sociale 'Con i Bambini' 
 
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Ad un anno dall'esordio della Didattica a distanza, solo 3 italiani su 10 approvano il nuovo metodo di scuola, mentre il 54% ne da' un giudizio totalmente negativo. Un quadro ancora piu' critico se si considera solo il campione di genitori con figli tra i 5 e i 17 anni (il 60% boccia la Dad), mentre sale la percentuale di gradimenti tra gli insegnanti (la ritiene negativa solo il 42% degli intervistati). È quanto emerge da un sondaggio che ha coinvolto duemila intervistati, realizzato dall'Istituto Demopolis e promosso dall'impresa sociale 'Con i Bambini' e presentato in streaming sulla pagina Facebook dell'associazione.

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Anche se genitori e insegnanti riconoscono i passi avanti fatti in questi mesi (per il 67% la Didattica a distanza si e' strutturata meglio dopo la fase emergenziale), resta il problema dell'orario (il 48% del campione pensa che sia ridotto) e quello, ancor piu' grave, delle disuguaglianze: per il 51% degli italiani la Dad non garantisce lo stesso accesso a tutti gli studenti. Per i genitori l'elemento piu' critico della scuola a distanza e' la distrazione degli studenti nel corso delle lezioni (73%), mentre subito dopo emerge la condizione emotiva di ragazzi e ragazze (63%) e la scarsa dotazione tecnologica delle famiglie (51%). Non dissimile l'opinione degli insegnanti, preoccupati dalla poca concentrazione degli alunni (77%), dai problemi di rete (68%) e dalle disuguaglianze nelle possibilita' di accesso alla Dad (62%). Ma oltre al problema formativo e tecnologico, per i genitori resta soprattutto la difficolta' nella gestione del carico di lavoro che ricade su di loro: il 61% di chi ha figli alle elementari lo ritiene eccessivo. Per quanto riguarda gli strumenti, invece, se il 75% utilizza tablet e pc, c'e' ancora un 16% di studenti che segue le lezioni tramite smartphone. L'aspetto maggiormente negativo per bambini e ragazzi, secondo i genitori intervistati e' stata l'assenza di relazione con i compagni (83%), seguita dal livello di attenzione basso (65%) e la tendenza all'isolamento (61%).

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Promosso pero' il lavoro di dirigenti scolastici e docenti: il 61% dei genitori ha ritenuto adeguato il comportamento degli insegnanti. Al di fuori dell'emergenza, pero', la Dad non sembra trovare molti sostenitori: il 65% dei genitori la vorrebbe solo per casi di distanziamento forzato. Accolta con favore, invece, la proposta del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di tenere aperte le scuole anche d'estate (gradita dal 70% degli intervistati), organizzando attivita' educative gratuite (teatro, sport, musica, lingue straniere).
 
"In quest'ultimo anno la didattica a distanza ha tenuto in piedi un'idea di scuola seppur con molte difficolta' per famiglie, ragazzi e insegnanti- ha commentato Marco Rossi Doria, vicepresidente di 'Con i Bambini'- la Dad non e' il demonio, ci ha permesso di mantenere un legame con la scuola ed e' stata necessaria in tutto il mondo. Ma ora non e' piu' sufficiente. Dobbiamo recuperare la dimensione affettiva e di socialita' perche' l'esperienza vissuta con grande responsabilita' da bambini e ragazzi e' pari solo a quella dei loro bisnonni. Non puo' essere pero' solo un compito della scuola, in generale l'educazione dei minori e' una responsabilita' di tutta la comunita'. Ed e' una consapevolezza che, come conferma il sondaggio, cresce rapidamente nel Paese. Occorre implementare e consolidare patti educativi, alleanze nel tempo tra scuola, famiglie, civismo educativo e istituzioni locali, per uscire da questa crisi ma soprattutto per costruire una societa' piu' equa, matura e responsabile".
 
"L'indagine- ha spiegato il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento- conferma il costo sociale ed evolutivo imposto dall'emergenza e dalla chiusura prolungata delle scuole su bambini e ragazzi, con effetti consistenti sull'incremento delle disuguaglianze e della poverta' educativa tra i minori nel nostro Paese. Nell'anno del Covid, un vastissimo orizzonte di normalita' relazionale, di dinamiche sociali, di occasioni di apprendimento e' stato precluso ai minori. L'83% dei genitori testimonia come l'aspetto maggiormente negativo nella didattica a distanza, per bambini e ragazzi, sia stata l'assenza di relazioni con i compagni". (Dire)