A Frascati i dirigenti fanno politica e il Commissario approva: stavolta sul piatto ci sono 10 milioni di €

Pubblicato: Giovedì, 18 Marzo 2021 - Federico Smacchi

FRASCATI (attualità) - Maxiprogetto di rigenerazione urbana in 7 quartieri della città. Ma serve anche una “rigenerazione” politica

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Mastrosanti è caduto. Appena un mese fa 10 consiglieri comunali rassegnavano le dimissioni decretando la fine di una pagina amministrativa deludente per la città. Cosa abbiamo oggi? Un Commissario prefettizio che timidamente firma la sua seconda delibera, ancora una volta a tema edilizio, ancora una volta su proposta di un dirigente.

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A Frascati la politica ha fatto una brutta fine e con lei la comunicazione istituzionale. Come al solito, e succede anche nei periodi di “normale” amministrazione, sono e saranno gli atti ufficiali a parlare per Palazzo Marconi. E va sottolineato per chiarezza, si parla della delibera n.2 del 5 marzo 2021.

10 milioni di euro richiesti direttamente allo Stato passando per la Città Metropolitana. Un maxiprogetto per la rigenerazione urbana della periferia di Frascati che interesserà i quartieri di Cocciano, Vermicino, Macchia dello Sterparo, Colle Pizzuto e Spinoretico. il Comune ha preso atto dell’esistenza di innumerevoli situazioni di disagio abitativo e socio-economico, dell’inesistenza e dell’inadeguatezza di servizi fondamentali, purtroppo assenti in quelle zone più lontane dal turistico centro città.

A Frascati la politica ha fatto una brutta fine ma gli interventi in programma sembrano dimostrare l’esatto contrario. Qualcosa non torna. La paternità politica dell’iniziativa è sconosciuta, ma c’è da aspettarsi che qualcuno la rivendichi, magari dopo aver letto questo articolo. Sconosciuta poi, fino ad un certo punto visto che la proposta viene dal dirigente del servizio opere e lavori pubblici, l’ing. Riccardo Basili.

In ogni caso, stiamo parlando di un maxiprogetto di edilizia pubblica che almeno a leggerlo sembrerebbe pane da campagna elettorale. Se il piano sarà portato a termine seguendo pedissequamente la relazione tecnica che lo accompagna (perché su questo c’è sempre da mettere la mani avanti), sarebbe una bella vittoria per la città, una redistribuzione delle risorse a consumo zero di suolo, in ottica sostenibile, in grado di fornire servizi di buona qualità a quelle fasce più svantaggiate della popolazione. A tratti non sembra vero.

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“Dare risposte durature, introducendo soluzioni “più naturali” ed “ecosostenibili”, utilizzando elementi di innovazione tecnologica in grado di raggiungere elevati standard prestazionali in tema di risparmio energetico, basso impatto e consumo di risorse idriche”, così si legge nella proposta di delibera, poi approvata dal Commissario, con la ciliegina sulla torta: non è previsto alcun costo a carico dell’Amministrazione.

Tra abusivismo, alloggi popolari costruiti nel secondo dopoguerra, degrado diffuso e scarsa attenzione (come sempre) da parte della politica nazionale, la periferia di Frascati di problemi ne ha eccome. E a quanto pare sono i dirigenti del Comune ad aver preso in mano le redini della situazione, con il Commissario prefettizio la cui utilità, per il momento, è limitata alla firma, fondamentale per procedere. Uno scenario complicato da decifrare, e non resta che lasciare ai lettori l’ardua sentenza.
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