STORIE & METALLO - Quel volo di Gagarin diventato leggenda nell'epopea della corsa allo spazio

Pubblicato: Mercoledì, 20 Gennaio 2021 - redazione attualità

gagarin 50kopeki urss ilmamilioROMA (storia & metallo) - Ad aprile ricorrono i 60 anni del primo uomo nel cosmo

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"Quell'aprile s'incendiò, al cielo mi donai, Gagarin figlio dell'umanità...", cantava Claudio Baglioni nel 1977.

Un'epopea così lontana e quasi oggi incomprensibile che, pure, fece di Jurij Gagarin il primo uomo a vedere la Terra dallo spazio: il primo cosmonauta a varcare il confine impalpabile dell'atmosfera ed a vedere il vero colore dell'Universo: il nero.

 

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Il 12 aprile 1961, 3 anni e mezzo dopo il volo sperimentale dello Sputnik2 con a bordo la cagnetta Laika (primo essere vivente nello spazio), Gagarin - un ometto minuscolo promosso "sul campo" a maggiore durante il suo volo, un ometto alto appena 1,57 metri - veniva sparato verso il cosmo.

Erano le 9.07 quando il razzo che portava la Vostok 1 in orbita lasciò il suolo della base spaziale di Bajkonur in Kazakistan. Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche.

 

Il suo volo intorno al pianeta madre a bordo della navicella Vostok 1 durò 1 ora e 48': giusto il tempo di percorrere un'orbita intorno alla Terra e di riatterrare in paracadute.

Quello di Gagarin fu un volo epocale che lo rese famosissimo in tutto il mondo e che fece dell'URSS la prima nazione in grado di inviare un uomo nello spazio. I sovietici nella corsa al cosmo si ritrovarono primi e tali rimaserono sino al luglio 1969 quando, invece, gli Stati Uniti spedirono l'uomo sulla Luna.

 

L'impresa di Gararini venne celebrata per anni in tutto il mondo ed ancora oggi resta il caposaldo attorno al quale è stata poi costruita l'intera sfida dell'uomo nella conquista dello spazio.

Jurij , ormai colonnello e collaudatore dell'areonautica sovietica, morì il 27 marzo del 1968 in un banale ma non per questo meno misterioso incidente col suo caccia. Aveva appena 34 anni e non fece in tempo a vedere Armstrong mettere piede sulla Luna.

Tra i tanti riconoscimenti, anche postumi, qui si propone la semplice ma non per questa meno evocativa moneta emessa dall'URSS nel 1981 in occasione del ventennale del lancio del Vostok 1. Una moneta da 1 rublo, in lega rame-zinco-nichel che ben celebra un'epoca. Per quanto di valore modesto, la moneta è di un certo significato: al rovescio figura Gagarin sovrastato dalla falce e martello, tra due razzi.

Quest'anno ricorrono i 60 anni da quei giorni così lontani in cui lo spazio apparve un po' meno misterioso e buio.

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Per quest'anno è però particolarmente attesa anche un'altra moneta (che sarebbe però meglio definire medaglia) che il Camerun, nell'ambito della serie spaziale avviata qualche anno fa, intende dedicare al cosmonauta sovietico. Il rovescio della moneta, che immortala Gagarin col grande casco bianco in testa sormontato dall'iscrizione CCCP, all'interno della navicella.

Un omaggio in tiratura estremamente limitata (appena 500 pezzi) in un conio da 3 once in argento antichizzato (al dritto) e colorato (al rovescio) di sicuro forte impatto.

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