STORIE| Roma e la nevicata del 1985: l’evento storico rimasto nell’immaginario collettivo

Pubblicato: Martedì, 12 Gennaio 2021 - redazione attualità

 

ROMA (attualità) – Il 6 gennaio del 1985 la Capitale venne avvolta da una copiosa precipitazione nevosa, rimasta nella memoria di chi la vide

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Chi c’era, non può dimenticarlo. Era il 6 Gennaio 1985, Epifania.

Il generale dell’Aeronautica Andrea Baroni, al quale capitava spesso di intervallarsi con l'indimenticato colonnello Edmondo Bernacca, aveva illustrato già la sera prima, con il suo modo sempre garbato ed esaudiente, l’ondata di gelo che stava per attraversare il Centro Italia.

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Erano le mitiche ‘Previsioni del tempo’ di Rai 1, un servizio che a guardarlo oggi, con tutti i mezzi tecnologici e le numerose applicazioni per smartphone a disposizione, fanno sicuramente sorridere i più giovani. Eppure quei cartelloni fatti di adesivi, di nuvole, si soli, di strisce ondulanti e numeretti, erano l’unico appiglio per capire cosa sarebbe successo da lì a poco nei cieli delle città. E tutta l’Italia stava lì a guardare, alle solita ora, con curiosità e attenzione.

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Quando Baroni fece vedere il gelo che in previsione avrebbe avvolto anche a Roma qualcuno sussurrò: “Chissà….”. Ma era giusto per dire. A Roma, infatti, le scene che si vedevano tradizionalmente a Milano, a Trento, a Bergamo o a Bologna erano un film inedito. Così quell'avverbio che circolò nella testa di qualcuno, sparì quasi subito, inghiottito dalle faccende quotidiane. Ancora qualche ora e la normale vita quotidiana sarebbe ripresa per tutti. Le feste erano praticamente finite. Il Natale e il Capodanno erano alle spalle. Il 7 gennaio tanti studenti romani sarebbero tornati a scuola, così come migliaia di lavoratori. Invece accadde l’impensabile. Roma non solo fu investita dall’ondata di gelo, ma fu anche sommersa in poche ore dalla neve.

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Per chi era bambino fu un evento di portata epocale (e mai più ripetuto in quelle dimensioni). La città si mostrò completamente ricoperta da una coltre bianca e morbida che cinse i quartieri centrali e periferici della città eterna, dal Colosseo al Cupolone, da piazza di Spagna a piazza Navona, teatro della tradizionale festa della Befana: tutti i simboli di Roma furono imbiancati e resi irripetibili da una singolare bellezza.

Calarono, affermano i dati storici, circa 15 centimetri di neve tra lo stupore generale. L’evento, inevitabilmente, provocò la chiusura degli aeroporti di Ciampino e Fiumicino e causò anche il blocco della circolazione ferroviaria: solo il 10% dei treni continuarono a percorrere le ferrovie. Le scuole furono chiuse, tra la felicità incontrastata dei ragazzi e dei bambini che si riversarono in massa nei parchi e nelle strade per sfidarsi a palle di neve o improvvisare clamorose discese seduti sui bustoni di plastica o pezzi di legno ritrovati in qua e là. Non da meno furono anche i grandi, a cui sicuramente lo scenario fu per certi versi inedito.

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Zuccotti, giubboni, calzettoni di lana, stivali e sciarpe sbucarono fuori dall’armadio. In tanti, in quelle ore, vestiti alla rinfusa con una policromia singolare, non si vollero perdere la visione di una città che così non s’era mai vista almeno dal 1956. Ci fu anche chi si organizzò per bene, prese gli sci e attraversò Piazza di Spagna come fosse a Cortina. Cartoline indimenticabili.

Certo, non pochi furono gli impedimenti alla circolazione stradale,  le gelate successive crearono un bel po' di problemi a numerosi quartieri. Ma almeno quella volta tutto fu lasciato alle spalle. Le polemiche, senza i social, i telefonini, e la tecnologia martellante dei nostri giorni, lasciò solo lo spazio alla meraviglia, al gioco, alla novità, a qualche foto ricordo sparsa qua e là o, per i più fanatici,  qualche filmino amatoriale che oggi può essere ritenuto un documento storico a tutti gli effetti.

Per i prossimi giorni di questo inverno 2021 qualcuno ha ipotizzato, anche se con grande prudenza, che la prossima settimana possano verificarsi eventi vicini a quelli del 1985. Ogni giorno, però, la previsione cambia e per il momento è bello comunque ricordare quell'evento di oltre trent'anni fa che è rimasto nella memoria collettiva di chi ebbe la fortuna di ammirarlo.

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