STORIE | Termopolio di Pompei, la tavola calda antica duemila anni
Pubblicato: Mercoledì, 30 Dicembre 2020 - Giulia Bertotto
ROMA (attualità) - La parole termopolio deriva da thermopolium e deriva dalle parole caldo “termo” e “vendere”, dunque vendere alimenti o bevande calde
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Era il 24 ottobre 79 d.C. quando un'eruzione del Vesuvio fermò il tempo a Pompei. Questa data coincide anche con il principale e più devastante evento eruttivo in epoca storica. Secondo gli storici i morti furono 16.000.
Questo dramma che ha coinvolto diverse città ha però cristallizzato un'epoca con le sue tradizioni, usanze, commerci, relazioni e cultura.
I cadaveri restarono intrappolati nel materiale piroclastico tra pomici roventi e ceneri. Il 26 dicembre scorso l'ultimo ritrovamento e la notizia ha subito fatto il giro del mondo. Si tratta di un termopolio intatto. La parole termopolio deriva da thermopolium e deriva dalle parole caldo “termo” e “vendere”, dunque vendere alimenti o bevande calde.
Una bottega alimentare ambulante, un banco da street food, diremmo oggi. Questo tipo di antenato del bancone da bar si conserva anche ad Ostia, a Roma, ed Ercolano. I termopolia, a quanto pare, avevano come concorrenti i caupone, una sorta di trattorie. Attorno al termopolio però non ci si sedeva, ma si mangiava in piedi o tornando già sul “posto di lavoro”. Si mangiavano soprattutto farinacei focacce e schiacciate. A Pompei infatti si producevano circa 80 tipi di pane. Si consumavano anche fave e pesce. Come dolci i datteri, pinoli e miele cotto.
Ma torniamo al nostro termopolio. All'esterno il bancone è “decorato con un tema mitologico, una Nereide che cavalca uno straordinario ippocampo dal corpo trasformato in un arcobaleno di colori" ha spiegato il direttore dell'aera archeologica, massimo Osanna. Figurano anche un gallo, un cane al guinzaglio, due oche germane con colori vivissimi.
È stato ritrovato perfino del cibo in una pentola, un capretto cucinato con lumache e anche una sorta di riso con carne e pesce, una paella ante litteram hanno commentato gli esperti, carichi di entusiasmo.
Insomma anche i nostri antenati della colonia romana amavano fermarsi per strada a fare uno spuntino magari scherzando con il ristoratore e gli altri clienti. Possiamo immaginare prima della terribile esplosione, le strade in fermento, gli odori di spezie nelle vie, i vini succosi, la folla di animali, negozianti e mercati.
Proprio vicino al bancone e stato ritrovato anche lo scheletro di un cagnolino, probabilmente già accanto all'uomo come animale da compagnia (anche se in modo diverso da noi oggi) e i resti di due uomini. Questo ultimo ritrovamento ci restituisce un dramma umano immenso e un dono inestimabile della Storia.
Foto da AdnKronos.