Piano assetto riserva naturale Acquafredda, Novelli: "Ma quale speculazione edilizia!"

Pubblicato: Mercoledì, 16 Dicembre 2020 - redazione politica

novelli vincenzo4 ilmamilioROMA (politica) - Il presidente della commissione regionale Agricoltura e Ambiente parla dell'importante passaggio istituzionale

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Sul tavolo della Commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio è in discussione il Piano d’Assetto della Riserva Naturale di Acquafredda, situata nella zona nord-ovest di Roma, fa parte del sistema ambientale Ponte Galeria-Arrone ed ha una superficie di 250 ettari.

Ne abbiamo parlato con il presidente della Commissione Valerio Novelli.

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Prima di tutto Presidente Novelli ci può spiegare cosa è un Piano d’Assetto?

Il Piano d’Assetto è lo strumento legislativo che fornisce regole certe alla vita di un Parco o di una Riserva Naturale. Regolamenta, ad esempio, la tutela ambientale, lo sviluppo dell’intera area, il settore agricolo all’interno dell’area stessa e la fruizione da parte degli utenti. E’ uno strumento fondamentale e che è stato trascurato da troppo tempo dalla Regione Lazio. All’atto del mio insediamento ho trovato un completo abbandono della materia con Parchi e Riserve Naturali importanti con Piani d’Assetto adottati ma non approvati da 15,20 ed anche 30 anni in alcuni casi. Una situazione disastrosa alla quale bisognava porre assolutamente rimedio.

 

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In che modo è intervenuto su questa problematica?

Con gli emendamenti che ho presentato nei bilanci passati siamo riusciti a potenziare la Direzione Parchi e con una sinergia tra la Direzione stessa, l’Assessorato e la Commissione, iniziando a lavorare sui singoli Piani di ogni Parco. Da subito la Commissione ha dato un indirizzo politico preciso dando priorità a questi strumenti legislativi una volta finita l’istruttoria, partendo dall’ascolto dei territori e delle loro esigenze, passando al confronto con tutte le forze politiche per arrivare all’approvazione in Consiglio Regionale in maniera precisa e condivisa da tutti. Ormai abbiamo superato il giro di boa di metà legislatura e posso rivendicare con orgoglio l’approvazione di quattro piani d’Assetto di aree altrettanto importanti, quando in passato, in tutte le precedenti legislature, si è arrivati ad approvare un solo piano d’assetto. Pensiamo a Parchi come: Appia Antica, Insugherata, Gran Sasso e Monti della Laga e Decima Malafede. Ora la Riserva Naturale di Acquafredda sarà il quinto ed in contemporanea stiamo lavorando al sesto che è quello della Riserva Naturale della Marcigliana. Il mio obiettivo è quello di arrivare all’approvazione di tutti i piani d’assetto entro fine legislatura.

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Andando nello specifico della Riserva Naturale di Acquafredda, sono sorte delle polemiche da parte dei Verdi e di alcune associazioni ambientaliste che la accusano di voler fare all’interno del Parco, tramite un suo emendamento, una speculazione edilizia…

Non c’è niente di più falso e sbagliato di queste dichiarazioni che ho letto anche io ed ho sentito il dovere di ripristinare la verità. L’emendamento contestato, se così vogliamo chiamarlo, non fa altro che allineare il Piano d’Assetto del Parco alla legge 14/2006 sulla diversificazione agricola. E’ una legge che abbiamo riformato di recente, sempre grazie al lavoro svolto in Commissione, inserendo i concetti di multimprenditorialità e multifunzionalità. In buona sostanza l’imprenditore agricolo ha la possibilità di diversificare la sua attività ma entro limiti prestabiliti, l’attività agricola deve rimanere preminente e l’attività connessa (agriturismo, ristorante, maneggio, agricoltura sociale, ippoterapia o laboratorio di trasformazione e vendita al dettaglio dei propri prodotti ad esempio) deve svolgersi esclusivamente all’interno dell’attività agricola. Stiamo parlando di sviluppo sostenibile e non certo di colate di cemento o mega alberghi come ho letto su queste ricostruzioni fantasiose. Io ho una cultura ed una derivazione politica che nasce nell’ambientalismo e non potrei mai permettere che un mio atto legislativo dia il via a ciò che ho sempre combattuto.

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Un aiuto, quindi, anche in un periodo di crisi come questo legato alla pandemia da Covid 19?

Il lavoro sulla legge 14/2006 è stato portato a termine ben prima dell’emergenza, proprio perché eravamo consci che le aziende agricole avessero bisogno di uno strumento così importante e moderno. Oggi lo scotto di questa crisi sanitaria ed economica lo stanno pagando molto anche loro, ecco perché uno strumento del genere è fondamentale quando parliamo di Parchi e Riserve Naturali della nostra Regione. L’idea e la sfida della Commissione Agricoltura e Ambiente, tematiche riunite per la prima volta in una Commissione ed in un Assessorato, è propria quella di coniugare e far convivere l’anima agricola e quella ambientalista verso un’ottica di crescita e sviluppo delle aziende nel rispetto e nella tutela del territorio circostante. E’ questo il valore aggiunto che voglio lasciare quando il mio incarico da Presidente sarà terminato.colline201023 ilmamilio