Ciampino, Italia Viva: "25 novembre, la lotta contro la violenza delle donne non si ferma"

Pubblicato: Mercoledì, 25 Novembre 2020 - redazione attualità

 

CIAMPINO (attualità) - Una riflessione sulla giornata

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

"Purtroppo l'attuale e persistente stato pandemico da COVID19 ha influito anche sull'aumento di atti violenti domestici ed ha contribuito ad amplificare i parametri delle discriminazioni di genere. La pubblicazione dei dati Istat durante il lockdown della scorsa primavera e quindi nel pieno dell'emergenza sanitaria ed economica, ha evidenziato il considerevole numero di 5.031 chiamate (73% in più sullo stesso periodo del 2019) al numero verde 1522, attivo 24 ore su 24 per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

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Consideriamo inoltre che molte donne vengono private del lavoro per varie cause e che quindi la carenza di uno stato economico di sostentamento unito all'assenza del supporto di una rete di relazioni le espone in modo superiore al rischio di atti di violenza; parallelamente in alcuni casi il lavoro continua ma nel contempo emerge l'incrinamento delle tutele con il conseguenziale aumento di discriminazioni , come da varie testimonianze pervenute da dipendenti donne al Comitato Unico di Garanzia del Ministero dell'Interno.

Giusto per fare un esempio, come certificato dai dati INAIL e correlati alla prima ondata della pandemia le donne con ruolo sanitario e socio-sanitario sono state spesso le più esposte al rischio di infezione e ad onerosi carichi di lavoro ; difatti il dato maggiore di esposti di infortunio da COVID-19 è collegato al genere femminile.

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COME FARE FRONTE A QUANTO FINORA DESCRITTO E DI CUI SI PARLA SOPRATUTTO IN OCCASIONI DI "RICORRENZE" COME QUELLO DELLA DATA DEL 25 NOVEMBRE?

E' indispensabile incrementare l'attenzione sul grave fenomeno della violenza sulle donne, potenziare e definire le fasi finalizzate alla istituzione di case famiglia protette, di centri antiviolenza.

Inoltre l'assicurazione di una formazione professionale e gli incentivi per l’occupazione delle donne favorirebbe la promozione della parità e la valorizzazione delle stesse nei posti di lavoro.

Ma non basta. La violenza di genere è diffusa anche perchè alimentata da un sessismo che è dovunque e risulta anche difficile capire dove inizi.

Un sessismo ostile, che opera attraverso il disprezzo delle donne, o un sessismo benevolo, che invece le considera positivamente, ma come esseri fragili, bisognose di protezione perché inferiori, apprezzate se restiamo in secondo piano.

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E c’è poi un’altra caratteristica del sessismo: negare che esista la discriminazione contro le donne.
Viviamo ancora in una società di stampo maschilista, dove noi donne in primis lo siamo per cultura e i media spesso influenzano negativamente l’opinione pubblica e danno giudizi, seppur indirettamente. 
Con certi titoli, con certe frasi che tagliano e feriscono come lame, spostando la colpa dall’aggressore alla vittima.


Abbiamo ancora tanta strada da fare per uscirne, perché servono leggi, ma anche un’evoluzione culturale attraverso un lavoro che va concentrato ancora di più sui giovani, perché il futuro possa essere diverso.
L’impegno e la lotta non si ferma, nemmeno in questa durissima fase di emergenza sanitaria, perché ci sono i mezzi per far circolare le idee e i pensieri e perché, proprio ora, c’è più bisogno che mai di far sentire la nostra voce, in difesa della nostra forza e per concretizzare le azioni per fare del mondo un posto migliore".